18 Maggio 2022

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Passano giorni e, tra Luisa e Cardio, non vi è più alcun contatto. I due non facevano altro che guardarsi, nessuno di loro due aveva il coraggio di parlare anche perchè non avrebbero saputo cosa dire. Luisa, così come aveva detto a Gianni, continuò a fare le lezioni con Filippo e non più con lui.

𝓢𝓪𝓵𝓪 𝓬𝓸𝓶𝓾𝓷𝓮
"Ciao Filì, eccomi. Scusa per il ritardo" dice Luisa, essendo arrivata 15 min in ritardo.
"Tranquilla, vieni siediti che iniziamo" dice il ragazzo.
"Sì, va bene" la ragazza si siede di fianco al chiattillo, vicino al pianoforte. "Filì, io ho scritto delle barre, vuoi sentirle?" chiede la ragazza.
"Sisi, certo" risponde il ragazzo.
"Vado allora" la ragazza posiziona le mani sulla tastiera e riproduce 3 accordi, sempre uguali, (https://youtu.be/a0TkNhzota0, è il link di una base al pianoforte, è come mi immagino sia quella che suona Luisa) poi inizia a cantare:

"Ho bisogno di provare amore
Sopra ad ogni dolore,
Smetterla di ingannare
il mio voler aspettare
Con il semplice non amare.

Aspettative d'altro tempo
Che ti distruggono morendo,
Non provo sentimento
Sento già che me ne sto pentendo.
Col cuore intermittente
Non ho spazio per altra gente,
Al dolore che ho provato
Il mio tempo ho donato..."

(Ci tengo a dire che questi versi li ho davvero scritti io, quindi sono davvero farina del mio sacco. Non so con quale coraggio io li stia pubblicando, spero vi piacciano. -Luly__watty)

"Posso essere sincero?" chiede il ragazzo.
"Certo, vai dimmi.." dice Luisa.
"Le parole sono magnifiche, non è una canzone... è una POESIA però.." tentenna il ragazzo della zingara.
"Però?" dice perplessa, la sorella di Rosa.
"Però conosco qualcuno che l'apprezzerebbe ancora più di me, qualcuno che prova esattamente ciò che descrivi con quelle parole... qualcuno che ha un modo molto simile al tuo di scrivere" confessa il chiattillo.
"Chi sarebbe? Questa canzone parla di be'... Me." chiede curiosa, la ragazza.
"Luisa, lo sai anche tu. Se tu avessi continuato il corso con lui, ora ci sarebbe lui al posto mio e avrebbe sicuramente potuto darti un opinione migliore della mia" afferma Filippo.
"Sai che non voglio parlare di Gianni, ormai è fatta..." dice Luisa. Nel mentre una luce particolare gli illuminava gli occhi, al solo udire di quel nome.
"Luisa, fidati, siete più simili di quanto tu possa pensare. Sareste una bella coppia." dice, senza peli sulla lingua, il milanese.
"Filippo, ma cosa dici? Io e lui non abbiamo nulla in comune e mai l'avremo... Lui è un assassino, io NO." confuta la ragazza, anche se in cuor suo sapeva che Filippo aveva ragione.
"Luì, ascoltami. Io lo so che non pensi questo di lui, si vede... lo sappiamo entrambi che Gianni non ucciderebbe neanche una mosca" le dice sinceramente, il chiattillo.
"Ma l'ha fatto" sentenzia lei.
"E ti hanno anche detto il perchè?" dice in risposta, Filippo.
"Non proprio" confessa la ragazza.
"E hai mai provato a chiedere a lui?" le chiede.
"Sì, ceh no... non nel modo giusto. Insomma io e lui non ci conosciamo da molto, mi sembrava una cosa troppo privata da chiedere" spiega lei.
"Gianni non si sarebbe fatto problemi a dirtelo, tu l'hai aggredito... pensi di aver fatto meglio in questo modo ?" dice, leggermente infastidito, il ragazzo.
"So di aver sbagliato ma anche lui non ha fatto di meglio. Non ho sbagliato solo io. Se ti ha raccontato di come l'ho "aggredito", ti avrà anche detto perchè mi sono incazzata? " chiede Luisa.
"Non proprio" afferma il milanese.
"Mi manda bigliettini e dice di non essere stato lui, anche se ogni indizio riporta a lui" confessa la ragazza.
"Non sapevo nulla di questo ma.." spiega il ragazzo.
"Ma cosa? Sono stanca di sentire bugie" dice la ragazza, lasciando trasparire dalla sua voce un velo di sofferenza.
"Non è opera di Cardio, lui non è tipo da queste cose..." afferma sicuro, il chiattillo.
"E se non è stato lui, chi è stato? Il suo gemello?" chiede lei, alquanto infastidita.
"Non lo so, proverò a scoprirlo ma ripeto, non penso sia stato lui." ribadisce con convinzione il concetto, il ragazzo. "In ogni caso, cerca di parlare con lui. Da quando non parlate, lo vedo di nuovo male, come nei primi periodi in cui Gemma è andata via." la prega il ragazzo.
"Gli parlerò quando mi darai la sicurezza che non è stato lui a scrivere quei biglietti e poi, io non faccio il rimpiazzo di nessuno" risponde, un po' acida, la ragazza. Infastidita palesemente da quel nome, GEMMA. Non sapeva nemmeno lei perchè le desse così tanto fastidio, neanche l'aveva conosciuta.
"Non intendevo dire quello, non devi ess-" non riesce a terminare la frase.
"Non ho più voglia di sentire le giustificazioni di nessuno. Se vuole tanto parlare con me, che facesse lui il primo passo" dice la ragazza, alzandosi dal piano e facendo come per andar via.
"Non ti incavolare con me. Piuttosto pensa a quello che ti ho detto: Siete più simili di quanto pensi, insieme spacchereste... sotto ogni punto di vista" ribadisce il milanese.
Luisa è girata di spalle ed un sorrisetto appare sulle sue labbra, "Ci vediamo domani...forse" dice per poi andarsene.
Mentre va via, incontra qualcuno, lo sguardo di qualcuno. Quel silenzio faceva così rumore nei loro cuori. Quel silenzio è stato un contatto visivo durato meno di 5 secondi, meno del tempo necessario per innamorarsi eppure dentro di loro c'era il VESUVIO in eruzione che avrebbe raso al suolo tutta Napoli in meno di un secondo, se solo avesse potuto.

🫀 IJ MURESS P TE 🫀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora