《Dottore allora?》sentì Peter parlare, ma non riuscivo ad aprire gli occhi.
《Ragazzi, non è niente di grave fortunatamente. Apparte un grande ematoma sul fianco destro, qualche altro livido sparso e quei due tagli sulla faccia a causa dei cazzotti, non ha niente di rotto. Sembra messa peggio di quello che è ma deve solo stare a riposo il più possibile e presto starà meglio. Il viso ora è gonfio, ma tempo due settimane tutto tornerà normale. State tanquilli, è stata fortunata.》rispose il dottore.
《Grazie mille》disse Kerry singhiozzando.
Oh Kerry perdonami, odio farvi stare male, vi prometto che non li rivedrete più, non voglio farvi soffrire. Accidenti volevo parlare con loro e tranquillizarli ma proprio non riuscivo a svegliarmi e così crollai di nuovo in un sonno profondo.Non so quanto tempo dopo, aprì gli occhi e ero in un letto d'ospedale. In stanza non c'era nessuno, così malamente mi tirai su a sedere provocandomi certe fitte assurde. Sentivo la faccia gonfia, tirai su la maglietta e vidi il mio fianco destro di colore nero. Proprio in quel momento Kerry, Peter e Thomas entrarono dalla porta e videro anche loro come ero ridotta. Thomas aveva gli occhi lucidi e teneva Kerry che, quando vide me ed il mio fianco scoppiò in un rumoroso pianto. Tirai giù in fretta la maglietta e vidi Peter avvicinarsi e sedersi sul letto. Poco dopo anche Kerry e Thomas si avvicinarono.
《Ehy》sussurai. 《Mi dispiace tanto ragazzi, non voglio vedervi così, vi prego. Non succederà più ve lo prometto. L'avete sentito pure voi, hanno detto che non sarebbero più tornati e in caso prenderò le precauzioni necessarie. Da oggi sono libera. Perdonatemi》sospirai. Sentì le lacrime scorrere sul mio viso.
《Nam, non ti devi scusare con noi. Siamo noi a doverci scusare con te per non essere intervenuti prima 》 disse Peter con le lacrime agli occhi. 《 Mi dispiace Nam》sussurrò Kerry. 《Tranquilli, ora è tutto apposto. Tempo solo che mi rimetta e tornerò come prima. Ora abbracciatemi per favore, ma fate piano.》ridacchiai, felice di avere persone come loro accanto a me. 《Vieni anche tu troll!》dissi a Thomas. 《Come potrei non abbracciare la mia nana?》rise lui.
《Grazie a tutti. Kerry mi potresti dare il telefono? Devo chiamare Jake.》dissi.
《Ehm Nam , è da ieri che il tuo telefono suona ininterrottamente. Quando l'ho sbloccato avevi 40 chiamate perse e 15 messaggi. Tutti di lui. Prima di entrare qui stavo per mandargli un messaggio ma il telefono ha ripreso a squillare e così gli ho risposto. Gli ho detto solo che eri all'ospedale ma non ho voluto dirgli quello che ti era successo. Era spaventato. Ma ho pensato che sarebbe stato meglio se tu gli raccontassi tutto e quindi sta arrivando》disse lei.
《 Nam, sei sicura di voler stare con lui? Non voglio che ti succeda ancora qualcosa》mi chiese Peter preoccupato. 《Tranquillo Pet, lui è l'ultima persona di cui dovete preoccuparvi.》risposi io. Jake non mi avrebbe mai fatto del male. Me lo sentivo. 《Allora ok, Nam. Noi andiamo. Ritorniamo stasera ok? E ti portiamo gli appunti e i libri, ricorda che la prossima settimana abbiamo un esame! Ti terranno sotto controllo fino a domani, non pensare di prenderla tanto comoda eh!》ridacchiò Peter. 《Va bene ragazzi,allora a dopo. Grazie di tutto,davvero》 dissi io commossa. Mi salutarono tutti con un bacio e se ne andarono.
Mentre aspettavo l'arrivo di Jake, presi il telefono e lessi velocemente i messaggi dei miei amici e poi passai a quelli di Jake. Accidenti quanti messaggi.Nam che sta succedendo?rispondi
Per favore, mi sto preoccupando
Nam accidenti!
Quando puoi richiamami
Giuro che se non rispondi vengo la
Ti prego sto impazzendo
dimmi che stai bene almeno
cazzo!
mi spieghi che succede?
aspetto un'altra mezz'ora e se non ho tue notizie vengo la e butto giù la porta
RISPONDI
Nam sto uscendo di casa
sto arrivando
Ti prego apri questa porta
Dannazione!!!!!!
Oh accidenti Jake, mi dispiace.
Appena posai il telefono sul comodino, la porta si aprì e Jake comparve sulla soglia.
Bello come sempre da togliere il fiato. Jeans bianchi a vita bassa e camicia nera che metteva in risalto i suoi occhi color ghiaccio. Occhi che mi stavano fissando, ma oggi erano spenti, preoccupati. 《Jake, mi dispiace, non volevo farti preoccupare》dissi con voce tremante. Lui si avvicinò, si sedette sul letto accanto a me, prese il mio viso tra le sue mani e mi baciò delicatamente.
《Ti prego dimmi cos'è successo》sussurrò lui, con voce roca.
《Sai Jake, nella nostra vita abbiamo, e continueranno ad entrare tante persone e, chi più chi meno, ognuna di loro lascerà un qualcosa di se, sia in positivo che in negativo. Alcune le ricorderemo di più per il bene dato ed altre per il male fatto. Bene i miei genitori mi hanno fatto tanto male, non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Sin da quando ero piccola, picchiarmi era la soluzione a tutto se facevo qualcosa di sbagliato o magari solo perché loro erano nervosi e avevano bisogno di sfogarsi. Li ho perdonati sempre, perché accidenti sono i miei genitori e speravo che prima o poi si rendessero conto di quello che stavano facendo.》presi un bel respiro e continuai 《 La mattina mi svegliavo e cercavo di coprire lividi e tagli in qualsiasi modo, se qualcuno mi chiedeva come me l'ero procurati, la mia risposta era sempre la stessa, cioè o cadevo dalla bicicletta o con i pattini.
Poi finalmente a 18 anni presi la decisione di frequentare l'università qui e i miei genitori all'inizio erano d'accordo, poi circa un mese fa erano tornati a riprendermi e anche li mi hanno picchiata, ma ancora una volta li ho perdonati e ho provato ad andare avanti, sperando che non fossero più tornati.
E ora eccomi qui di nuovo.
Ma questo volta ho imparato, e ho capito che non ha senso continuare ad avere paura e stare male. D'ora in poi non mi toccheranno più e so solo che sono diventata una persone migliore, con le cicatrici al cuore, ma con il sorriso stampato sempre in faccia !!》conclusi in lacrime, ma più leggera.
《Perché.. perché non mi hai avvertito? Perché sei scappata? Avrei potuto aiutarti. Il solo pensiero che ti abbiano ridotto così, mi manda in bestia. Ho avuto paura angelo. Non rispondevi e io non sapevo che diavolo fare. Ti proteggerò d'ora in poi. Non ti toccheranno più, ne loro ne nessun'altro, ma tu devi permettermi di entrare completamente nella tua vita e iniziare così a conoscerci meglio》disse lui.
《E tu me lo permetterai?》sussurai.
《Ci proverò, te lo prometto》rispose.
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Ti va di rischiare?
RomanceNaomi, 20 anni, si è trasferita da poco a New York per condurre una vita tranquilla, ma arriverà qualcuno che la cambierà per sempre. "《Nam! Che diavolo ci fai qui a quest'ora?》. 《Ti devo parlare》biascicai. 《Ma tu sei ubriaca!》esclamò. 《È vero sono...