Capitolo 2 - La sfida di Ken

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Davanti a lei, sullo sfondo del computer c'erano delle linee di codice. «Il compilatore mi segna ancora errore...» Accanto a lei i libri di programmazione, non importava quante volte avesse letto, quel codice non era corretto... Sophie prese in mano il telefono e guardò lo sfondo... lei e Carol insieme. La sua ex stava sorridendo, i suoi occhi verde smeraldo sprizzavano felicità mentre con le dita della mano destra faceva il simbolo della V. Osservò di nuovo il volto dolcissimo e morbido della sua "cucciola." Una lacrima scese sulla guancia «Scusami tanto cucciola...» Non riusciva a concentrarsi e decise di uscire. Erano le cinque del pomeriggio, si sarebbe quindi svagata al Battle Cafe. La ragazza decise di vestirsi in modo leggero, una maglietta rossa a maniche corte e pantaloni verde mimetico e uscì. La scritta "Battle Caffe" troneggiava sopra l'insegna a forma di un gigantesco paio di pattini troneggiava su un edificio di mattoni arancioni. Le sembrava strano essere lì da sola, in quel luogo dove i giocatori di RollerbladerZ, si riunivano per gareggiare e bere cappuccio e brioche. Gli occhi marroni si riempirono di tristezza ma non avrebbe voluto piangere in pubblico, sistemò i capelli scarlatti e varcò la porta d'ingresso del locale. L'interno asettico del luogo le pareva uscito da un romanzo di fantascienza, le pareti e il pavimento bianco lo rendevano un luogo appartenente a un futuro lontano. Per quanto le sembrasse una scelta di design particolare, almeno riusciva a distinguersi dagli altri cafe. Osservò le leccornie dietro il bancone... ma anche lì i ricordi di una felicità ormai persa la tormentavano. "A Carol sarebbe piaciuto questo dolce..." e pensieri simili addoloravano il suo cuore. Ordinò e si sedette a un tavolo, gli angoli di vetro smussato contribuivano all'atmosfera del luogo. Ora mancava solo che si facesse avanti un avversario. Incrociò le gambe e cominciò a riflettere. "Forse mi sono fatta trascinare troppo da un videogioco..." Il desiderio di vincere, di avere il proprio nome sulle classifiche, tornei ufficiali... magari anche premi in denaro... "Ma chi voglio prendere in giro? Carol... tu eri più importante di tutte queste cose... la mia cucciola!"

«Hey tu! Esigo vendetta!» una voce giovane e squillante la fece sobbalzare sulla sedia. Quando la ragazza si rese conto di chi fosse il suo interlocutore le spuntò un sorrisetto sulla faccia. «Allora ragazzino... che ci fai qui?»

«Ho un nome! Mi chiamo Ken e non sono un ragazzino! Ho diciotto anni!» si spostò il ciuffo castano rivelando gli occhi blu come il mare carichi di rabbia e desiderio di rivalsa. Lo ignorò completamente «Ma non hai caldo con quella felpa? Tra l'altro è abbastanza tamarra...» indicò la felpa decorata con dei tentacoli blu e gialli. «Guarda che è della Octopus! Non capisci niente di stile e buon gusto! Piuttosto non hai freddo tu?» Sophie alzò le spalle in segno d''indifferenza e si sistemò i capelli color rubino. «Dimmi che cosa vuoi?» Il giovane cominciò a digrignare i denti. «Io sono qui per vendicare mia cugina! Ti sfido ufficialmente a RollerbladerZ!» Enfatizzò il tutto indicandola con aria di sfida. «Io... tu...» cominciò a ridere sguaiatamente. «Ma hai guardato troppi anime o cosa?» La rossa si diede un contegno e gli occhi marroni assunsero un espressione più dolce. «Senti... supponiamo che tu mi batta? Cancellerebbe la tristezza di tua cugina? Se mi sconfiggessi ritorneremmo insieme? Che cosa risolveresti?» Il giovane rimase in silenzio per qualche secondo... «Nulla credo... » il giovane cominciò imbarazzato a guardarsi i piedi. «Che cosa dovrei fare allora?»

«Calmati, prendi una sedia e ordina qualcosa...» E così a malincuore fece, non sapeva che dire. Notò sul braccio il tatuaggio di una rosa. Passò un minuto di silenzio imbarazzante, prima l'aveva sfidata e adesso non sapeva esattamente cosa dire in questa situazione. «Scusami tanto... è solo che quando si tratta di Carol... è come una sorella per me e quindi odio vederla triste...» L'espressione di Sophie si trasformò in un sorriso. Non quello di una persona felice ma quella di chi ricorda momenti passati di gioia e felicità ormai vivi solo nella propria mente. «Non credere che io volessi questo... era anche la mia cucciola e l'amavo veramente.» sospirò per qualche secondo. «Ma se con me non era più felice allora è meglio così...»

«Se l'amavi veramente perché ti sei comportata così?»

«Perché la gente sbaglia! Tu, io, nessuno è esente dal commettere errori!» si alzò e sbatté i pugni sul tavolo. Imbarazzata si diede un contegno e si tranquillizzò. «Sophie... io voglio comunque sfidarti! So che non risolverei nulla ma qualcosa nel cuore mi dice di farlo!»

«Scusate l'attesa. Caffè con brioche e un bubble tea.»

Sophie sorrise, come se stesse pianificando qualcosa. «E va bene! Ma prima...» addentò con voracità la brioche. «Mangiamo.»

LESBIAN - Pattinatrice Blu CobaltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora