Christian era disteso sul lettino del covo, la parte alta della tuta sfilata e la testa buttata all'indietro. Mattia era seduto accanto a lui con un panno sterilizzato a tamponare leggermente le ferite sparse ovunque.
"Pensi che siano morti?" chiese il biondo, ad un certo punto, concentrandosi particolarmente sul profondo taglio del suo fianco che lo porto a strizzare gli occhi per il dolore. Christian gli aveva spiegato che bastava poco per curarlo perché, effettivamente, non appena avrebbe ritrovato un po' le forze, la sua guarigione sarebbe stata cento volte più veloce rispetto a quella di un essere umano medio, per questo aveva evitato di mettergli dei punti.
Comunque, la sua debolezza era palese. Christian temeva che tutti quei veleni che gli avevano iniettato stessero rallentando parecchio la sua guarigione.
"Lo spero" rispose dopo un po', riaprendo gli occhi e puntandoli verso lo sguardo preoccupato e leggermente lucido di Mattia. "Insomma, quel posto è saltato in aria."
"Secondo te, perché?" domandò.
"Beh, c'erano parecchie sostante chimiche, lì dentro. La camera d'aria è andata distrutta, e probabilmente quel gas che c'era lì dentro a contatto con l'aria aperta è esploso" ipotizzò. "Ma ci potrebbero essere tante altre ragioni."
Mattia si morse un labbro. "Mi dispiace per Giovanni" sospirò.
"A me no" rispose duro. "Se l'è cercata."
"I-io credo che l'abbia fatto apposta... a lasciarmi andare" disse, con lo sguardo basso. "Ho sentito che allentava la presa sui miei fianchi. Non può essere stata una coincidenza."
Christian alzò un braccio e gli accarezzò lentamente il volto. "Io non uccido persone, Mattia. Lo sai questo, vero?"
Mattia annuì subito. "Non intendevo fartene una colpa" si affrettò a specificare subito. "Anzi, mi hai salvato la vita, Christian. Di nuovo. Sei stato perfetto come sempre."
Christian, sospirando, abbassò il braccio. "Se fossi stato perfetto, non ti saresti trovato in quella situazione."
Mattia lo guardò severamente. "Non iniziare a fartene una colpa" lo sgridò.
"Ma è colpa mia" roteò gli occhi al cielo. "Se tu non avessi avuto a che fare con me, con Spiderman, non ti saresti ritrovato in quella situazione!"
"Se i tuoi genitori non avessero iniziato il progetto, adesso, probabilmente sarebbero vivi e tu non avresti questi strani poteri. Di conseguenza non avresti rischiato di morire. Che fai? Vuoi fargliene una colpa?"
"E' diverso" borbottò.
"Non è diverso" puntualizzò, grattando via il sangue incrostato dal suo petto con la pezza. "Ci sono degli avvenimenti che succedono e basta. Poi spetta a noi fare le nostre scelte."
"Non posso lasciarti fare questa scelta, Mattia" sussurrò. "Oggi è stata la prova del nove. Mi hanno confermato tutte le mie paure."
Mattia sospirò. "Se la mettiamo così, allora io non posso lasciarti fare tutto questo" disse inaspettatamente.
"Tutto questo?" domandò confuso.
Mattia gli prese la mano. "Anche per me, oggi, è avvenuta la prova del nove. Anche io, oggi, ho capito quanto fosse pericoloso tutto ciò che affronti ogni giorno" spiegò, con la voce tremante. "E io non posso rischiare di perderti tutti i giorni. Non posso andare a dormire la sera senza avere la certezza di rivederti il giorno dopo" affermò, con gli occhi lucidi. "Lo sai quanto sono stato in pensiero in questi giorni?"
"La città ha bisogno di me" rispose però Christian, sorridendogli leggermente.
"No" scosse la testa. "Io ho bisogno di te. Ogni parte di me ha bisogno di ogni parte di te."
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All of me needs all of you || Zenzonelli's Version
FanfictionSpiderman!Christian Giornalista!Mattia Mattia è un giornalista con la passione per il rischio e la tendenza a mettersi nei guai. E Christian, beh, Christian è Spiderman. Dalla storia: Gli occhi di Mattia si illuminarono. "L'ho appena letto! Tu eri...