Un errore dalle conseguenze positive. (CAPITOLO 1 PT.1)

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AMY:

Nella mia vita di errori ne ho commessi a centinaia.

Forse centinaia, di migliaia.

Mi vergogno a ammetterlo, ma in verità penso di aver commesso più errori che cose giuste nella mia esistenza finora.

Ogni volta che penso a una mia passata figura di merda, mi viene un improvviso forte mal di testa.

Probabilmente è il mio cervello che prova a far decomporre istantaneamente i neuroni che conservano i ricordi di quei "gran momenti", che come dei tarli mi punzecchiavano improvvisamente e senza il minimo preavviso, causando intendo dolore alla mia autostima(già bassa di suo).

Ma non avrei mai pensato che l'errore più grande della mia vita sarebbe stato mettere piede in un circo.

Non avrei mai pensato che oltrepassare quell' entrata realizzata in una cerata bianca e rossa mi avrebbe potuto portare a passare notti su notti in un costante e struggente pianto d'amore.

Non avrei mai pensato che camminare in quel tendone illuminato da tutte quelle luci colorate, quel luogo magico in cui alleggiava in aria un odore di pop-corn misto a un profumo che ancora a oggi non sono riuscita a capire cosa fosse mi avrebbe portato a volermi strappare il cuore dalla cassa toracica ogni mattina della mia esistenza.

Ma sopratutto, non avrei mai pensato che il tutto il folle dolore che provai dopo essere uscita da quel luogo magico mi avrebbe un giorno portato a incontrare le due persone più importanti nella mia vita.

Aspettate, sto andando troppo veloce.

Come quando parlo.

Anche mentre cerco di comunicare con qualcuno vado e velocità pazzesche, mangiandomi lettere e parole e non permettendo alle persone di capire bene quello che dico.

Questo fa parte delle mie tante figure di merda.

Immagino che anche in questo caso non abbiate compreso quasi nulla del mio spiegone, vero?

Cazzo, questa volta non mi sono mangiata delle parole...mi sono mangiata dei capitoli interi!

Okay okay, se permettete, forse sarebbe davvero il caso di fare un riassunto di cosa successe prima di incontrare lui.

"Scusami tanto Amy, ma perchè non hai cominciato questo racconto dalla prima volta che andasti al circo in poi?Insomma, un serio narratore avrebbe raccontato per filo e per segno tutto il dolore che ha provato dopo essere stato in quel posto, anche se non c'è ne hai ancora spiegato il motivo!Quale persona comincerebbe a raccontare seriamente una storia partendo da un momento lontano alla genesi del racconto?"

UNA PERSONA PIGRA COME ME, VA BENE?

Ascoltatemi, non voglio distruggere le vostre speranze sul fatto che questo sarà un buon "libro", ma, bhe, non posso fare altrimenti.

Andiamo!Fra un po' "pigrizia" sarà il mio secondo nome, mentre "procrastinazione" il mio cognome!

Che poi, chiariamoci, davvero trovereste appassionanti una decina di capitoli in cui parlerei di un anno dove le uniche cose accadute inerenti a questa storia sono due pomeriggi passati al circo, un immenso dolore emotivo e qualche interazione sui social con un clown, la sua famiglia e un suo collega?

Dubito fortemente.

Dunque, direi che vale la penna cercare di riassumere alla meglio tutto il primo anno che precedette questa lunga odissea a cui presto assisterete.

Per alcuni quell'anno potrebbe venir considerato una parte integrante del mio viaggio, ma per me no.

Per me si tratta solo di un preludio a tutto quello che sarebbe venuto dopo.

E la storia è la mia, quindi decido io come cazzo è strutturata, d'accordo?

Bene.

Quindi, vorrei cominciare questa sintesi con una domanda.

Voi siete mai stati innamorati?

E se dico così, intendo...

Lo siete mai stati per davvero?

Avete mai sentito le viscere contrarsi terribilmente per la mancanza di una persona?

Avete mai trascorso serate intere a piangere e a voler urlare con tutto il fiato nei vostri polmoni per via del fatto che non potete avere l'amore della vostra vita?

Vi è mai capitato di sognare il vostro amato o amata di notte, per poi svegliarsi e ritrovarsi soli, senza di lxi e il suo amore?

E vi è mai capitato che dopo quegli stupendi, ma allo stesso tempo distruttivi sogni, voleste strapparvi il cuore dal petto per interrompere quell'insopportabile mal d'amore che da ormai troppi giorni vi sta uccidendo lentamente?

È mai successo che voleste, dopo esservi spappolati le carni, distrutti le ossa e estratto il vostro, grondante di sangue, cuore, voleste adagiarlo nelle mani del vostro amore, mentre esso continua a pulsare?

Anche solo per sapere che ora lui sa di voi e della vostra esistenza.

Sa il vostro nome.

Sa il vostro aspetto.

E con tutta probabilità, non se ne dimenticherà mai.

A me si.

So che sono pazza.

So che vivo le emozioni in maniera esagerata e malata.

So che tutto quello che provavo per la mia dolce metà mi faceva solo male.

Ma era impossibile per me farlo smettere.

Non era una macchina con un pulsante.

Quello che mi faceva provare tutta quella sofferenza, non si poteva semplicemente spegnere come un telefono.

O soffocare come un fastidioso compagno di classe.

Perchè quella cosa, era il mio cuore.

E io non volevo morire.

Pensavo quindi che questa immensa sofferenza sarebbe durata per sempre, ma invece, un anno dopo avrei incontrato- CAZZO!

Mi sono nuovamente mangiata un pezzo!!!

Porca troia...lo dicevo io che dovevo andare dal logopedista.

Parlandovi così è ovvio che non ci capirete niente!

Mi sono dimenticata di un dettaglio importantissimo, essenziale a dir poco.

Mi domando come io abbia fatto a scordarmene...

Mi riferisco, ovviamente, all'identità del mio amore!

Al nome della luce della mia vita.

All'aspetto del fuoco dei miei lombi.

Al carattere della mia passione.

Ebbene, il suo nome era Lucas.

E per me, era l'ossigeno nell'aria.

Mentre il suo nome da clown, era Imnsoll.

Ho il forte sentore che molti di voi si stiano ponendo la domanda: "In che senso "nome da clown"?

Ecco spiegato il motivo perchè ho cominciato a raccontare questa storia parlando di un circo e del mio immenso errore di esserci entrata.

Perchè in quel circo, in quella domenica pomeriggio, in quell'aria così gelata di Novembre, io mi innamorai.

E lo feci perchè lo vidi lì per la prima volta.

Vidi il suo sorriso, smagliante come la luna.

Vidi i suoi occhi, che brillavano come le stelle.

Vidi la sua bellezza, che pareggiava con quella del sole.

E, sopratutto, vidi il suo cuore.

E quello...quello era la cosa più bella che potessi mai vedere.

Quella volta che resuscitammo in un circo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora