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Caro diario, eh si, sono sempre io.

Sono qui perchè stavo pensando a Princess park.

Si, ti starai chiedendo, che cavolo è?

Partiamo dall'inizio.

Quando siamo usciti dal programma, dovevamo lasciare gli alloggi.

Ci avevano dato un pò di tempo, in realtà, per capire dove andare.

Io e Louis eravamo ormai più uniti che mai, me lo sentivo.

Certo, Eleonor era sempre un pò in mezzo, ma mi ero abituato.

Ti devo dire, quasi mi stava simpatica, tanto era innocua.

Gli altri sembravano già convinti del posto in cui si sarebbero trasferiti, invece io, così impaurito di poter andare lontano da Louis, avevo le idee troppo confuse.

Un giorno, quando le nostre cose erano già tutte impacchettate e mancava poco per andarcene, Louis mi chiamò in disparte e mi fece vedere la foto di una villa.

Mi sembrava un castello, grande com era.

Gli chiesi cosa fosse e lui mi disse che, se avrei voluto, sarebbe stata casa nostra.

Io lo guardai scioccato, non sapevo cosa dire.

Non mi sembrava vero, mi aveva davvero chiesto di andare ad abitare insieme.

Lo abbracciai forte e mi sentii subito fissato dagli occhi degli altri, che se ne stavano lì a guardarci e a sorridere.

Mi incitarono a dargli subito una risposta, ma io ero così impaurito da tutto che dissi che avrei dovuto chiamare mia madre.

Lui era più grande di me e non aveva più bisogno di queste cose.

Io invece, corsi a chiamare mia madre e glielo dissi.

Mi disse che dovevo accettare, se era ciò che desideravo.

Louis non si offese per questo, anzi, mi capì subito.

Gli dissi che sarei andato a vivere con lui e da lì a due giorni, non so neanche come, ero li a varcare quella porta.

Louis mi prese la mano, sorrise senza dire nulla e prese le mie valige per portarle dentro.

Mi guardai intorno pensando di voler guardare un pò la casa, ma in realtà non mi importava niente.

Mi bastava che ci fosse Louis al mio fianco.

Sistemammo velocemente le nostre cose e mi sentii subito a casa.

Mi prese la mano e mi trascinò in camera, spingendomi e baciandomi senza mai fermarsi.

Mi misi quasi a ridere, lì sdraiato, nella nostra casa.

Ancora adesso, se ci penso, mi fa strano chiamarla così.

La nostra casa.

Non avevo mai vissuto senza mia madre e mia sorella, non sapevo fare nulla.

Louis invece era bravo, sapeva pulire, cucinare, e così io lo imparai nei giorni successivi.

Eravamo un pò disordinati, a dir la verità.

Louis lasciava sempre una montagna di vestiti su una sedia, come se non ci fosse a pochi metri un armadio fatto apposta.

Ma mangiare le cose cucinate da lui, sedermi sul divano a guardare un film quando non dovevamo fare nulla, non aveva prezzo.

Mi bastava lui ed il resto non mi interessava.

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