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Caro diario, sono sempre io, Harry.
Mi sono ricordato adesso di averti lasciato con la curiosità, l'ultima volta che ti ho scritto.
Adesso che sto un pò male emotivamente, sono pronto a raccontarti di quella volta in cui ho visto Louis ed Eleonor insieme per la prima volta.
Era un pomeriggio, credo.
Comunque io e Louis abitavamo ancora insieme, vorrei specificarlo, stessa casa di sempre, stessa camera condivisa.
Beh, non mi piace parlare di questo, in realtà, ma ora ci ho pensato e quindi ho deciso di raccontartelo.
Credo che stavo mangiando con Zayn, quando ho visto Louis arrivare mano per la mano con lei.
Il mio cuore si è rotto, Zayn mi ha messo la sua mano sulla mia e me l'ha stretta subito.
L'ho guardato chiedendogli chi fosse ma lui cercava solo di farmi stare calmo.
Lo vedevo li, con quella mano legata alla sua, un sorriso palesemente falso, con quelle guance che sporgevano dal suo viso.
Avrei voluto alzarmi in piedi, andare a presentarmi come se fossi il fidanzato geloso di turno, ma non feci niente.
Sai, ero molto piccolo, ancora.
Se ci ripenso adesso, so per certo che le cose sarebbero andate diversamente.
Mi sarei dovuto alzare, avrei dovuto guardarla come per dire che quello che aveva affianco apparteneva a me, e avrei dovuto prendere quelle mani e staccarle.
Vedevo i nostri manager dietro di lui, gli stavano addosso, non lo lasciavano respirare un secondo, e non capii assolutamente cosa stesse succedendo.
Ci eravamo detti che la nostra storia dovesse essere vissuta al buio, lontano dagli occhi di tutti, eravamo d'accordo su questo.
Ma io non avevo idea di chi fosse quella ragazza, e strinsi forte la mano del mio compagno di band, così tanto che lui iniziò a farmi fare dei respiri profondi, per non fargli del male.
Ricordo che Louis non lasciò mai quella mano, si limitò a passare vicino al nostro tavolo e a non calcolarmi.
Lasciai la mano di Zayn e feci per alzarmi, quando lui mi mise una mano sulla spalla per farmi risedere.
Ebbi la sensazione che lui ne sapesse qualcosa,  sentivo che non era stupito davanti a quella scena, ma anzi, era come se aspettasse quel momento.
Non gli dissi niente, però.
Avrei voluto chiederglielo, ma ero bloccato.
Se penso a quanto sono stato male in quel momento, avrei sicuramente evitato, visto che quello che stava per accadere dopo, sarebbe stato ancora peggio.
Andiamo a piccoli gradi.
Mi alzai dopo aver finito il pranzo e andammo a fare le prove per la puntata che ci sarebbe stata quella sera stessa.
Ci ignorammo completamente ed io cercai di non pensare che avevo visto qualche ora prima il ragazzo di cui ero innamorato mano per la mano con una ragazza.
La sera, dopo la registrazione, cenammo tutti insieme negli studi di xfactor e quella ragazza, era presente.
Si comportava in maniera amichevole con lui, ma non andava mai troppo oltre.
Rideva e scherzava e in alcuni momenti non lo calcolava.
Louis la cercava qualche volta con lo sguardo, ma quando si avvicinava, non mostrava mai di essere così preso da lei.
Tornammo a casa con il solito van e mi accorsi che gli altri mi fissavano in modo strano.
Louis si infilò subito in camera sua e gli altri mi chiesero come stessi.
Ovviamente dissi la verità, ero arrabbiato, deluso, e non sapevo cosa significasse tutta quella storia.
Certo, io e lui non eravamo legati da niente, non ci eravamo dati un esclusiva, ma credevo di essere ormai quasi al punto di averla.
Dissi loro che volevo sapere cosa fosse successo, se si era fidanzato e se tutto quel tempo mi avesse solo usato.
Un pò spaventato da tutto quello che avrei potuto sentire, entrai in camera e Louis stava staccando le nostre foto dalla parete.
Gli chiesi cosa stesse facendo e mi disse che ormai, quelle, non servivano più.
Rimasi per un attimo immobile, pensando che per lui, tutto quello che c'era stato tra di noi, fosse stato solo un gioco, un modo per passare il tempo quando si annoiava.
Ed io, che invece ci avevo messo tutto me stesso, mi stavo ritrovando con il mio cuore nelle mani, o almeno con quello che ne rimaneva.
