Capitolo 16

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La mia mente, tempo indeterminato.

Elena si congratula con me per aver superato una delle mie paure, non tutti ci riescono. Spero davvero di poter incontrare di nuovo la vera Elena e non solo un pensiero creato dalla mia mente.
"Ora devi solo svegliarti." mi dice mia sorella.
Certo, come se fosse facile.
Chiudo gli occhi e penso con tutta me stessa di potermi svegliare. Non ho mai pensato così intensamente in vita mia. Decido di mettermi a dormire, così magari potrei risvegliarmi nella vita vera. Chiudo gli occhi e pian piano mi addormento...

Vita vera, 23 agosto, ore 15:30.

Mi sveglio in un lettino d'ospedale. Sono uscita da quella falsa vita. Ho uno strano casco sulla testa. Credo serva per portarmi nella falsa realtà. Le finestre sono serrate, non so se sia giorno o notte. Guardo la sveglia sul comodino, sono le 15:30. Provo ad aprire la porta ma non ha la maniglia. Credo si possa aprire solo dall'esterno. È strano ma mi sento osservata. Non ci sono telecamere qui.
Qualcuno sta aprendo la porta. È Mysterium. Non è sorpreso di vedermi sveglia, è molto arrabbiato. Credo che ce l'abbia con me.
"Tu! Hai rovinato i miei esperimenti!"
Bene. Credo che ora sia arrivato il momento di scappare.
"Laura, corri!" è Elena a parlare. Anche lei è sveglia, come me. Elena colpisce Mysterium, dandomi un vantaggio per scappare. Prendo per mano mia sorella e corriamo lungo il corridoio infinito che troviamo davanti a noi. Nel frattempo Mysterium suona l'allarme. Gli alieni ci rincorrono.
"Ho paura, Elena. Ho davvero tanta paura. Che facciamo?"
"Qualunque cosa succeda, non smettere di correre!"
Scendiamo le scale. Alcuni alieni ci vedono e ci inseguono. Siamo ad un passo dall'uscita ma mi ricordo di una cosa...
"Aspetta... dobbiamo aiutare Thomas."
"Lascia perdere, Thomas è andato."
"Ti prego, dobbiamo aiutarlo."
"Laura, ascoltami. Thomas non è il tuo migliore amico. Lo hai conosciuto qui ed è solo questo, un conoscente. Dobbiamo metterci in salvo, oppure ci uccideranno."
"Non posso, non posso farlo."
Lascio la mano di Elena e corro nella direzione opposta.
"No, ti prego! Non andare!"
"Mi dispiace, non posso lasciarlo lì."
Corro più veloce che posso per trovare la stanza dove c'è Thomas e alla fine la trovo. Apro la porta.
"Thomas! Svegliati!"
Thomas, però, non si sveglia. È come... in coma.
"Ebbene sì, è in coma. Non ricordi?" è Mysterium, mi ha raggiunta.
"No. Non è colpa mia. Quella realtà è falsa."
"Non mi sto riferendo a quello."
Cosa ho fatto?

Può una persona commettere lo stesso errore più di una volta?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora