L'ultimo punto della lista era stato inserito e finalmente aveva preso una decisione. Sarebbe andata alla Seoul National University seguendo la facoltà di giornalismo. Come pensava, il padre era sorpreso dalla sua decisione, ma continuava a ripetere che finchè la figlia sarebbe stata felice tutto sarebbe andato bene.
Così rimaneva solo spedire la documentazione alla scuola, aspettare una risposta e nel caso fare le valige e partire.
Abigail era certa che sarebbe andato tutto come programmato. Infatti, fu così.
Il giorno del volo arrivò in poco tempo. Se fosse stato per Abby si sarebbe portata dietro l'armadio intero e la libreria; ma per fortuna si era limitata a prendere solo due grandi valigie, con la scusa di tornare a prendere altri vestiti durante le vacanze. Il padre aveva insistito per farla volare in classe business vista la durata del volo. Per questo Abby si sentì un po' spaesata nella salettina d'attesa della compagnia, era praticamente deserta. Poco dopo, sull'aereo, prese libro e portatile per far passare il tempo. Come immaginato quelle 200 pagine di trama finirono presto e per colmare il tempo restante di volo, si mise al pc a ripassare il programma una volta atterrata. Guardò con interesse e minuziosità la mappa del campus, in modo da non perdersi una volta arrivata. Aveva circa una settimana prima dell'inizio delle lezioni, quindi poteva visitare la città e poteva arredare la propria stanza con calma.
Appena atterrata, un taxi la accompagnò davanti il campus residenziale, che era molto più grande di quanto pensasse. C'erano centinaia di stanze divise su parecchi piani. La donna in segreteria le diede la chiave e disse che la stanza si trovava al secondo piano, a sinistra dell'ascensore. La stanza 202, era spoglia, chiara e con due posti letto. Era come vedere la stanza specchiata, due letti, due comodini, due scrivanie con sopra due ripiani ciascuno e due armadi. Era così speculare la stanza, che poteva benissimo vivere senza che la compagna di stanza invadesse la sua parte, la porta infatti si trovava a metà tra le due parti. Perfetta. Scelse il lato sinistro, perché il sole illuminava di più quel lato della stanza. Le piaceva moltissimo il calore del sole mentre studiava e leggeva.
Non appena disfò le valige e si sedette a sistemare la scrivania, sentì bussare ed entrò la sua futura compagna di stanza.