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«Il McDonald's Simò? Davvero?»

Manuel ride mentre Simone parcheggia la sua auto nel parcheggio del centro commerciale, non appena l'insegna della nota catena di fast food è ben visibile.

Al più piccolo brillano gli occhi, sembra felicissimo. Fa spallucce. «Sei un tipo da ristoranti stellati?» domanda, fingendosi preoccupato, portandosi una mano al petto con fare teatrale.

Manuel di tutta risposta scende dalla macchina ridendo e raggiunge il suo sportello, aprendolo.

«Scendi, va'.» dice, intrecciando le loro mani non appena Simone fa come gli è stato detto.

«Ti sorprende che il personal trainer t'abbia portato al McDonald's?» ridacchia, mentre si avviano all'ingresso.

«Forse... in realtà me sorprende di più che stiamo qua.» borbotta il maggiore, timido.

Simone si limita a sporgersi e baciargli una guancia, facendolo arrossire.

«A me la palestra fa sinceramente schifo.» confessa, sospirando e ridacchiando appena.

Manuel sposta lo sguardo tra il ragazzo che ha accanto e l'ingresso del locale.

«Me stai prendendo in giro.» afferma, accennando una risatina, ma Simone si rabbuia, se ne accorge.

«Che? Davvero?» chiede quindi, stringendo di più sulle sue dita.

Perché ti voglio proteggere dal mondo intero, Simone? si ritrova a pensare.

«Sì... lo faccio perché è l'unico lavoro che ho trovato quando ho iniziato l'università. Non ho un buon rapporto con mio padre. Anzi, si può dire che non ce l'ho affatto.»

Alla fine Simone si abbandona ad una specie di risata ma Manuel lo vede che è in difficoltà.

«Non devi parlarmene.» si ritrova a dire, accarezzandogli una guancia prima di rendersi conto che probabilmente quel gesto è più intimo di qualsiasi cosa abbiano mai fatto in tutto il tempo in cui si conoscono.

«Non è un problema per me parlarne... non mi fa piacere, però... credo di averlo superato, forse...»

Manuel lo interrompe, la sua mano ancora sulla guancia del più piccolo.

«Ma puoi farlo più avanti. Io non scappo più. Promesso.» mormora, sorridendo prima di baciarlo dolcemente.

«No?» sorride Simone, finalmente.

Quando sorridi è tutto più bello pensa Manuel, «no.» dice.

«Okay. Allora ordiniamo...»





«Manuel! Il McChicken? Con tutti i panini che ci sono, scegli quello?»

Simone sembra profondamente indignato e la cosa peggiora quando Manuel si gira, lo fissa accigliato e «che c'hai contro i polli?» domanda.

Trattiene a stento una risata e «te non sei reale.» bofonchia, prima di selezionare il suo menù.

«Prendi le patatine ché le mie non te le darò.» lo avvisa quando alla fine nota che nell'ordine di Manuel non ci sono patatine fritte.

«Ma non mi vanno, mangio poco io...»
«Manuel...»
«Oh, ma non abbiamo mai mangiato insieme, che ne sai?»
«Lo so e basta.»
«No

Manuel si pente di quella scelta quando un quarto d'ora più tardi Simone si trova di fronte a lui a gustare il suo Gran Crispy McBacon con la porzione gigante di patatine fritte e lui riesce a pensare solo che vorrebbe tanto rubarne una.

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