I bulli

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I giorni passavano, e tutto andava liscio finché un giorno uno strano gruppetto di ragazzi, iniziò a spingermi, schiaffeggiarmi, e a dire cose poco carine come stupido, oppure cose come senzacervello, un noninteliggente. Non capivo, ma poi arrivò Sara, e disse
-"ORA BASTA, ZITTI, FARETE MEGLIO A SCAPPARE"-
Se ne andarono attratti dalla sua bellezza, e come faccio a saperlo? Si vedeva da come la guardarono e da come il loro modo di parlare era cambiato da un modo cattivo e crudele ad un modo dolce e carino. Per il resto la giornata prosegui normalmente. Andai a casa triste, mi misi sul letto e iniziai a pensare a cose che forse nemmeno mi riguardavano. Poi mi venne all'improvviso una fame immensa così andai a cercare in cucina qualcosa di buono per fare merenda. Prima di alzarmi mi arrivò un messaggio da uno sconosciuto
-"Ehi Ciao, so dove vivi, vieni ora in piazza."-
-"Prima dimmi chi sei"-
-"Non lo dirò mai, vieni in Piazza."-
-"Non verrò finché tu non mi dici il tuo nome."-
-"Vieni ora."-
-"Dimmi chi sei"-
La conversazione fu breve, ma appena vidi quel messaggio con scritto "so dove vivi"avevo timore, e paura che fosse qualcosa di grave che c'entrava con me.
Lo sconosciuto iniziava a non rispondere più così mi avviai in Piazza. Non c'era nessuno, veramente nessuno. Poi sentì una voce proveniente da dietro di me. Mi girai e vidi uno dei bulli che mi aveva preso in giro sta mattina. Iniziai a correre veloce, forte, Sara a scuola mi aveva detto di stare alla larga da loro. Poi mi diressi verso una via con molte case e vidi un altro bullo davanti a me. Ero veramente impaurito, andai nella via di casa mia e suonai frettolosamente ai miei, mi aprirono, e riuscì a chiudere il portone prima che loro entrassero.
Arrivai a casa e i miei mi chiesero
-" cosa è successo"-
Non sapevo come rispondere, così gli dissi
-"no nulla stavo giocando ad acchiapparla."-
-"Ci hai fatto prendere un colpo."-
-"Lo so"- risposi
Mi misi a letto e pensai a quanto ero innamorato di Sara e a quanto mi piacesse. Lei era fantastica, è bello parlare con lei, simpatica e bella.
Spero che rimanga mia amica per sempre, lei mi fa stare bene.

Era ormai sera, avevo mangiato, e dovevo andare a dormire, ma non ci riuscivo così presi il telefono e scrissi a Sara. Sara va sempre a letto un po' più tardi di quando dovrebbe, quindi sapevo che era sveglia.
-"Ehi Sara, che fai? Io dovrei dormire ma non ho voglia."
-"In realtà nulla, non mi va di fare nulla."-
-" Ti devo raccontare una cosa"- dissi
-"se è importante chiamami"- rispose
-"allora ti chiamo"-
La chiamai volentieri, volevo raccontarli quello che oggi pomeriggio era successo e volevo sentire la sua voce. Gli raccontai l'accaduto, e lei rimase sorpresa. Dopodiché passammo ore e ore a parlare, e si fecero le 02:30. Attaccammo a malincuore solamente perché l'indomani c'era la scuola. La mattina dopo feci molta difficoltà a svegliarmi, non avevo voglia di andare a scuola, e di alzarmi dal letto,  ma purtroppo mi sono dovuto alzare.

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