...e spensi la musica e i pensieri

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Uscita dalla doccia, ancora bagnata e solo un asciugamano alla testa, recuperai il telefonino dal divano e mi diressi fuori nel cavedio. Stesi il vestitino bianco della mattina e telefonai ad una mia amica cui avevo trovato una chiamata persa durante l'incontro con il preside.

Scambiammo un po' di chiacchiere e aggiornamenti vari sulle nostre vite, le nostre vacanze e il futuro posto di lavoro. Durante la chiacchierata notai la solita ombra nella finestra del primo piano della casa accanto.

Riconobbi il ragazzone di qualche tempo prima così scelsi di farmi guardare così, presi ad accarezzarmi il seno, poi il corpo, poi ancora passai ai capelli arruffati dopo la doccia.

Rinetrai in casa e poco dopo ne uscì con una borsa e una spazzola.

Presi a pettinarmi in capelli avendo ben cura a curvarmi in avanti, mostrando palesemente il culo. Proseguì a spazzolarmi i capelli in quella posizione, tenedo il telefoni in viva voce e raccontando alla mia amica della mi estate, del mio nudismo continuo, delle scappatelle e di come in casa mi fossi creata un angolo dove vivere completamente il nudismo all'aperto.

Terminato di spazzolare i capelli mi sedetti sulla sedia li di fronte avendo cura ad aprire le gambe. Tirai fuori dalla borsa l'olio idratante e me lo cosparsi sul corpo, i capezzoli turgidi, risplendevano per la lucentezza data dall'olio, scesi sui fianchi, le gambe fino ad arrivare al pube.

Le dita sgattaiolarono da sole al mio interno. Chiusi gli occhi e tirai indietro la testa per abbandonarmi al piacere.

Quando riaprì gli occhi, la figura era ancora li alla finestra, non più nascosto. Cercai di non vederlo e proseguì nel mio rilassamento.

Tirai fuori dalla borsa il plug nero, mi spinsi sulla punta della sedia e bagnandolo con l'olio lo spinsi dentro. Il plug anale mi fa sempre un certo effetto: il primo ingresso mi provoca delle contrazioni immediate e anche quella volta fu così.

Qaundo terminai di alloggiarlo, infilai di nuovo la mano nella borsa e ne tirai fuori il lush.

Lo accesi, lo attivai con il telefonino e me lo appoggiai sulle labbra, spostandolo lentamente sul clito.

Chiusi di nuovo gli occhi, cercando di seguire ogni spasmo del mio corpo, ma fui interrotta da una telefonata in entrata. Era Matteo.

- Fra poco finisco di lavorare, vuoi che ci vediamo?-

lo lasciai parlare rimanendo concentrata sulla mia masturbazione.

-Si. Passa da casa devo parlarti.- Scialba e diretta staccai la chiamata.

Accesi la radio alla tv a tutto volume e impostai il lush in modalità musica: le vibrazioni della musica avrebbero gestito l'intensità del lush.

Chiusi di nuovo gli occhi, infilai bene il lush dentro la mia fessura e mi abbandonai alla musica.

Ansimai, mi lamentai, finchè non cominciai a gridare. Trattenevo il tremore, cercavo di contrarre le pareti del sesso per rispondere alla eccitazione; le mani si stringevano ai braccioli della sedia, finchè alla fine, afferrai le ginocchia portando su i piedi. Venni gridando rilasciando un fiotto di umori.

Schizzai ovunque, a terra, sulla sedia, sulla borsa. Qaundo riaprì gli occhi mi sentivo fortemente rilassata, mi diressi verso la fontanella per bagnarmi il viso, poi ancora grondande sulle gambe, mi diressi verso casa, e gettandomi sul divano, spensi la musica e i pensieri.

Diario di Paola - OggiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora