Un errore dalle conseguenze positive. (CAPITOLO 1 PT.2)

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Amy:

Ricordo nei minimi particolari la prima sera in cui piansi per lui.

Era di Sabato, e io quel giorno avevo stupidamente deciso di tornare a vederlo.

Mi era piaciuto così tanto lo spettacolo(e soprattutto lui)che volevo disperatamente riprovare le stesse sensazioni!

Volevo nuovamente ridere di gusto, restare a bocca aperta dallo stupore e applaudire fino a d'avere le mani doloranti.

Mai fù fatta scelta più sbagliata.

So che nei primi sei giorni prossimi alla prima volta che lo vidi, stavo bene.

Ma che dico bene, stavo da Dio!

Vederlo lì, a esibirsi sul palco, in tutta la sua tenerezza e "adorabilità"(quì da notare le mie fantastiche doti in italiano), mi aveva dato una carica a dir poco pazzesca.

Insomma, se lui si impegnava al massimo per far ridere il suo pubblico, perchè io non avrei potuto impegnarmi al massimo nella mia vita in generale?

E quella botta di energia stava funzionando, devo dire.

Ma dopo la seconda volta...tutto il mio mondo mi crollò addosso, andando a spegnere quella piccola scintilla che ardeva alta nel mio cuore.

Più che altro, non l'aveva spenta.

L'aveva trasformata.

Da una dolce scintilla di determinazione che solleticava il mio animo...era mutata in un terribile incendio che aveva avvolto il mio cuore.

E non era un fuoco di passione.

Era un fuoco che, come nella vita reale, causava solo dolore e distruzione.

Potrei dirvi che non so cosa ci fosse di diverso nella mia seconda volta al circo.

Ma vi starei raccontando una totale menzogna.

La verità è che di differenza quella volta ce n'erano molte.

La prima tra queste era il fatto che gridassi a squarciagola "Ti adoro Imnsoll!", come una fan girl ossessionata, ma non potevo farne a meno.

Solo poi mi resi conto di quanto fossi stata patetica.

Ma io non volevo offendere nessuno, capite?

Volevo solo...che sapesse della mia esistenza.

In un certo, in quel "ti adoro", avevo provato a dichiarargli tutti i folli sentimenti che provavo per lui.

Non so perchè ne sentissi il bisogno.

Sapevo che non avrebbe mai ricambiato.

Ma in un certo senso...quello che desideravo era il suo apprezzamento.

E non parlo di qualche complimento o roba romantica.

Mi riferisco semplicemente a un sorriso rivolto a me, a delle parole gentili, a uno sguardo felice.

Quello mi bastava per far partire a mille il mio cuore.

E effettivamente, queste cose le ottenei.

Perchè infatti, la seconda differenza che c'era con la prima volta che andai lì, era che quella volta con lui ci avevo parlato.

Cercherò di farla breve.

A fine show c'era una coreografia finale(già a pensare a quella mi commuovo), in cui probabilmente o la sua inclusione non era stata progettata, oppure era particolarmente stanco quella sera.

Vabbè, fatto sta che, durante il finale, ecco che il mio amore si era andato a sedere nel pubblico, in prima fila per essere precisi.

Eh Bhe, io...ero in terza fila.

Quella volta che resuscitammo in un circo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora