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Barcellona, Spagna,
Febbraio 2022

🏎️

La mattina del 23 febbraio mi ritrovai in Spagna, questa era la prima trasferta a cui presi parte insieme al team. Erano da poco iniziate le prove ufficiali precampionato e tutte le vetture stavano scendendo in pista.

Il paddock era pieno. Persone con le divise delle proprie squadre, facevano avanti e indietro per assicurarsi che fosse tutto perfetto. Il primo tra i due piloti del giorno sarebbe stato Charles.

Nell'angolo del piccolo complesso era sistemato un tavolo, al di sopra era stato appoggiato un casco con una bandiera monegasca e intenta a guardarlo, mi resi conto che qualcuno lo stesse prendendo per infilarselo. Il numero 16, finì di allacciare la tuta e salì sulla monoposto facendosi aiutare da qualche collega.

Andrea mi venne in contro: «Come ti senti?» Mi domandò ispezionando ogni singolo centimetro della vettura.

«Cerco di non farmi prendere dall'ansia.» Ridacchiai alzando lo sguardo verso gli schermi e prendendo le cuffie che mi stava porgendo il ragazzo. Mi assicurò che sarebbe andato tutto bene e andò a sedersi nelle sedie posizionate al centro della sala.

Osservai Leclerc, che guardava il computer appoggiato di fronte a lui, ma dopo qualche momento sembrò pronto e accese la monoposto.

Mi tornò alla mente il potere che determinati suoni causavano alle persone. Per qualcuno sarebbe potuto essere un rumore caotico, fastidioso, ma la mia mente lo isolava; me lo faceva ascoltare chiaramente, quasi come se fosse l'unica cosa importante da udire.

Vidi il monegasco superarmi, la melodia aumentò e lo seguì a ruota, sparì dietro l'angolo e arretrai per poterne osservare l'andamento sugli schermi.

Arrivarono diverse direttive dal muretto per il pilota, avrebbe dovuto eseguire dei long run, percorrere dei giri in condizione di gara, con un alto carico di benzina e un assetto base.

«Sembra buono.» Commentò Charles Leclerc in radio e mi resi conto di non sentire la sua voce dalla presentazione.

Le immagini sullo schermo mostrarono la sua velocità, affiancate da alcuni parametri riguardo la vettura. Tutto sembrava andare per il verso giusto, quando dopo l'uscita da una curva, nella monoposto iniziò a crearsi un movimento oscillatorio. Nelle comunicazioni radio sentii il pilota parlarne con il muretto e Andrea, che si trovava accanto a me, abbassò una cuffia: «Credo che sia il porposing...» Mi confidò per poi continuare ad ascoltare le indicazioni date dal team. Osservando i replay della scena, notai come in rettilineo la vettura quasi saltellasse.

Nonostante quel problema avesse coinvolto la maggior parte delle vetture, Charles sembrò abbastanza convinto delle prestazioni. Il resto della giornata non andò sicuramente peggio, anzi si parlò di un modo per limitare i problemi.

Il Predestinato | Charles Leclerc | Vol. 1Where stories live. Discover now