Capitolo 11 - I veri sentimenti di Carol

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Passarono due settimane da quando Hilary confessò suoi sentimenti a Carol, quest'ultima non sapeva che cosa fare... Cercava di evitarla in ogni modo, nessuna risposta ai suoi messaggi, ogni tentativo di dialogo fu vano. «Mamma... Che cosa devo fare?» chiese la ragazza in crisi. «Carol...» Iniziò la donna. «Perché questa domanda? Quella ragazza è stata sincera con te, tu dovresti fare lo stesso con lei.» la madre l'abbracciò. Carol scoppiò in lacrime. «Io... vorrei dire che sono anch'io innamorata di lei ma ho paura! Paura di soffrire di nuove come quando stavo con Sophie...» La donna sciolse l'abbraccio. «Ah, allora è di questo di cui hai paura cucciola? Il tuo timore è legittimo ma se avessimo paura di ogni cosa non potremmo nemmeno uscire di casa... Se ami ama! Se non ami non amare! Non avere paura di soffrire perché una vita vissuta nel timore non è vita!» La ragazza si sistemò i capelli color cioccolato e ringraziò la madre. «Grazie per tutti questi consigli, sei molto saggia!» La donna sorrise «Altrimenti noi genitori a che cosa serviamo?»

Carol prese il telefono e cominciò a scrivere a Hilary.

Carol: Ciao Hilary, lo so che non ci vediamo da due settimane ma forse ho chiarito i miei sentimenti!

Hilary: Ciao Carol, mi fa piacere, dove ci vogliamo incontrare?

Carol: A casa mia ti va bene?

Hilary: Va bene.

Appena Hilary arrivò la madre di Carol cominciò a tempestarla di domande. «Hilary! Benvenuta! Vuoi che ti offra qualcosa? Abbiamo brioche, crostatine e...» la donna s'interruppe quando notò lo sguardo confuso della ragazza. «Scusa, immagino che vogliate discutere da sole... Tanto dovevo comunque uscire, ciao!» E così se ne andò lasciando le due sole. «Cucciola perché continui a evitarmi?» domandò la ragazza dai capelli corvini. Carol esitò per qualche secondo prima di dare la sua risposta. «Sei crudele...» L'amica apparve confusa. «Perché crudele?»

«Perché è crudele farmi innamorare quando avevo promesso che non avrei amato più nessuno!» le lacrime cominciarono a scendere dagli occhi verdi e le rigarono il volto. «Io però voglio superare questa mia paura!» Le due si avvicinarono e si strinsero in un abbraccio. I loro volti erano a pochi centimetri di distanza, seguirono il loro cuore e si baciarono. «Non mi piace di solito farmi chiamare cucciola...» ammise la ragazza dai capelli color cioccolato «Ma per te potrei fare un'eccezione...» le sue guance cominciarono ad arrossire. Le si strinsero le mani e una domanda affiorò nella loro mente. «E adesso che cosa facciamo?» chiese Carol dubbiosa sul da farsi. «Se vuoi posso stringerti, sempre che non ti dispiaccia...» Il momento romantico fu interrotto da una notifica del telefono di entrambi. Sullo schermo apparve un messaggio: "Non mi sono scordato di voi due! Che ne dite di una sfida?" Apparve successivamente un box di dialogo con SI come unica opzione.

Il nome del percorso non era familiare a nessuna delle due, Passo dell'Incubo probabilmente era opera del giocatore misterioso. L'hacker sguainò la sua frusta e cominciò a ridere sguaiatamente. «Voi due mi avete rovinato gli affari! Le vostre belle armi mi avrebbero fruttato un bel gruzzoletto e invece... Ma ora avrò la mia vendetta!» Cobalt Striker e Mech Knight cominciarono ad avere dubbi riguardo la sanità mentale del proprio avversario...

Il cielo era viola, ai lati della strada erano presenti gigantesche armature medievali armate di spada. «Stavolta te la vedrai con me!» quella semplice frase della pattinatrice blu cobalto era pinea di determinazione e desiderio di rivalsa. «Cucciola...» cercò di dissuaderla MechKnight. La guerriera blu non la fece nemmeno finire. «No! Questa è una cosa che devo fare da sola! Non sono più una cucciola e te lo dimostrerò! Inoltre ho la protezione anti hacker di Sophie.» I due corridori si misero a propri posti e la corsa cominciò. Il giocatore misterioso estrasse la sua frusta e cominciò ad attaccare. «Che ne dici di questo?» la frusta si avvolse attorno al braccio di Cobalt Striker. «E va bene, vuoi ballare? Ti accontento!» La pattinatrice lo tirò verso si sé e cominciò a colpirlo con il suo machete. «Questo è per mio cugino a cui hai rubato l'arma!» Il colpo creò uno squarcio nell'armatura. «Non sei male ragazza... Ma non credere che basti questo a scofniggermi!» La guerriera blu decise che ne aveva abbastanza di lui e cercò di tagliare la frusta senza alcun successo, il giocatore misterioso probabilmente era preparato a un'evenienza del genere. I due si avvicinarono alla prima armatura che cominciò a muovere il braccio armato di spada. «Che cosa credevi? Che quelle armature fossero lì solo per decorazione?» La situazione era complicata, non avrebbe dovuto farsi colpire dal fendente e calcolare il momento giusto per accelerare. «Credevi che sarebbe stato facile? Ti direi che non è nulla di personale e che ho un business da gestire... Ma la verità è che mi divertirò a farti a pezzi!» il misterioso nemico cominciò di nuovo a ridere sguaiatamente, non era solo un hacker ma anche uno che si divertiva a umiliare i suoi avversari. Cobalt Striker adesso era in una situazione critica, si sarebbe dovuta liberare dalla stretta del nemico... All'improvvisa un'idea le balenò in mente, avrebbe utilizzato il percorso creato dell'hacker contro di lui. La pattinatrice cominciò ad accelerare verso l'armatura gigante. «Hai perso la ragione o cosa? Sei impazzita ragazza?» chiese il giocatore misterioso dubbioso sulle intenzioni della sua avversaria. «Fidati, so quello che faccio! Ti credi intelligente per aver creato questo percorso e aver rubato armi agli altri giocatori... Ma adesso te la faccio vedere io!» La ragazza mosse il braccio avvolto dalla frusta e lanciò il nemico contro l'armatura gigante che in quel momento aveva cominciato a muovere il braccio per scagliare un fendente. La spada tagliò la frusta e Cobalt Striker era tornata libera di muoversi. La pattinatrice blu cobalto aveva deciso che era il momento di finire questa storia. Il nemico era a terra, la ragazza alzò il braccio e cominciò a colpirlo con il suo machete. «Ora la pagherai!» Una serie di fendenti colpì l'hacker e riducendo i suoi HP a zero... «Sei solo un fallito che sa rubare armi a gli altri, ti distruggerei... Ma non sono come te, sparisci e non farti più rivedere!»

LESBIAN - Pattinatrice Blu CobaltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora