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Mi tuffo nel vuoto come fosse il mare,
poi ci sei tu,
che mi vieni a salvare.

È passato qualche mese da quando Ciro e il suo gruppo hanno tentato di uccidere Filippo, adesso è il suo stesso gruppo ad essere in crisi.

A mensa noto la creazione di sottogruppi e percepisco molta tensione. il comandante e gli educatori non stanno facendo nulla a riguardo?

in questi mesi vari adolescenti hanno fatto il loro ingresso qui, alcuni hanno varcato il portone e si sono rifatti una vita, altri sono morti. Serena è morta. Pensi che una volta usciti questi ragazzi cambino vita, invece muoiono. Sono al sicuro solo qui, solo con varie restrizioni.

"Nuova giornata, nuovo inferno" ripeto da un mese a questa parte.

suona l'allarme.

"Dottorè, è Pino."
3 parole che mi mandano in crisi.

Pino, cosa hai combinato?
Sei stato accoltellato? picchiato? ucciso?

D'istinto prendo il defibrillatore e lo zaino con tutto il necessario per prestare i primi soccorsi, corro seguendo il comandante.

Pino è stato trovato impiccato, quando arrivo sulla scena noto Filippo a rianimarlo. Mi inginocchio dalla parte opposta rispetto a Filippo, posizionò un ginocchio all'altezza delle spalle ed uno all'altezza del fianco, accendo e setto il defibrillatore.

Pino, hai provato ad ammazzarti.

"interrompi le compressioni" dico guardando Filippo, appena toglie le mani dal torace del ragazzo il defibrillatore inizia l'analisi.

"scarica consigliata!" dice il defibrillatore ad ogni analisi e scarica lanciata, Pino non può morire.

"Dottorè, deve salvarlo" urla il comandante che subito viene abbracciato dalla direttrice.

un ciclo di compressioni dopo l'altro,
una scarica dopo l'altra,
un'analisi dopo l'altra:
il battito di Pino è tornato.

"è vivo!" dico sorridendo, "chiamate un ambulanza, Pino deve fare degli esami e deve essere tenuto sotto osservazione per le possibili complicazioni del trauma al collo" riferisco mentre mi alzo e sistemo i presidi al loro posto.

Il suo tentato suicidio potrebbe portarlo a disfagia, polmonite, congestione polmonare o disturbi psichici organici. Oh ma appena riprende conoscenza mi sentirà, eccome se lo farà!

dieci minuti dopo:

"cosa abbiamo?" chiede un soccorritore seguito dai suoi colleghi

"Ragazzo, tentato suicidio. Grazie alla rianimazione quasi immediata da parte di uno dei detenuti siamo riusciti a riportarlo tra noi. Mi preoccupano i danni che potrebbe riportare a causa del trauma al collo, inserirei un collare" riferisco

"grazie dottoressa, da qui ci pensiamo noi" mi comunica trascinando dentro la barella.

Uno dei soccorritori si posiziona dietro la testa di Pino e inserisce un collare, una volta inserito va ad aiutare i suoi colleghi ad inserire il ragazzo sulla barella. Una volta messo in sicurezza abbandonano la stanza e mi  abbandonano ad un milione di dubbi.

Pino può realmente farcela?
Andrà in arresto un'altra volta in ambulanza?
Pino riporterà danni celebrali?
Pino respirava realmente o è quello che volevo credere io?

due ore dopo

"Dottorè, ha sentito cosa dice l'ospedale per Pino?" chiede il comandante

"Se mi sono aggiornata sulle sue condizioni? Lo chieda a lui. Lo chieda al detenuto che non ha protetto, ha davvero bisogno che qualcuno si faccia male per farla pagare a Ciro?" dico sospirando

"Dottorè, lei fa troppo la maestrina! Non è facile attribuire un reato a qualcuno sa? Soprattutto se è Ciro" dice il comandante

"Maestrina? Adesso le faccio vedere io cosa fa una maestrina." esco dal mio studio e vado dalla direttrice, le chiedo l'autorizzazione per parlare con i ragazzi e lei organizza la cosa.

A distanza di mezz'ora ragazzi e ragazze raggiungono la sala comune, dopo vari richiami da parte degli educatori si riesce ad ottenere il silenzio.

"Come avrete saputo Pino è stato portato in ospedale, ha tentato il suicidio. Ora, non voglio chi lo ha indotto a farlo e quale sia stata la dinamica ma spero che una cosa del genere non riaccada, nessuno ha il diritto di spezzare un'altra vita o di arrecare del danno fisico qui." dico tenendo le braccia conserte

"dottorè, la vita la teniamo già spezzata" dice cardiotrap

"Uè, statt zitt. La dottoressa sta tenenn il suo teatrino" dice Ciro sorridendo

"Ciro, stammi a sentire. Pensi di essere grande solo perché hai cinque bambini col cazzetto a pararti il culo?" dico guardandolo direttamente negli occhi

"Dottorè, facciamo attenzione alle parole" dice Edoardo

"Dottorè, tiene la cazzimma. Ma la cazzimma non basta" dice Ciro sorridendo mentre butta lo stuzzicadenti che aveva in bocca

"Ciro,  'a sta minacciann?" dice il comandante

"No ma quale minaccia comandà, le sto dando un consiglio" risponde

"Ciro, vuoi un consiglio? Statt zitt se non vuoi che ti renda la vita un inferno" rispondo "perché magari per te è un gioco ma per me è molto di più. È un ragazzo che ha provato a privarsi della sua stessa vita perché reputava il suicidio l'unica soluzione capace di privarlo del dolore, ma noi non siamo fatti per vivere senza dolore. Non possiamo provare emozioni positive senza provare del dolore. E mi dispiace dirlo ma, se usi quel dolore per ferire gli altri, allora non sei forte, non meriti di possedere una tua armata perché sei un debole. Sei così debole che puoi attrarre solo deboli dalla tua parte." continuo.

Quel ragazzo non comprende la gravità delle azioni che provoca ed io non comprendo il perché gli stupidi cerchino altri stupidi, Ciro non dovrebbe avere un suo gruppo all'interno dell'IPM. È così sbagliato.

Ciro non risponde, si limita a girarsi e ad andarsene insieme al suo gruppo. Spero che queste mie parole abbiano un minimo toccato il suo cuore. Se non facciamo capire cosa è giusto e cosa è sbagliato a questi ragazzi può venire spezzata un'altra vita, altre vite, vite vite di cui non importa a nessuno fuori da questo edificio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 27, 2023 ⏰

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