Capitolo 2

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La festa si svolge in un campo da calcio enorme,dove al centro sono posizionati un sacco di tavoli e varie casse per la musica.
Non sono propio dell'umore giusto.
Me ne pento dopo solo due secondi;quando vedo un bancone con dei bicchieri sopra;è alcol,l'unica cosa che puó risollevarmi il morale e migliorare questa serata.
Da due mesi a questa parte è sempre così,bevo per alleggerirmi il peso che porto addosso e per vivere un pochino meglio,ma la situazione non è di certo migliorata.
Mi dirigo verso il bancone dei bicchieri ed inzio a prenderne uno.
Poi un altro.
Ed un altro ancora.
Ho perso il conto e la musica è diventata decisamente troppo alta,la vista ha inziato ad offuscarsi e non mi reggo in piedi,infatti vado a sbattere su un ragazzo,sempre lui.
<Scusami,credo...di essere ubriaca...sei un angelo...un bellissimo angelo>
Credo mi sorrida,quando sto per andarmene mi prende il braccio.
<Anche tu sei bellissima>mi dice.
Gli sorrido,anche se non sono sicura di aver capito bene.
Riesco a raggiungere Tamara,la quale,vedendomi in queste condizioni decide di riportarmi a casa.
La mattina seguente mi alzo con un fortissimo mal di testa ed i vestiti ancora di ieri sera,alche decido di farmi una doccia.
Mi asciugo i capelli e mi dirigo in cucina,mi preparo un cappuccino e mi verso un bicchiere d'acqua.
<Dove sei andata ieri sera?>mi chiede mia madre,con un tono abbastanza autoritario;è dal funerale di papà che il nostro rapporto è andato a scemare,non parliamo più come prima e quelle poche volte in cui lo facciamo è solo per litigare.
<Ad una festa>le dico,scocciata.
<Ti pare il caso di andare ad una festa dopo quello che è successo?>
<E a te pare il caso di fidanzarti con un altro dopo solo una settimana da quello che è successo?Non farmi la predica,perchè non sei nella posizione giusta>le rispondo,dopodichè mi alzo,riempio la mia borraccia d'acqua,prendo lo zaino ed esco di casa.

Le luci del portoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora