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Dalla sua parte Jungkook odiò fino un fondo quella risposta acida e aggressiva che lo portò a forzare un sorriso teso come la corda di una chitarra.

Bestemmiò tacitamente, consapevole del fatto che davanti a quel ragazzo mentire era sempre stato troppo difficile anche per uno come lui, e cazzo Jungkook era il migliore bugiardo della storia.

Aveva per quattro anni scolastici, nascosto a tutti il suo carattere del cazzo e la sua immonda fissa per la perfezione, aspirava a essere ciò che non era continuamente, come se agli occhi degli altri potesse risultare un dio e alimentare il proprio desiderio di sovrastare con la propria fama e popolarità chiunque altro.
Era quasi un fottuto narcisista patologico, preda di ciò che gli altri pensavano di lui.

Ed è un po' un paradosso, un narcisista rovina gli altri solitamente, lui si era rovinato da solo a causa degli altri.

Si passò una mano tra i capelli neri come la notte, sospirò appena scazzato e quel soffio disperato fece tintinnare le antenne di consapevolezza di Taehyung.

Il grigio lo stava infastidendo, e un ondata di immonda soddisfazione si fece strada nella sua anima.

Aveva appena trovato il senso di quella Giornata scolastica e di quelle a seguire, far perdere la maschera a Jeon pezzo di merda Jungkook.

E quando tutti si sarebbe resi conto di chi cazzo era, Jungkook si sarebbe reso conto di fare schifo come tutti gli altri, almeno così pensava Taehyung, ma abbattere un narciso non è mai stato facile.

Per il resto la lezione proseguì con la solita ed estenuante fluidità che il più delle volte prosciugava la mente di Taehyung facendolo sentire stanco anche solo dopo poche ore.
La sua attività psicologica era anche dettata dal doposbronza che stava affrontando eroicamente assieme alla sua bottiglia d'acqua.

E c'è da dire che ogni sorso d'acqua per il corpo di Taehyung era come toccare il paradiso e poi collassare verso l'inferno quando l'acqua toccava il suo stomaco stressato dall'alcol.
Nausea, giramenti di testa, rutti al sapore di vodkalemon e tante tacite bestemmie a seguire.

"Potete andare a pranzo ora, scusate se mi sono dilungato ma volevo finire l'argomento".

E dopo che il professore, palesemente sadico, congedò i ragazzi, Taehyung in fretta e furia si alzò dal banco, cercando di sfuggire alla testa di cazzo che aveva in un certo senso, cercato di approcciarlo per tutta la lezione.

E se Jungkook pensava di essere furbo, non lo era, almeno non lo era quanto Taehyung.
Il moro gli lanciava occhiatine di puro interesse, curiosità e il più delle volte occhiatine confuse che lo portavano a chiedersi qualche cazzo fosse il problema del grigio, che in quelle estenuanti tre ore, si era girato in mano due sigaretta, pronte da fumare nell'evenienza.

E quasi Jungkook non gliene chiese una, e lo avrebbe fatto se non avesse avuto un immagine da mantenere.

E perché comunque il moro era così legato alla sua immagine? Davvero la solitudine lo spaventava così tanto?

Quando poi tutti gli studenti, chi interessato a mangiare e chi meno, si ritrovarono in mensa, scoppio il delirio, urla, bestemmie risate recitate e tante grida inutili che Taehyung si sarebbe tranquillamente risparmiato.
E sembrava una giornata come le altre, il caos sembrava sempre lo stesso, se non fosse per il più grande cazzone della storia, che si trovò a lanciare un vassoio addosso al famoso Jeon Jungkook.

"Ti sei scopato la mia ragazza?!"

Silenzio tombale per tutta la mensa, a parlare era Jackson Wang, uno dei ragazzi più belli che si potessero trovare nella scuola, era conosciuto per essere un divora vagine, un rompicazzo e un povero ignorante estremamente impulsivo.

"Non l'ho fatto e se lo avessi fatto il problema resta della tua ragazza e non mio"
Jungkook con la camicia sporca di zuppa di patate e cipolle, rispose con fermezza ed eleganza.

Discorso stupido pensò però Taehyung, che quando incontrò lo sguardo di Jungkook si trovò a spostarlo schifato.

"È un tuo problema perché sei un figlio di puttana, cazzo di pallone gonfiato, come ti viene in mente è la mia ragazza cazzo, pensavo fossimo amici!"

Urla continue, botta e risposta, un costante discutere quando un cartone di succo di frutta, volò in aria prendendo una traiettoria che forse non era da prendere.

Quest'ultimo si schiantò sopra la  maglietta enorme che si era buttato addosso Taehyung quella mattina, e quando sentí il bagnato sulla propria pelle attraverso la maglietta, si voltò  verso i due lentamente.

In quella scuola c'erano poche regole sociali da rispettare, la prima era non rompere il cazzo in generale ai potenti della scuola o ai ragazzi popolari.
La seconda imponeva ai primi di evitare di fare fin troppe cazzate con i più grandi e la terza delimitava i territori dei vari club extrascolastici, quali fossero da evitare e i lati nascosti di ciascuno di essi, che in ogni caso non andavano mai rivelati.

Ma ce n'era un altra, una di quelle che tutti conoscono, ma che nessuno si è mai preoccupato di confermare per quanto ormai fosse ovvia, e questa era:

Non rompere mai il cazzo a Kim Taehyung.

Il grigio sbatté le mani sul tavolo, rovesciò a terra il vassoio e a passo spedito si avvicinò a Jackson Wang, che congelato non aveva la più pallida idea di cosa sarebbe potuto succedere.
Nella mensa si sentivano solo i passi di Taehyung e il terrore nello sguardo della gente sembrava quasi prendere forma fisica ogni volta che Taehyung si avvicinava sempre di più a Jackson.

E poi un colpo secco, è uno piccolo schizzo di sangue che macchiò il pavimento della mensa.

Con l'eleganza di una regina, Taehyung aveva colpito con forza il viso di Jackson usando quel povero vassoio di legno che decise di rompersi poco dopo, restando spezzato nelle mani del grigio.

Un sospiro scazzato di seguito dal vassoio rotto che toccò terra, sotto lo sguardo sbalordito di tutti.

In pochi lo avevano visto reagire in quel modo, ma quella giornata per Taehyung era già stata troppo pesante.
Voltò le spalle e si congedò verso la lezione successiva, anche se palesemente era in estremo anticipo.

Jungkook d'altro canto non poté fare altro che sorridere come un povero cazzone, forse fraintendendo il gesto di Tae, che onestamente, avrebbe preferito picchiare lui.

Let's get naked (kookv)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora