La solita monotona e noiosa giornata di scuola, le solite lezioni e i soliti compagni che si lanciano palline di carta. Io finisco sempre nel fuoco incrociato e torno spesso a casa coperta dalla loro saliva.
Tutto è come ieri. Non dispiace avere una vita tranquilla, ma adesso sta diventando troppo tranquilla. L'unica cosa che cambia è il libro. Ogni giorno a casa, dopo il pranzo e dopo i compiti, stendo i piedi sul letto e inizio a leggere un libro. Quando lo finisco ne prendo un altro e ricomincio. Quando mi stufo di stare sul letto, prendo il libro e mi siedo sul bordo della finestra chiusa. Poi guardo fuori. Nei campi si distinguono delle figure con gli steli d'erba sollecitati dal vento. Poi guardo uno stormo di uccelli che vola alto, alto come la mia immaginazione. Adoro fantasticare e pensare a tutte le cose belle e assurde che accadono nei libri, lì dove non ci si annoia mai. Forse ho un comportamento sbagliato, ed è questo il lato negativo. Quando leggo libri di fantasia tendo a chiudermi in me e fantasticare. Nessuno approverebbe, ma così mi sento più libera. Sento di non appartenere a questo mondo. Anzi, non voglio appartenere a questo mondo.
Proprio quando il mio sguardo si stava perdendo nel nulla, sento mia madre che mi chiama.
"Emmeline, scendi!"
Voglio rimanere qui ma non voglio farmi richiamare ancora. Prendo il segnalibro dalla mensola e lo infilo tra le pagine. Poi vado in cucina. Per pranzo c'è la carne,ma io non ho fame, almeno non di cibo. Io voglio solo le parole. Ah quanto vorrei che qualcosa scuotesse un po' la mia vita. Vorrei qualcosa in grado di ridare senso alla mia vita. Ho passato il pranzo pensando a questo. Dopo mangiato mia madre mi chiede di fare una commissione. Lo faccio tutti i giorni e non accade mai nulla di interessante. Salgo in camera per prendere la borsa e dentro ci infilo alla svelta il mio libro. È folle, ma mi sento più sicura. Dopo esco. Faccio sempre la solita strada che ormai so a memoria.
Purtroppo ho sempre la testa tra le nuvole e non mi sono accorta che sono le 14: 47 e il negozio chiude alle 15 dato che lavora solo mezza giornata. Devo fare una corsa, ma nella fretta vado a sbattere contro qualcuno. La mia borsa finisce per terra e così anche il mio libro. Mi strofinare gli occhi e tutto intorno a me fa una capriola a causa della botta. Poi mi accorgo che davanti a me c'è un ragazzo. È senza dubbio più grande, ha i capelli castani e gli occhi chiari. Non ho nemmeno il tempo di scusarmi e lui mi tende la mano. Dopo che mi sono rimessa in piedi gli faccio le mie scuse.
"Scusami... Davvero, non so dove ho la testa." E solo ora mi accorgo corso che lui ha tra le mani il mio libro e lo sta sfogliando.
"La storia infinita... un libro davvero interessante. L'ho letto molto tempo fa".
Poi prese a frugare nella sua borsa "Ecco, prendi questo. Consideralo un regalo da parte mia. Da parte si un vero amante dei libri."
Non capivo il senso di quello che mi stava capitando. Vado a sbattere contro un ragazzo che dice di amare i libri e me ne regala uno e in tutto ciò non so ancora il suo nome.
"Grazie." Prendo il libro e guardo la copertina "L'infinito"
"Sì. Buona lettura"
"Grazie, grazie ancora...?"
"Dominic"
"Io invece sono Emmeline"
"Allora è stato un piacere, Emmeline"
Detto questo si allontana da me senza voltarsi. Comunque c'è davvero qualcosa di strano in lui.
Ormai è troppo tardi e il negozio ha sicuramente chiuso. Così torno a casa. Ho una pila di libri che devo ancora leggere. Ma io prendo subito il libro di Dominic.
L'infinito...
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La finestra dell'immaginazione
FantasyEmmeline Dare trascorre la sua vita in maniera che lei stessa definisce noiosa. Non le succede apparentemente nulla di nuovo e ha perso la sua voglia di vivere. Ma ha una passione: la lettura. E sarà proprio grazie a questa sua passione vivrà la pi...