Capitolo II

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“Non capisco” scosse la testa Luigi, in piedi nel loro covo segreto. “Perché non gli avete mai restituito quel progetto?” domandò.

Franco sospirò. “Ivan l’aveva nascosto in camera di suo figlio” intervenne. “E se l’ha fatto vuol dire che non voleva che lo trovasse nessuno.”

“Ma perché?” chiese Alex. “Insomma, Ivan e Anna hanno sempre creato medicine fantastiche, immagino che anche quello che stavano facendo in quel momento era per creare qualcosa di buono. Utile.”

“Non lo so perché” scosse la testa Franco. “Ma se l’hanno fatto c’era sicuramente una ragione. E non ho mai dubitato di lui come uomo, come padre, come amico. Come scienziato. Ecco perché quando Christian si è presentato alla mia porta con quei progetti abbiamo deciso insieme di studiarli da soli.”

“E guarda cosa abbiamo combinato” borbottò Christian, incrociando le braccia.

“In mia difesa, ti avevo detto di non avvicinarti troppo ai ragni” si difese Franco. “Tu ovviamente, non mi ascolti.”

“Quindi, fatemi capire. Christian è stato punto per caso?” intervenne ancora Luigi. “Pensavo fosse una sorta di nostro esperimento andato male!”

“Grazie, Luì” arricciò il naso Christian.

“Non avrei mai fatto esperimenti su di lui!” esclamò Franco, indignato. “Li stavamo studiando, insieme. Ci siamo soffermati su di loro per anni! Abbiamo usato le formule di Ivan e Anna, li abbiamo modificati. Ci siamo impegnati al massimo per capire cosa volessero fare esattamente. Poi, un giorno, Christian decide di portarne uno nel mio salotto all’interno della scatola di vetro e, rimettendola apposto, la fa cadere. Poi, boom, punto ed ha acquisito queste caratteristiche.”

“Volevo far spaventare Mattia” si difese, borbottando.

“O forse volevi impressionarlo” ridacchiò Alex. “Comunque, perché non volete darli alla Modest?”

“Perché se Ivan e Anna non volevano, avevano un motivo fondato” affermò Franco.

“Ma, insomma, la Modest fa parte dei buoni, giusto?” intervenne Luigi. “Magari quei ragni possono anche portare a qualcosa di buono!” esclamò. “Potranno nascere tanti tipi di Spiderman che ti potranno dare una mano!”

“Numero uno, dubito fortemente sia così facile” affermò Franco. “Credo bisogna avere delle caratteristiche particolari per riuscire a sopravvivere al morso di quel tipo di ragno. Numero due, è proprio quello che temo” sospirò. “Non tutti sono come Christian, non tutti userebbero questo—dono a fin di bene. Secondo me, è molto rischioso. Ma comunque, sta a te decidere, Christian.”

“Non puoi fare così però” si lamentò. “Decidi tu, d’accordo? Così, quando perderò il lavoro potrò arrabbiarmi con te.”

Franco rise. “Mi dispiace, ma quei progetti sono una tua legittima eredità. Quindi è giusto che la prendi tu una decisione.”

Christian sbuffò, buttando la testa all’indietro e socchiudendo gli occhi. Pensò a tutto quello che quel lavoro avrebbe potuto portare di buono nella sua vita, pensò a quanto avrebbe potuto migliorare il livello di vita delle sue sorelle, magari avrebbe potuto finalmente portare le gemelle a fare la loro prima vera vacanza, in qualche resort, vicino al mare. Come avrebbe potuto finalmente pagare tutte le bollette in tempo, e smetterla di lottare di tenere quella casa in cui vivevano troppo costosa per loro, ma che comunque lui si ostinava a portare avanti perché era la casa in cui era cresciuto, che i suoi genitori gli avevano lasciato. C’erano troppi ricordi lì dentro per dirle addio.

Pensò a come, con quello stipendio, avrebbe potuto comprare un bel regalo ad Mattia, visto che se lo meritava tutto, dopo ciò che aveva fatto per lui in quegli anni.

All of me needs all of you || Zenzonelli's VersionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora