Il mattino successivo Lily si sentiva più stanca del solito: non aveva chiuso occhio per la preoccupazione. Cosa avrebbero fatto a Marlon? L'avrebbe trovato ancora intatto al suo ritorno?
Saltò giù dal letto pronta per vestirsi e far colazione così da tornare velocemente dall'altra parte della porta blu.
Appena scese le scale trovò i suoi genitori attorno al tavolo a mangiare. Lily si sedette al suo posto, con la ciotola di latte e cereali a darle il buongiorno. Mangiò con foga il pasto e il padre, tra una risata e l'altra, le disse di masticare piano se no sarebbe finita al pronto soccorso per soffocamento.
La bambina eseguì gli ordini e poco dopo, sia il padre che la madre, avvisarono della loro uscita a causa di alcune pratiche ancora da compilare per la casa nuova. Sarebbero arrivati al più presto, disse il padre; ci avrebbero messo poco, aggiunse la madre.
Lily non si fece altre domande, e appena sentì l'auto avviarsi per la strada, corse su per le scale e si diresse all'entrata della porta blu. I colori, le pareti e l'atmosfera erano uguali a come li aveva lasciati quella stessa notte. Percorse il famoso corridoio infinito per arrivare alla seconda porta.
Lily fece un profondo respiro non sapendo cosa aspettarsi: Sarebbe stato tutto uguale a prima? O non avrebbe trovato nessuno al suo interno? Cosa avrebbe fatto con Marlon se non l'avesse più trovato?
Le domande nascevano una ad una nella sua testa e non riusciva a scacciarle via, così, senza pensarci due volte, chiuse gli occhi e aprì la porta.
La stanza era esattamente uguale a prima: i piccoli Esseri che correvano da una parte all'altra, i macchinari perfettamente funzionanti, giocattoli da tutte le parti.
Lily decise di esplorare da sola la gigantesca fabbrica cercando di non dare nell'occhio e di non infastidire nessuno: riuscì finalmente ad osservare gli aiutanti di Jason: erano alti quasi quanto lei, naso e orecchie a punta quasi affilati, occhi di un rosso acceso con una pupilla piccolissima, tutti magrolini con addosso vestiti coloratissimi come CandyPop. Lily si chiese se ci fosse il suo zampino in questo.
Come per magia, lo strano giullare apparve davanti a Lily con il suo solito sorriso enorme e i denti più appuntiti di quella stessa notte."LILY!!! Sei arrivata!! Non ti ho vista entrare, eppure sono sempre all'erta di tutto quello che succede... VA BEH!! Meno male che sei qui! Il tuo Marlon è pronto!!"
Gli occhi della bambina si illuminarono alla notizia. Chiese a CandyPop dove fosse e lui rispose che doveva dirigersi verso lo studio di Jason.
Così fece Lily.
La stanza era ancora buia ma non ci diede più tanto peso.
Voleva il suo Marlon indietro a tutti i costi."Piccola Lily; sei tornata! Marlon ti stava aspettando"
Jason fece un passo indietro per spostarsi e mostrare il giocattolo della bambina ormai riparato e messo a nuovo: non gli mancava più un occhio e sembrava anche più pulito di prima. Insomma, appena uscito dalla confezione originale.
Appena Lily si avvicinò con un sorriso stampato in pieno volto, notò qualcosa di strano in Marlon: corrugò la fronte e piano piano si mise sempre più vicino col viso a quello del giocattolo.
Non la convinceva, sembrava un altro Marlon.
Il pupazzo si alzò di scatto e fece un salto in avanti. Lily d'istinto ne fece uno indietro e cadde per terra.
Il cuore che batteva a mille e il fiato corto per lo spavento."Sono Marlon! Il tuo nuovo amico! Tu sei Lily, vero? Ci divertiremo tantissimo insieme!"
Lily, dall'essere spaventata, divenne sorpresa ma in senso buono. Il suo pupazzo preferito cominciò a parlare? Per lei era un sogno. Poteva finalmente avere delle lunghe conversazioni con qualcuno.
Corse verso Jason abbracciandolo e ringraziandolo. Magari non era poi così male quel giocattolaio.
All'abbraccio improvviso, Jason non riuscì a rilassarsi: non era abituato a quel tipo di affetto, ma quando sentì le risate della piccola bambina riuscì finalmente a ricambiare il gesto e la strinse forte e a sé.
Uno strano sentimento cominciò ad insediarsi nel suo petto. Non ci diede molta importanza all'inizio."Che ne dici di giocare?" Propose l'uomo a Lily.
Queste annuì felicemente."Perfetto! Allora segui CandyPop alla stanza dei giochi, io arrivo subito"
Appena Jason si assicurò che Lily e CandyPop fossero lontani dal suo ufficio, camminò lentamente verso il fondo della stanza.
Un sorriso si stava formando sul suo volto, ma non uno di quelli dolci e amichevoli che aveva riservato a Lily fino a quel momento, sembrava uno di quelli inquietanti e terrificanti che nessuno avrebbe mai sperato di vedere.
Presse il bottone rosso nascosto sotto la sua scrivania, il quale fece smuovere la parete mostrando una persona attaccata ad esso.
Una scena rosso sangue si fece spazio in quella stanza: tagli profondissimi sulle braccia, segni di bruciature sul corpo e sul viso; due pinze attaccate agli angoli della bocca pronte a forzare un sorriso."Sei stato bravo, signorino: non hai fatto neanche un rumore, e sai quanto queste pareti siano sottili - Jason si avvicinò al viso della vittima. Poteva vedere il terrore nei suoi occhi - Sei fortunato, adesso devo andare ma ci vedremo più tardi"
Proprio quando stava per schiacciare nuovamente il tasto, così da nascondere il corpo, questi cercò di dire qualcosa ma senza riuscirci a causa delle due pinze.
Jason si girò di scatto e lo guardò stranito.
Si avvicinò lentamente incombendo sul corpo."Non pensarci nemmeno" E con un pugno in pieno viso, la persona svenne e rimase inerme mentre la parete si girò per nasconderlo.
STAI LEGGENDO
𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐋𝐔𝐄 𝐃𝐎𝐎𝐑
HorrorUn mondo estraneo sta per affacciarsi nella vita della piccola Lily, una bambina innocente ma intelligente pronta ad affrontare ogni avventura che le si presenta davanti; la porta blu l'aspetta. @sottovaso STORIA VECCHIA IN FASE DI REVISIONE