Capitolo 4

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Finite le lezioni non me la sento di tornare a casa,perció mi dirigo verso il mio posto preferito in tutta Nantucket;il porto dove è ancora armeggiata la barca di papà,non me la sento di salire,anche perchè mi verrebbero in mente troppi ricordi,e finirei per star male peggio di come sto ora.
Mi siedo sul vecchio pontile collocato al centro di due file di barche,sto a guardare un pó il mare,poi mi dirigo verso casa.
Quando entro in casa trovo mia madre ad aspettarmi con le mani sui fianchi,con la mia stessa acconciatura;a volte dimentico quanto siamo simili.
<Ti aspettavo dopo scuola>mi dice.
<Non avevo voglia di tornare,sto meglio fuori,da questa casa,che dentro>
<Ah,c'è qualcosa che non va,Isabel?>
<No,figurati,va tutto bene>
<Perfetto,domani dopo scuola ti voglio a casa>
<Non dirmi quello che devo fare>le rispondo scioccata.
<Sono tua madre,Isabel,non permetterti di parlarmi in questo modo>
<Mh...che madre,un bellissimo esempio.Dove sei stata per tutti questi mesi?Neanche una volta sei  entrata in camera mia per consolarmi o per chiedermi se avevo bisogno di qualcosa.Ho dovuto fare tutto da sola,ho cercato di riprendermi ma non ci sono riuscita>.
Le lacrime uscirono come un fiume in piena.
<Hai pensato solo a te stessa e non ti è neanche venuto in mente che avevi una figlia che stava e sta male.Ho dovuto asciugarmi le lacrime da sola..con ció..non ti conviene di certo darmi ordini>.
La guardo per due secondi,per poi dirigermi in camera;lancio lo zaino e mi stendo sul letto a piangere.
Passo la serata ad ascoltare musica ed a disegnare,quando sento bussare alla mia porta.
<Si?>domando.
<Isabel,tesoro,la cena è pronta,ti stiamo aspettando>dice mio zio,con quel suo tono insopportabile.
Tesoro.
Ha anche il coraggio di chiamarmi tesoro.
<Non ho fame>rispondo.
<Non importa,vieni comunque,stiamo insieme>
<Non mi va>
<Ok,come vuoi tu,
allora buonanotte>mi dice.
Non gli rispondo,abbandono ció che sto facendo sulla scrivania e mi butto sul letto ripensando a papà e a tutte quelle sere in cui ci mettevamo sul divano,ascoltando la sua canzone preferita,intanto che costruivamo dei grattacieli con i lego.
Ora i grattacieli sono solo nella mia testa.

Le luci del portoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora