All'improvviso

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All'improvviso, ti guardi allo specchio e sei il mostro di te stessa. Pallore malato, volto scavato, occhiaie viola sotto la stanchezza degli occhi gonfi di pianto.
Il mostro di te stessa. Costole che premono sottopelle, la fame nello stomaco, vuoto nero nel petto rigurgitante catrame bollente. Cicatrici, cicatrici ovunque, orribili, spuntano in superficie come cocci di ceramica rotta. A pezzi. Non ti tieni più assieme.
Sei il mostro di te stessa e non capisci cosa cazzo ci sia che non va nella tua testa. Hai graffi sulle gambe. Crisi d'ansia che rischiano di farti svenire a terra, boccheggiante, al buio nel dolore, nella colpa, nella paura, stai impazzendo, manca l'aria.
Sei il mostro di te stessa e non sai più se combatterti o lasciarti divorare, sei una carcassa per corvi, sei vuota come una casa da affittare. Tremi, rimbombi, raffreddi, prendi polvere, scarafaggi zampetteranno sul pavimento. Attendi nuovi inquilini. Carcassa per corvi.
E lei. Lei. Con lei va tutto al suo posto. Con lei respiri, ti riempi d'aria, ti riempi d'amore, ti riempi della sua voce e dei suoi sospiri, del suo profumo e dei suoi sguardi.
Non te la meriti, lo sai.
Lei è autentica, reale, tangibile. È intaccata, nonostante tutta la merda che le hanno buttato addosso non sono riusciti a sporcarla. È fermezza, riesci a sentirla, non cederà. È impulsività, istinto, rabbia, gioia, tepore, disperazione. È tutto e lo è per intero, è tutto e ne risponde. È la forza di un bambino che si rialza dopo la settima caduta della giornata. La ami. La ami, daresti tutto per lei, lasceresti tutto. Vivresti tutto.
E non te la meriti. Perché tu sei una nebbia illusoria, cambi forma a seconda della situazione, avvolgi tutto e raffreddi, accechi, nascondi. Ti nascondi da te stessa. Irreale, non sai chi sei, non ne rispondi. Senza sostanza, sei una nebbia pericolosa, farai male, ferirai, farai cadere tutti. Senza accorgertene.
Non te la meriti. Non meriti il calore dei suoi abbracci, la calma del suo corpo poggiato sul tuo, la gioia dei suoi sorrisi. La sicurezza del suo essere.
Non te la meriti. Te ne accorgi nel letto, tra le sue braccia, i suoi riccioli tra le dita, il suo profumo a scioglierti il cervello. Te ne accorgi, e l'ansia riprende a corroderti.
Sei il mostro di te stessa. Vuoi sparire, vuoi ballare, farti pelle e ossa e sangue, farti invadere dal nero, vuoi amarla e restare per lei. Inconsistente.
Il mostro di te stessa. Giramenti di testa per mancanza di cibo, pizzicore dei cerotti sulle gambe, il freddo delle piastrelle sulla pelle, ti alzi.
Ti guardi allo specchio e non ti vedi più.
Ti guardi allo specchio e vedi uno spiraglio, un rigagnolo dorato, un barlume nello sguardo.
Ti guardi allo specchio, e vedi il mostro di te stessa e una luce nella nebbia.
Inconsistente.
Non esisti.

Inchiostro tra le ditaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora