capitolo 3

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Harry si svegliò con la luce del sole che sbatteva sulle sue palpebre con forza, capendo subito che qualcuno doveva aver per forza aperto le tende.
Il riccio non le apriva mai, perchè odiava essere svegliato con quel maledetto sole sul viso e ogni volta si ritrovava sempre di pessimo umore per tutto il giorno.
Era più tipo da luna, lui, l'aveva sempre detto.

Quindi arrivò ad una conclusione.
Qualcuno era entrato in casa sua e c'erano solo due persone che avevano le chiavi di casa sua.
Loro affermavano che le avevano per ogni evenienza, ma lui pensava che semplicemente si divertivano a venire a casa sua senza permesso.

La prima era Louis.
Harry gliele aveva date in caso d'emergenza, se succedeva qualcosa oppure se si sentiva male e aveva bisogno d'aiuto, così non sprecava tempo.
Anche se, molto spesso, anzi sempre, Louis le usava per entrare in casa sua ogni mattina e venirlo a svegliare perchè lui, oltre al sole, odiava svegliarsi alla mattina e il suo amico veniva con pazienza a dargli il buongiorno in pratica.
Il riccio poteva nominarlo il suo sole personale, anche se la maggior parte delle volte lo svegliava con forza, con i peggiori insulti e urla (Harry pensava che lo usasse come svalvola di sfogo quando era arrabbiato con lui), mentre alcune mattine con la colazione e sguardi dolci, ma non poteva lamentarsi in nessun caso perchè senza di lui non arriverebbe mai in tempo ai suoi appuntamenti.

Poi c'era Niall.
Niall, beh, lui le aveva prese senza permesso.
Un giorno Harry si era convinto di aver perso le chiavi, impanicato e con le crisi di pianto ogni momento, avendo paura qualcuno entrasse a casa sua di notte, andò a farsi consolare dai suoi amici.
Niall, il bastardo, il giorno successivo dopo averlo visto piangere ovviamente, era venuto tranquillamente a casa sua entrando dalla porta con le chiavi e Harry aveva preso un infarto perchè, se Louis era con lui, chi poteva essere?
E mentre il riccio fumava di rabbia e il moro rideva a creppelle, Niall spiegò che aveva preso le sue chiavi perchè voleva farci una copia, non trovando giusto che Louis le avesse e lui no.
Harry aveva anche provato a riprendersele ma, purtroppo, senza risultati.

Al momento, il riccio si passò la mano sulle faccia e si alzò dal letto.
Prese la coperta piegata sul comodino e si mise le pantofole sotto al letto.
Andò fuori dalla camera e sospirò quando vide Niall per terra nel suo pavimento, che dormiva a bocca aperta con la la saliva che toccava il suo bellissimo tappeto.
Probabilmente aveva provato ad arrivare al divano ma non riuscendoci finì nel pavimento senza pietà.
Ovviamente era andato a casa sua perché ogni volta che il biondo si trovava ubriaco, finiva da lui.
Doveva mandare un messaggio a Barbara per dirle che il suo ragazzo stava bene.

Ormai il locale del biondo era aperto da due settimane e nonostante il biondo fosse il capo, si ubriacava tutte le sere con i suoi ospiti e, va bene era divertente, ma alla fine toccava sempre a Zayn pulire e chiudere il pub, essendo il suo vice.
Un pò gli dispiaceva per Zayn, non vorrebbe mai essere al suo posto, ma allo stesso tempo aveva deciso da solo di essere socio con Niall e adesso ne pagava le conseguenze.
Non riusciva ad immaginare, o forse si, il povero Liam che si subiva tutte le sere le crisi isteriche di Zayn.

Si avvicinò all'amico sul pavimento, tutto avvolto nella sua copertina rigorosamente della Disney, e senza ripensamenti diede un calcio con le pantofole sul fianco di Niall, visto che era a pancia in giù.
Subito il biondo si sedette di scatto "cosa? Altro alcool? Dove?" cominciò a chiedere freneticamente.
Il riccio alzò gli occhi al cielo e, così, gli diede un altro calcio stavolta nella pancia.
Subito l'altro mise la mano nel punto colpito e gemette di dolore prima di alzare lo sguardo sulll'amico "perchè?" chiese con espressione sofferente.
Harry lo sorpassò per andare in cucina e alzò le spalle "la mia domanda è perchè finisci sempre qua" rispose mentre accendeva la macchina del caffè.
Niall si alzò lentamente tenendosi la testa e stiracchiandosi. Aveva una macchia non identificata sulla maglia e Harry non voleva sapere assolutamente cos'era.

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