Era primavera. I fiori colorati erano appena sbocciati sugli alberi creando un'atmosfera e un paesaggio alquanto piacevole agli occhi. Sembrava una poesia. Una favola. Un leggero venticello, solito in quel periodo, faceva sì che il profumo dei fiori si sentisse nell'aria e Lily ne era estasiata. Amava la primavera proprio per quel motivo. Le piaceva inebriarsi dei profumi e del gentile venticello che le accarezzava il viso. Svegliarsi con il canto degli uccellini era la sua musica preferita.
Da quel momento in poi avrebbe sentito tutte quelle cose più spesso dato che i genitori di Lily avevano deciso di trasferirsi in un paesino fuori dalla grande città. La piccola non vedeva l'ora di immergersi nel verde che avrebbe circondato la nuova casa.
Appena arrivati, la piccola si precipitò ad ispezionare il giardino nel quale avrebbe passato tutti suoi pomeriggi in compagnia del suo orsetto di peluche di fiducia: Marlon."Ti piace Marlon? Faremo tante avventure qui!!!" Disse Lily entusiasta.
"Prima però dovrò aggiustare il tuo occhio, se no come farai a vedere?"
L'orsacchiotto aveva perso il suo occhio a causa del cane del vecchio vicino di casa. Lily aveva lasciato il peluche in giardino per qualche secondo e il cane riuscì ad entrare attraverso un buco nella staccionata. Per fortuna affianco alla casa nuova non c'erano altre abitazioni e Marlon poteva stare al sicuro."Mamma!!! Quando aggiusti Marlon?" Lily entrò in casa dalla porta sul retro mostrando il pupazzo tra le mani a sua madre. Lei rispose che appena finito la sistemazione della casa gli avrebbe ricucito l'occhio e continuò con:"Vai su in camera tua e metti in ordine i tuoi giocattoli"
Lily annuì e fu così che partì per la sua prima avventura in quella casa. Salì le scale e un lungo corridoio buio si fece spazio nella sua visuale. Solo una piccola finestra infondo che non riusciva neanche ad illuminare un piccolo spazio.
La paura però non riuscì ad impossessarsi di Lily, e coraggiosamente si mise a cercare la sua stanza trovandola a metà del corridoio inquietante.
Suo padre le aveva già portato tutte le scatole con i suoi giocattoli e vestiti. Era il momento di riordinare.
Per una buon'ora si impegnò a mettere tutto a posto: i giocattoli più grandi - come la casa delle bambole - nell'armadio nel primo ripiano, quello più spazioso; i peluche piccoli in una cesta creata appositamente, mentre quelli più grandi in un angolo della stanza.
La camera da letto di Lily era molto spaziosa e di questo ne era felice.
Finito di sistemare i giochi, sentì una certa fame farsi spazio nel suo stomaco e, proprio in quel momento, suo padre la chiamò per cenare.
Felicissima, e curiosa di sapere cosa avessero preparato, si precipitò al piano di sotto pronta per sedersi a tavola."Te le sei lavate le mani?" Le chiese la madre mettendo in tavola il pasto caldo. Lily non esitò a rispondere con una scrollata di testa positiva.
La cena la passarono tra risate e complimenti per la nuova casa, tra aggiornamenti sulla nuova scuola di Lily e sul lavoro dei genitori. Una serata normale a casa della bambina."È ora di andare a letto. Lavati i denti mi raccomando"
E con uno sbadiglio sonoro, Lily andò a dormire.
Si mise il suo pigiama rosa con gli orsetti e prese per il braccio Marlon pronta per coricarsi nel letto al caldo.
La sveglia sul suo comodino segnava le due e mezza di notte.
Lily voleva un bicchiere d'acqua. Le era venuta stranamente sete quella notte. Decise di andare al piano inferiore. Prese Marlon con sé e scese dal letto.
Sullo stipite della porta di camera sua, si fermò all'istante.
Il lungo corridoio era ancora più buio del solito.
Un brivido le percorse tutta la schiena. Subito delle immagini di mostri armati di coltelli e di persone alte due metri e senza faccia, le balenarono in mente.
Chiuse gli occhi, scosse la testa e fece tre respiri profondi."Ce la puoi fare Lily" sussurrò a se stessa. Strinse Marlon tra le braccia e velocemente attraversò il corridoio raggiungendo le scale, quindi arrivando al piano terra per dirigersi in cucina. Riempì un bicchiere pieno d'acqua e tornò indietro.
Altri tre respiri profondi e velocemente arrivò davanti a camera sua finché non si presentò un imprevisto: doveva andare urgentemente in bagno.
Ma al pensiero di arrivare fino in fondo a quel corridoio la terrorizzava. Doveva per forza andare cosi urgentemente? Sì.
L'aveva superato una volta. Poteva farlo una seconda.
Altri tre respiri e si precipitò davanti alla porta del bagno. Si aggrappò alla maniglia come se fosse la sua unica salvezza. Si sentiva sollevata in qualche modo finché non girò la testa e vide quello che c'era dietro di lei: una porta blu.
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𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐋𝐔𝐄 𝐃𝐎𝐎𝐑
HororUn mondo estraneo sta per affacciarsi nella vita della piccola Lily, una bambina innocente ma intelligente pronta ad affrontare ogni avventura che le si presenta davanti; la porta blu l'aspetta. @sottovaso STORIA VECCHIA IN FASE DI REVISIONE