Il clima gelido che aveva contagiato l' intera area, e l' esercito di fiocchi di neve intenti a precipitare elegantemente dal cielo, annunciò l' arrivo di una delle festività più amate da grandi e piccini.
"E-Eccì!!"
Il Natale era infatti ormai alle porte, e la gioia e felicità da esso portati iniziarono inesorabilmente a contagiare tutta Terramiria. Quello era il primo 25 di Dicembre che il mondo festeggiava dopo lo smantellamento dell' Impero, e per l' occasione tutti i Regni si adoperarono per organizzare un' evento quanto più speciale possibile.
"Merda, ho finito i fazzoletti per il naso..." notò, buffando, un misterioso individuo. "Durante quest' orrenda festività non me ne va bene una! UNA!"
L' enigmatica presenza si trovava, di spalle, in una grotta, ed era intenta a lavorare su uno strano marchingegno, mentre fuori incombeva una gelida bufera.
"Oh ma presto le cose cambieranno, diavolo se cambieranno!" Affermò l' individuo, allentando un bullone con una chiave inglese. "Quando la mia preziosissima creatura sarà pronta, allora la gioia del Natale sparirà per sempre!"
Ridendo, il costruttore rivelò il suo volto. Costui era un Goblin calvo piuttosto basso, dalla pelle verde acqua, e con svariate chiazze nere sul volto. Vestiva un' abito nero decisamente regale, e le sue grandi orecchie erano provviste di svariati piercing argentati.
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"E SOLO ALLORA IO-"
Il Goblin troncò il suo monologo, notando come fosse da solo.
"ITTIRCHUS!"
Dalle profondità della caverna giunse, correndo, un' Onimiria maschio decisamente alto, dalla pelle viola, gli occhi verdi e le grosse corna marroni. Mostrava capelli tendenti al grigio, una barba abbastanza folta e vestiva abiti piuttosto pesanti.
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"M-Mi ha chiamato, signor Dondulo?"
"NOOO GUARDA! HO CHIAMATO IL TUO GEMELLO CHE, GUARDA UN PO', HA IL TUO STESSO NOME!"
"... HO UN GEMELLO?!"
Sospirando, Dondulo si colpì in faccia col palmo della mano.
"Passami altra essenza di Salamandrissime, ormai il mio bambino è quasi pronto."