«..Ariana Grande, stanza 321..»

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«Grande, Grande.. G...» ripeteva la segretaria, sfogliando fogli vari e guardando sul computer.
«Eccoti. Ariana Grande, stanza 321, terzo piano» disse gettandomi le chiavi sulla mano.
Presi i bagagli e salii le scale, nemmeno un ascensore.
E poi, non sapevo neanche il motivo per il quale i miei genitori mi avevano spedita in un collegio.
Arrivai al terzo piano: stanza 318, 319, 320, ed eccola, la 321.
Poggiai i bagagli, e presi le chiavi: l'unica cosa che mi rimaneva da sperare era quella di trovare una conquilina decente.
Entrai: era praticamente un buco.
Guardai la stanza, quando vidi qualcuno al computer: non era di certo una ragazza.
«Chi sei?» dissi confusa.
Lui balzó e si giró verso di me, dovevo ammettere che era molto carino.
«Chi sei tu, semmai!» mi disse.
«Io dovrei condividere la stanza con una ragazza, non con te» dissi acida.
Carino o no, non volevo avere un ragazzo come coinquilino.
«Di sicuro avrai sbagliato stanza» continuai.
«Allora perché la segretaria mi ha dato le chiavi della 321?» ribatté lui.
Decisi allora di scendere al piano terra, ed andare a protestare dalla segretaria.
«Signora, mi ha messo in camera con un ragazzo, vorrei che cambiasse stanza»
«Uh, davvero?» disse sconvolta. Cercó qualcosa sul computer e poi continuó: «Mi dispiace, non é stato un errore: le stanze erano terminate, e dovrete condividere la stanza».

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