I giorni passarono.
Katsuki attese ogni mattina, pomeriggio e sera l'arrivo di Izuku ma non lo vide più. E dentro di sé provò sempre di più una sorte di fastidio che poi si tramutò in una ferita sanguinante.
Assurdo! E pensare che si era quasi convinto che fossero amici.
Era stato preso in giro?
Era stato troppo scorbutico?
A un tocco improvviso sui suoi capelli, dischiuse con forza e speranza le palpebre che non sapeva quando aveva chiuso. Il cielo aranciato, dorato e un po' violaceo incorniciato dalla bianca finestra gli diede la risposta. Aveva dormito per tutto il giorno.
Izuku era lì, in piedi e gli sorrideva malinconicamente.
– Dove cazzo eri finito, Deku? – esclamò il biondo.
L'altro gli si chinò sul petto, in corrispondenza del suo cuore. Rimase ad ascoltare i confortanti battiti per qualche istante con gli occhi chiusi. L'altro lo lasciò fare, non sapendo cosa altro fare o dire.
– Kacchan, mi dispiace. Forse... non potremo più vederci... –.
– Perché? –.
Izuku gli premette un lungo bacio sulla guancia prima di fare un paio di passi indietro. Katsuki si tirò lentamente seduto. Perché improvvisamente sentiva una profonda agonia e disperazione nel fondo del petto?
– Ma ti prometto che non ti lascerò mai... –.
– Si può sapere che cazzo stai dicendo? Non ti capisco! – scattò furiosamente l'altro.
Izuku sembrava sul punto di piangere. Non lo guardava ma il modo in cui stringeva le dita al bordo della maglietta bianca che indossava sui jeans metteva in mostra tutto il suo dispiacere.
– Starò sempre con te, Kacchan. Questa è una promessa che non romperò mai –.
– E allora perché te ne vuoi andare? Non dovevamo vedere il nuovo luna park? Sei un controsenso! – replicò Katsuki amaramente.
– Mi dispiace... ma davvero... non posso più restare... –.
– Che cazzo vuol dire? – Katsuki provò a prendergli il polso, ma l'altro si allontanò ancora. – Maledizione! Spiegami –.
– Katsuki?! –.
Il biondo voltò il capo verso la porta. Mitsuki e Masaru erano appena entrati e dietro di loro anche un uomo con i capelli bianchi e gli occhi verdi, con una donna più bassa, curvy, capelli lunghi e occhi ancora di un color smeraldo di poco più scuri.
Tornò di nuovo a fissare Izuku che aveva le lacrime sulle guance.
– Perché stai gridando? Ti si sentiva da tutto il corridoio! Stai disturbando gli altri pazienti! – lo rimproverò sua madre.
– Non è con me che dovete prendervela, ma con Deku! Sta dicendo stronzate che non capisco e non mi vuole spiegare! – replicò furioso il biondo, mentre puntava la mano al ragazzino che piangeva in silenzio.
I due Bakugo si scambiarono uno sguardo preoccupato.
– Katsuki... tu lo sai che... in questa stanza non c'è nessuno oltre te? –.
Il ragazzo guardò suo padre come se gli fosse cresciuta una seconda testa.
Fissò stralunato i volti preoccupati dei quattro adulti, dopodiché guardò il verdino che si asciugava inutilmente le pesanti lacrime.
– Che diavolo stai dicendo, vecchio?! – esclamò con forza. – Hai bisogno di occhiali nuovi, forse? Non lo vedi che qui c'è Deku?! –.
– Katsuki, chi è il ragazzo al tuo fianco? – domandò improvvisamente l'uomo dai capelli bianchi.
Oh! Bene! Almeno qualcuno che gli credeva! Ma bastò uno sguardo a quegli occhi così amari a farlo ricredere nuovamente e istintivamente.
– Kacchan, questo è mio padre, Hisashi. E' il cardio-chirurgo che ti ha operato. E quella al suo fianco è mia madre, Inko, ovvero l'infermiera – spiegò il verdino mentre gli prendeva affettuosamente la mano.
– E' Izuku –.
Improvvisamente, gli occhi di Inko si riempirono di lacrime.
Il biondo guardò istintivamente il verdino che era tornato disperato.
– Ho detto qualcosa che non va? –.
Izuku non gli rispose.
– Izuku... è qui? – farfugliò la donna. – Il mio bambino è davvero qui? –.
– Sì! Ma perché non lo vedete? Sembra quasi che sia... –.
Improvvisamente, Katsuki spalancò gli occhi mentre realizzava finalmente le parole e gli atteggiamenti dei quattro adulti. E lentamente anche le parole di Izuku che gli erano sembrate così strane.
– Izuku... – disse, con la gola improvvisamente secca. – N... non è... morto, vero? –.
Allora, colto da un barlume di pazzia guardò al suo fianco. Il verdino era lì, lui lo vedeva, lo stava toccando...! Ma come cazzo era possibile?! Stava avendo un'allucinazione? Era un sogno? Stava impazzendo?
– Diglielo anche tu, Izuku! Digli che non sei morto! Altrimenti quello che abbiamo fatto insieme vorrebbe dire che- –.
– Katsuki, tu sei sempre stato da solo. Non c'è mai stato nessuno a farti compagnia – intervenne finalmente Hisashi. – Izuku è venuto a mancare un mese fa... dopo che era stato dimesso, fu investito da un ubriaco e ucciso sul colpo. Il suo cuore... è dentro di te –.
Il biondo premette la mano prima sul petto, poi sulle labbra.
I suoi occhi ampi si erano velati di lacrime e sentiva il sapore acido del vomito corrergli lungo la trachea. Il cardiofrequenzimetro iniziava a galoppare ma a lui non importava. Non si sarebbe mai potuto calmare!
– Izuku... – disse.
– Kacchan, sono felice che tu abbia il mio cuore. Io resterò per sempre con te... è una promessa... –.
Improvvisamente quelle parole furono come un sussurro nelle sue orecchie. Quando guardò alla sua sinistra, lui non c'era più.
– IZUKU! – urlò.
Un profondo dolore lo costrinse a gettarsi oltre il letto e a protendere inutilmente la mano. Il verdino era scomparso. Dovunque cercasse non sentiva più la sua calmante presenza, né il suo odore di pino e menta.
– Non puoi essere morto! – riprese tra le lacrime.
Masaru e Mitsuki lo strinsero in un abbraccio. Anche loro erano disperati.
– Il mio bambino, Izuku... ci aveva raccontato di te, Katsuki, di come tu l'avessi colpito subito e del fatto che voleva essere tuo amico... E' stato lui a dire, scherzosamente, che gli sarebbe piaciuto darti il suo cuore – raccontò Inko, con voce spezzata dalla disperazione.
– E quando sei stato operato d'urgenza perché le tue condizioni si erano aggravate molto, Midoriya-san ci hanno offerto il cuore di Izuku che era compatibile con te... Ora Izuku vivrà per sempre in te, Katsuki – continuò Mitsuki, con un sorriso triste.
Tutto aveva un senso.
Katsuki si aggrappò alle braccia di suo padre. Le lacrime scesero una dopo l'altra.
L'illusione era scomparsa.
Il freddo era arrivato.
Il dolore anche.
Aveva trovato e anche perso un amico.
Katsuki si sentiva vuoto. Singhiozzò nella spalla di Masaru tutto il suo dolore.
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Meiosei - Soft BakuDeku
FanfictionKatsuki Bakugo è un ragazzo di sedici anni che è nato con una grave malformazione al cuore. Un giorno, gli arriva conferma che vi è un cuore compatibile e finisce per vivere un'esperienza particolare in ospedale. Una che... lascerà davvero il segno...