Ricominciare...

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Oscurità.

Chi sei tu?

Sei solo un pupazzo vuoto.

Va tutto bene! Puoi fermarti ora!

Xion!


Aprii gli occhi, ritrovandomi circondata dal buio della stanza.

Feci due respiri profondi.

Solo un incubo, è tutto finito.

Mi misi a sedere sul letto con calma e allungai la mano verso la piccola lampada che tenevo sul comodino. Non appena la accesi, una voce attirò la mia attenzione dall'altra parte della stanza.

"Xion? Già sveglia?" disse Roxas sbadigliando e stiracchiandosi.

"Scusa, non volevo disturbarti"

"No, non ti preoccupare, mi sarei alzato comunque"

Sapevo che stava mentendo, ma feci finta di credergli, divertita. Fuori dalla finestra il cielo era colorato delle prime luci dell'alba e Roxas non si svegliava mai prima di metà mattinata.

"Piuttosto... Oggi verranno Axel e Saix, vero?" chiesi.

"Lea e Isa"

"Giusto, scusa... Devo ancora abituarmi"

"Vedrai che con il tempo sarà più facile"

Mi alzai definitivamente dal letto per aprire la finestra e la brezza leggera del mattino entrò nella stanza, levandomi il torpore del sonno.

Vedere il sole sorgere mi fece pensare alle Isole del Destino e a quell'ultimo giorno passato tutti insieme.

"Ci saranno novità secondo te?" chiesi a Roxas.

Si avvicinò a me e respirò l'aria fresca guardando fuori.

"Non lo so, ma lo spero" disse, mettendomi una mano su una spalla e sorridendo.

Da quando Sora era scomparso tutti quanti facevano del loro meglio per cercare di rintracciarlo. Era passato qualche mese, ma i risultati tardavano ad arrivare. Nessuno sapeva dove potesse essere.

Roxas era preoccupato come lo ero io, ma cercavamo comunque di vivere la nostra nuova vita lasciandoci alle spalle tutta l'oscurità che ci aveva dominati, nonostante gli incubi che ancora ci tormentavano di notte.

"Ehi, non preoccuparti, vedrai che lo troveranno. Si stanno impegnando tutti, specialmente Riku e Kairi. Loro non lasceranno che Sora stia lontano da casa così a lungo, non credi?"

"Sì... Hai ragione" dissi cercando di sembrare sollevata.

Ancora non avevo imparato che Roxas era la persona che mi conosceva meglio al mondo.

"Ora non è Sora a renderti pensierosa, vero?"

Non risposi, abbassando lo sguardo.

"Si tratta di Isa?"

"So che non dovrebbe essere così, ma mi sento un po' in soggezione quando è con noi. Vorrei riuscire a dimenticare tutto quello che mi ha detto e mi ha fatto, ma lui mi evita sempre, non mi parla normalmente e..."

"È uno dei motivi per cui non riesci a dormire"

Io e Roxas non parlavamo mai di cosa vedevamo negli incubi, non era necessario. Era un patto silenzioso: restare vicini, sostenerci, ma senza costringere l'altro a parlare. Solo una volta, Roxas aveva deciso di aprirsi e raccontarmi tutto quello che succedeva nella sua testa quando di notte lo sentivo divincolarsi nel letto.

Diceva che l'aveva liberato da un peso enrome e che, quando mi sarei sentita pronta, avrei dovuto farlo anch'io, che solo così mi sarei lasciata davvero tutto alle spalle.

Ricordai il suo volto quando mi raccontò di quell'oscurità.

Ricordai le sue lacrime e il suo sorriso, l'abbraccio in cui lo strinsi quando finì.

E le parole che ci eravamo detti.

Non ti lascerò più.

Nemmeno io.

"Perché mi sento così, Roxas?" una lacrima iniziò a scivolarmi sulla guancia.

Lui me la asciugò con delicatezza.

"Hai passato tanti momenti bui, Xion. Non puoi pretendere di riuscire a fare tutto come se nulla fosse, compreso riallacciare i rapporti con chi per molto tempo non ti ha trattato come una persona vera, ma ricordati: tu hai un cuore. Provi dei sentimenti, sei umana e se mai avessi dubbi su questo io sarò sempre qui a ricordartelo, Lea sarà qui... E vedrai che anche con Isa le cose andranno bene"

Mi attirò a sé e mi strinse in un abbraccio caloroso.

Non riuscii più a trattenere le lacrime.

Rimanemmo così, in silenzio, finchè non smisi di piangere.

"Tu hai già perdonato Isa, non è così?"

"Sì..."

"Però non ne hai mai davvero parlato con lui. Magari lui non riesce a lasciarsi andare con te perché si sente in colpa"

Non so quale fosse la mia espressione, ma Roxas scoppiò a ridere.

"Cos'è questa faccia stupita?"

"Dici che se provo a parlargli smetterò di sentirmi così con lui?"

"Questo non posso saperlo, ma sicuramente aiuterebbe"

Una nuova piccola speranza nacque in me.

Mi sentivo un po' in imbarazzo e intimidita all'idea di affrontare l'argomento con Isa, ma in cuor mio sentivo che era la cosa giusta da fare per sentirmi meglio e, forse, far sentire meglio anche lui.

Roxas interruppe i miei pensieri.

"Oggi ci divertiremo, fidati. Ho proprio voglia di un gelato al sale marino!"

Sorrisi.

"Sì, anche io"

Ci preparammo con calma e uscimmo di casa, dirigendoci verso la torre dell'orologio.
















Il Colore del Tramonto - A Kingdom Hearts StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora