Diario di Funny Gilmore
Da poco tempo ero venuta a conoscenza del fatto che mia nonna fosse un licantropo, ma non uno qualunque, niente di meno che una strega licantropo. Mia madre e mia nonna avevano sempre taciuto la verità al riguardo e quindi io e mia sorella eravamo cresciute in una famiglia normale, fino a quando i licantropi erano ricomparsi come un incubo nelle loro vite.
Nel mondo magico la nostra famiglia era disonorata perché mia madre non aveva ereditato il gene magico e non aveva mai subito la trasformazione in un lycan.
Mia nonna, pur di proteggerla, rinunciò a i suoi poteri e aveva posto un sigillo magico che impediva anche a se stessa di trasformarsi. Io e la mia sorellina più piccola senza saperlo eravamo perseguitate da una maledizione, ovvero, essere le vittime sacrificali del circolo dei lycans del quale mia nonna faceva parte prima che decidesse di scappare. Quando i Lycans si presentarono innanzi alla nostra abitazione per pretendere la vittima sacrificale in nome di un' altra lupa, la mia sorellina perse la voce. Uno dei vecchi maghi del circolo, nel tentativo di salvarci dalla maledizione scagliò un incantesimo che avrebbe potuto farci riacquistare la magia, ma ciò sarebbe potuto accadere soltanto avendo un rapporto con un Lycan prima del nostro diciassettesimo compleanno durante un equinozio di luna rossa.
L' intervento di Titania quella maledetta notte alla scogliera era stato miracoloso, così grazie alla regina delle fate, a cui mia nonna aveva chiesto disperatamente aiuto nella speranza di salvare le sue due nipotine, forse aveva sortito gli effetti desiderati ed era riuscito veramente a cambiare per sempre il mio destino.
Il primo giorno di scuola nella nuova cittadina di MysticStone era stato terrificante; c'erano talmente tante nuove persone e nuove classi da restare sbalorditi. Inoltre ebbi l'impressione che i ragazzi dell'ultimo anno tendessero a prendersela con i nuovi arrivati del primo anno, ma non era solo questo a preoccuparmi. Avevo notato, infatti, che certi gruppetti erano temuti e rispettati quindi dominanti sugli altri, i quali a loro volta venivano costretti a portar loro rispetto, devozione e ammirazione, se non volevano correre il rischio di essere presi di mira e scherniti. Da quando il gene magico si era risvegliato sentivo odori, sensazioni, sentimenti che mai avevo provato fino a quel momento e attraversando i corridoi di quella scuola, non mi fu difficile percepire l'odore della paura delle loro vittime. Proprio così! L'odore delle loro paure...! Sembrava che gli stessi muri si cibassero di questo!
"Ehi! Questo è il mio numero bellezza. Se ti dovesse servire aiuto per ambientarti non esitare a chiamarmi..." disse un ragazzo altissimo, mentre stava richiudendo l'armadietto che si trovava vicino al mio.
"Grazie! Me lo ricorderò... ma non credo che avrò bisogno d'aiuto..."
"Io invece credo di sì..." sorrise facendomi l'occhiolino per poi voltare le spalle e proseguire verso il corridoio.
"Ehi bellezza! Quello che hai appena snobbato è un giocatore della squadra di basket e non credo che te la farà passare liscia..." aggiunse Kassie scimmiottando lo stesso tono del ragazzo
"beh, vorrà dire che starò in guardia..." risi capendo lo scherzo
Sapevo che quella notte ci sarebbe stata la luna piena e avrei subito la mia prima trasformazione inlicantropo. Tutto ciò mi rendeva particolarmente nervosa, eccitata ed ansiosa,ma non potevo permettermi distrazioni. La mia famiglia era stata distrutta dal dolore e il mio cuore bramava vendetta.
Era stata una giornata piena di novità e di adrenalina ma non era ancora finita. Al calar della notte il richiamo della luna era inconfondibile, assoluto e quasi spietato; così presi la macchina e mi recai da sola nei pressi della foresta.
"Stupida! Perché hai paura?" pensai tra me e me.
In fin dei conti l'avevo letto cento volte su i libri della nonna. Non si trattava altro che della prima battuta di caccia che compie un licantropo per completare la sua trasformazione e sapevo che dopo l'addestramento con Titania sarei riuscita a controllare la mia lupa. Allora perché qualcosa dentro me tremava?
Avevo anche sentito parlare di quella foresta sulla quale si raccontavano parecchie storie, tra cui il fatto che fosse infestata dai demoni e che persino una setta di stregoni si aggirasse da quelle parti, ma ciò pareva inverosimile persino a me che ero una licantropa, e purtroppo, dovevo ammettere che quello era il posto perfetto per stare lontano da occhi indiscreti e principalmente da gli esseri umani per non correre il rischio di qualche incidente o avvistamento.
-Ecco! c'eravamo quasi...-
Sentii l'adrenalina entrare in circolo nel sangue, il cuore accelerare i battiti, i muscoli tendersi, contorcersi e poi ricomporsi senza causarmi alcun dolore. Iniziai a correre più veloce che potevo, schivando gli alberi e saltando giù dalle rocce. Era come se mi stessero braccando, mi sentivo come se stessi fuggendo da qualcosa, ma non c'era nessuno ad inseguirmi. Forse era solo da me stessa che stavo fuggendo. Poi tutto ad un tratto ecco tornarmi alla mente la premonizione che avevo avuto qualche sera prima.
Vidi due licantropi che stavano aggredendo una coppia di fidanzati i quali cercavano di difendersi disperatamente rintanandosi dentro la loro macchina e come nella mia premonizione, c'era un'altra ragazza che rischiava di essere violentata, ma questa volta sapevo esattamente cosa fare. Questa volta sentivo dentro me la forza di poter affrontare non uno, ma bensì due lupi. Quando udirono il mio ringhio si voltarono in contemporanea e comunicando con il metapensiero uno dei due disse:
-Lupacchiotta...! vai via se vuoi salva la vita-
-Lasciateli stare- dissi
Per tutta risposta risero e cominciarono a venire nella mia direzione, ma questa volta avevo il potere di inchiodare le loro zampe al terreno grazie alle capacità che l'altro licantropo mi aveva trasmesso durante quella notte maledetta.
-Accidenti! È un licantropo di livello superiore- mormorò uno dei due
-Cosa c'è? Adesso avete paura- mormorai divertita
-Fuggite- mi rivolsi a i due ragazzi comunicando con il pensiero.
I due non se lo fecero ripete più di una volta e misero in moto la macchina per ripartire come un razzo.
-Grazie!- sentii il pensiero della ragazza prima che la vettura si allontanasse del tutto.
Una volta rimasta sola con loro, mi scagliai contro uno dei due mascalzoni azzannandolo con un morso mortale al collo. Quando l'effetto dei miei poteri svanì un lycan si diede alla fuga, mentre il secondo si accasciò innanzi a me morente. Non potevo credere di averlo veramente ucciso, ma restai sconvolta quando vidi il suo corpo in fin di vita riprendere forma umana e le fattezze di qualcuno che avevo già visto, ovvero, del giocatore di basket che quella stessa mattina mi aveva dato spavaldamente il suo numero di telefono.
- Ebbi la conferma che il liceo che frequentavo era invaso dai licantropi-
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THE SECRET WORLD -La Luna dello Scorpione-
FantasyQuesta storia è il proseguo di THE SECRET WORLD 1