Capitolo 2. Tre settimane prima della verità

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29 marzo 2022

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29 marzo 2022

''Verità'': rispondenza piena e assoluta con la realtà effettiva. Dice il vocabolario.

Ma per ognuno di noi cosa è realmente la verità? Per me il concetto di verità si può distribuire in due contesti. Nella vita personale la verità per me è essenziale per mantenere qualsiasi rapporto con le persone che amo. Mentre nel lavoro che andrò a fare, si è importante. Si fa un giuramento prima di ogni processo in cui si giura solennemente di dire la verità e nient'altro che la verità. Giustamente. Ma è anche vero che nel mondo degli avvocati può capitare che qualcuno imbrogli per vincere una causa particolarmente importante, soprattutto quando quella causa porta un conto in banca ad avere più di quattro zeri.

Il grande Miguel Orteco me lo fa sempre presente, e purtroppo mio padre è uno di quegli avvocati. Io mi sono sempre estraniata dal suo modo di lavorare e per quanto sia un bravo maestro avvolte dal punto di vista lavorativo non è esattamente la persona più onesta del mondo. Tende sempre a precisare che quello è lavoro. Di conseguenza il mio parere su di lui non s deve basare su quello perché prima di essere u avvocato è mio padre. D'altro canto, mia madre gli ha sempre fatto presente che spesso e volentieri il suo modo di lavorare non le va a genio. Litigano, si dicono parolacce di qua e di la e si amano anche più di prima.

Da piccola sognavo sempre un amore come quello dei miei genitori, ma crescendo mi sono resa conto che l'amore non fa assolutamente per me. Di conseguenza ho deciso di non sposarmi e di non avere figli. Nel mio futuro voglio una bellissima carriera, e non una bellissima famiglia come quasi tutte le donne americane. Non me ne vogliate mamma e papa ma non sarete mai nonni.

''Tesoro, io e papà siamo molto orgogliosi di te.''

''Confermo quello che dice tua madre Mija, sei il nostro orgoglio.''

''Genitori, vi amo anche io.'' sorrido ai miei genitori come se non ci fosse un domani. Loro sono i miei fan numero uno.

''Mija , che mi dici di Trevor? Come ti è sembrato?'' il mio sorriso si trasforma in un broncio quasi tenero.

''Beh, che dire, papà. Mi è sembrato un arrogante avvocato del medioevo che dice che se sono dove sono ora, è grazie a te. Non ci siamo detti molto. Anche perché è uno stronzo, non voglio parlarci più del dovuto.'' affermo con u ghigno in volto.

''Sapevo che ti avrebbe dato della privilegiata, conosco bene suo padre e sicuramente Trevor è la sua fotocopia.''

''Sai proprio stasera dobbiamo incontrarci nel suo ufficio per fare un brain storming sul caso della Signora Miller.''

''Come mai è dentro?'' domanda mio padre.

Inizio a spiegargli in breve la situazione della cliente.

Cooper mi aveva accennato che fosse un caso facile, ma io non lo ritengo facile per nulla invece. La signora Miller è dentro per omicidio. A quanto pare ha sparato in mezzo alla fronte ben 5 colpi di pistola a un uomo. Non ha ancora parlato sino ad oggi. Perciò nessuno ancora sa il motivo per cui lei ha fatto questo. Purtroppo, a me non è permesso parlarle, in quanto sono una sorta di ''stagista''.

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