Piccoli pezzi sparsi, era così che lo sentivo, il cuore dentro il mio petto.
Salii sul mio letto tirandomi la coperta fino alla fronte, sentii Louis spegnere la luce ed addormentarsi.
Passai quella notte a cercare spiegazioni dentro la mia testa, e capii presto che avrei dovuto chiedergliele.
Mi svegliai infatti il giorno dopo, scesi dal letto, sentendomi sul suo, mentre lui stava ancora dormendo.
Gli misi una mano sul braccio per scuoterla e lui si svegliò girandosi verso di me.
Gli chiesi di parlare e si mise seduto.
Mi sembrava di star faticando troppo per respirare, così prima di parlare cercai di calmarmi.
Iniziai col chiedergli, semplicemente, chi fosse quella ragazza.
Mi rispose alzando gli occhi al cielo, tirando fuori  il suo telefono da sotto il cuscino, dicendomi che non erano affari miei.
Ribattei dicendo che pensavo che tra di noi ci fosse qualcosa, e lui si mise a ridere.
Mi sentii preso in giro, mi aveva usato, pensai.
Mi alzai in piedi per uscire dalla stanza, ma lui mi fermò prendendomi per un braccio, facendomi risedere.
Mi disse che quello che avevo visto non significava niente, che era solo per lavoro.
Mi disse che dovevo stare tranquillo, che a me ci teneva veramente e che non voleva perdermi.
Gli chiesi di spiegarmi cosa intendesse per lavoro, come una ragazza messa affianco a lui da un momento all'altro potesse collegarsi al lavoro, non lo capii.
Gli chiesi perché aveva staccato le nostre foto, e mi spiegò che avrebbe voluto fingere di lasciarmi andare, avrebbe voluto farmi credere che quella storia con lei fosse vera e che di me non gliene importasse niente.
Mi spiegò che però non voleva farlo, che preferiva fingere di stare con lei, mentre stava con me.
Sai, diario, non so neanche perchè mi sto dilungando così tanto.
Credo che la verità sia che a distanza di così tanti anni, ci soffro ancora.
Perchè lì ebbe inizio un pò tutto lo schifo che ho dovuto subire.
Comunque, capii presto cosa significasse il fatto che tenerle la mano si trattasse di lavoro.
Quando vidi i paparazzi ordinare ai due la posa in cui mettersi, mentre stavamo uscendo da un ristorante un giorno, le cose mi furono più chiare.
La sera andai da lui arrabbiandomi per aver accettato una cosa del genere.
Mi urlò in faccia che lo stava facendo per me.
Non potevo assolutamente accettare di vedere quella sceneggiata.
Mi confessò che i nostri manager si erano accorti di noi due, che lo avevano convocato, scegliendo il più forte, lasciando il più debole per ultimo.
Louis aveva accettato di prendere parte a questo teatro montato per lui per proteggermi.
Mi disse che gli avevano detto che se non lo avesse fatto, avrebbero messo una guardia dentro casa e ci avrebbero costretti a dormire in stanze diverse.
Lo aveva fatto per me.
Il dolore che avevo provato vedendolo con lei, era stato indescrivibile.
Piansi molto quando mi disse che lo faceva per proteggermi.
E sai, di proteggermi lui.. ne sapeva molto.
Gli chiesi se non lo facesse stare male, dover fingere, dover scattare foto ed essere sbattuto da una parte all'altra con lei.
Mi disse di no, ma non era così, ci stava male.
Ma questa è un altra storia.
Ero sollevato, certo, a sapere che era tutta una finzione, ma mi faceva male il fatto che doveva farlo per noi.
Noi, due ragazzini che volevano solo amarsi.
Capii che non ci saremmo mai fidanzati, sarebbe stato impossibile, mi rassegnai.
Ma anche questa, caro diario, è un altra storia, chissà forse un giorno te la racconterò.
Adesso non mi va più di scrivere, ti ho detto tutto, per oggi.
Credo che andrò a riguardarmi qualche vecchia foto, sai.. la nostalgia.
Non è mai abbastanza, sai? Intendo l'amore che si prova per qualcuno.
Gli anni che sono passati, beh, quelli non contano niente.
Stasera mi leggerò un libro e mi immaginerò ancora al suo fianco.
Lo so, lo so che dovrei smetterla, lo sento, se tu potessi parlare, me lo diresti.
Ma di lui, non ne avrò mai abbastanza.
A presto.
Tuo, Harry.

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