Silvia.

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Rosa
Sono passati 3 giorni da quando abbiamo avuto quella conversazione,  dietro la tenda rossa della sala di musica , e sto  evitando Carmine in tutti i modi.
Non posso parlarci, non dopo quello che è successo. È stato un momento solo nostro, due ragazzi che si dimenticano per un istante chi sono, quale è il loro destino , da che famiglia provengono. Ma noi rimaniamo pur sempre un Di Salvo ed una Ricci. Due famiglie rivali, un odio che dovrebbe dividerci sembra che ci stia legando ed è  la cosa  più sbagliata di sempre. Eppure non faccio altro che pensarci , se non fossimo noi, se non fosse per i nostri cognomi ... Chissà cosa saremmo potuti essere , cosa avremmo potuto fare. Non posso legarmi in nessun modo ad una persona considerata dalla mia famiglia Come nemica. Non posso lasciare da parte i miei affetti  più sinceri per avere un legame , anche solo di amicizia con quel ragazzo.
Cerco di rimanere sempre vicino ad Edoardo durante le attività comuni ,cerco di evitare lo sguardo di Carmine che sta sempre su di me. Ora sono in cella con Silvia che mi guarda preoccupata.
" C tieni rossellì" sussurra accarezzandomi il capo.
"Pnsier" Rispondo tranquillamente, senza dare una effettiva risposta.
" Stai pensann a nu uajon eh ...  agg vist comm vi guardate tu e Carmine " Risponde lei guardandomi fissa negli occhi. Come cavolo fa Silvia ogni volta a dire la cosa giusta nel momento più sbagliato.  Sembra quasi leggere la mente delle persone.  Alle volte mi mette quasi paura.
"Ma c staj ricenn ? C piacess a di Salvo.  A me nu m n fott proprj. J so na ricci . " Rispondo quasi urlando. 
" E quindi ? Quello è il tuo cognome. Ma tu sei Rosa.  Una ragazza di 16 anni a cui può piacere anche un ragazzo con un cognome difficile da portare " dice Silvia  . Sospira pesantemente, sembra quasi che la cosa la faccia innervosire.
" Carmine, dei Di Salvo, porta solo il cognome.  Non dico che t mettr a fa ammor Co Di Salvo ma almeno Racc a possibilità di parlarti " continua lei.
"Ma c m n fott a me E Di Salvo.  Silvia j t voglj  ben ma mo me cacat o cazz." Urlo , Urlo forte contro la mia compagna di cella perché ha ragione, perché non riesco ad allontanarmi dagli ideali dati dalla mia famiglia.
"Vedo come ti è indifferente. Ti stai incazzando p senza nient" Sussurra lei. Faccio finta di non sentire e mi addormento con il discorso di Silvia  in testa sperando di riuscire, anche dopo averla ascoltata , ancora nella difficile impresa di star lontana da Carmine. 




Ragazzi scusate per l'attesa ma ero un pochino bloccata. Tra studio , palestra e le tremila cose da fare non sono riuscita a pubblicare. Ma mi farò perdonare.

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