4- Un nuovo mondo

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Il soffio della morte accarezzò il collo peloso dei due, che galleggiavano impotenti in assenza di ossigeno, gravità, cibo, qualsiasi cosa utile alla loro sopravvivenza.

Shiny, sentendosi soffocare e terrorizzata,  si trasformò involontariamente in gatto-buco nero. 

Sentì quel solito formicolio fastidioso alle orecchie, venendo quasi risucchiata in se stessa, per poi finalmente ritornare in controllo di quel suo strano corpo.

Respirò.

Respirò?

"Merlino! Ti devi trasformare!"

Il gatto bianco, sull'orlo di perdere i sensi a causa dell'accumulo di CO2 nel suo piccolo cervello, la guardò con occhi semichiusi e per poco riuscì a trasformarsi.

Passò una manciata di secondi di puro panico, e poi spalancò gli occhi.

"Respiro! Respiro!"

Shiny sospirò sollevata. "Se vogliamo sopravvivere qui fuori nello spazio, a quanto pare dobbiamo restare in questa forma."

Merlino annuì, ancora scosso per la paura di morire.

"Shiny... temevo che non ti avrei vista mai più." Il gatto si avvicinò alla compagna con gli occhi lucidi e le lappò il naso umidiccio dal sapore di merluzzo.

Shiny gli asciugò le lacrime con la lingua, gli morse affettuosamente l'orecchio e poi si soffermò ad osservare il nuovo panorama che si estendeva sotto i suoi occhietti gialli.

Pian piano che la vista si adattava a quel nuovo tipo di luce, davanti ai gatti si stagliò un grosso sistema planetario, con tanti piccoli puntini che volavano da un pianeta all'altro, e grossi anelli metallici, strutture sicuramente artificiali, attorno a diversi di questi pianeti, ancorati al terreno con maestosi pilastri grigi.

I due si guardarono e, senza esitare un attimo, iniziarono a "nuotare" verso il pianeta più vicino.

***

Superato l'atterraggio, un po' brusco, Shiny e Merlino misero finalmente le zampe sul terreno sconosciuto.

"Un piccolo passo per un gatto... " iniziò Merlino.

"Non dirlo, sei imbarazzante." soffiò Shiny, che si divertiva particolarmente a stuzzicarlo.

Iniziò così la loro esplorazione.

Ma torniamo un attimo sulla Terra, dove Hazel si ritrovò dall'oggi al domani sola soletta.

Cosa poteva essere capitato alla sorella e al suo amico?

Hazel zampettava avanti e indietro nella sua stanza senza sosta, riflettendo sugli studi dei due gatti, scomparsi nel nulla.

Forse c'era stata qualche complicazione nelle ultime esercitazioni, forse qualche forza malvagia li aveva rapiti, forse Shiny aveva risucchiato entrambi...

Girando e girando su se stessa, scivolò su una nota scritta a zampa da Merlino.

Wormhole.

Hazel iniziò a ragionare. Potrebbero essere in pericolo! pensò. Hanno bisogno di me.

Ore, giorni, settimane, mesi. La Terra girava inesorabile attorno al Sole segnando lo scorrere del tempo, ed Hazel non poteva darsi pace. Aveva iniziato a studiare fisica per conto suo, e assieme ad un paio di gatti di zona stava costruendo il primo Cat Shuttle.

Li avrebbe salvati. Fossero stati anche alla fine dell'Universo, lei li avrebbe ritrovati e portati a casa. Erano la sua famiglia, non poteva abbandonarli.

***

Finalmente, dopo anni senza notizie dei gatti scomparsi, Hazel ultimò il suo lavoro. Era pronta a partire.

"Sta attenta, è buio e pericoloso là fuori." Si raccomandò uno dei gatti ingegneri del suo team, un  soriano grigio e smilzo, col pelo arruffato sulle scapole.

Un secondo ingegnere le accarezzò il pelo tra le orecchie augurandole buon viaggio. 

La gatta color nocciola salì sul Cat Shuttle, pronta a partire verso uno spazio sconosciuto e ostile.

Beyond the black holeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora