Moon
Non dormii per tutta la notte, passai il tempo a fumare e a continuare le mie ricerche, guardando articoli su articoli, senza trovare un nuovo indizio purtroppo. Non avevo mai fumato così tanto in vita mia, sedici sigarette in una notte, di solito ne fumavo una o due quando mi andava ma questa volta andò diversamente e soprattutto non avrei di certo dormito con Samuel, mi sarei fatta prendere a calci in culo piuttosto che dormire con lui. Erano le 9 del mattino quando decisi di andare giù in cucina a fare colazione, preparai un cappuccino per me, e siccome il bell'addormentato non poteva morire di fame dopo la sbronza di ieri, gli preparai delle fette di pane con sopra spalmata la marmellata di fragole. Io non mangiavo mai la mattina, mi dava una sensazione strana e successivamente avevo la nausea.
Poco dopo sentii dei passi e il bell'addormentato mise piede in cucina. I suoi occhi verdi erano un po' arrossati per la sbronza della notte prima, i capelli biondi arruffati e un fisico davvero niente male.
Si sedette sulla sedia e chiese: "Cos'è successo ieri notte? E perché sono qui?''
"Allora.... ti sei fatto investire, ti hanno quasi ammazzato di botte e io che ero lì ti ho salvato altrimenti saresti in condizioni orribili, ed in seguito ti ho portato a casa mia e dopo averti medicato e messo del ghiaccio sul tuo zigomo ti ho fatto fare una doccia e ti sei addormentato sul mio letto."
"Oh..." disse stupito, poco dopo mi chiese: "Hai dormito bene?"
"Si." mentii.
"Sei sicura? Hai delle occhiaie molto accentuate."
"Fatti gli affari tuoi Samuel, non sei di certo mio padre."
"Ok, l'importante è che non ti agiti." disse con tono calmo.
Poco dopo mi guardò e disse: "Cosa abbiamo fatto ieri notte? Abbiamo fatto.."
"Cosa intendi?" feci la finta tonta ma sapevo benissimo cosa intendesse, il mio intento era solo prenderlo un po' per il culo, niente di che, successivamente rispose: "Beh ecco..""Sesso... si lo abbiamo fatto se ti interessa saperlo."
"Che cosa!?" Samuel spalancò gli occhi e la bocca, così mi affrettai a dire: "Sto scherzando principino, calmati, rilassati non abbiamo fatto nulla." dopo avermi sentito si calmò.
Io gli porsi le fette di pane con la marmellata e lui iniziò a mangiare poco dopo. Io rimasi in piedi ad osservarlo mentre bevevo il mio cappuccino.
Poco dopo si sentì un fortissimo tuono che fece sobbalzare entrambi. Samuel aveva la pelle d'oca mentre tenne gli occhi chiusi respirando dal naso in modo controllato; sospettosa, chiesi: ''Tutto ok?''''Certo.'' mi rispose con il suo solito sorriso raggiante. Dopo aver finito di mangiare Samuel si alzò e guardando la finestra disse: ''Penso che a breve inizierà a diluviare."
"Si, lo penso anche io."
Dopo aver sistemato la cucina andai in camera mia a prendere il mio pacchetto di sigarette, quando scesi al piano di sotto vidi Samuel seduto sul divano con gli occhi persi nel vuoto, stava sicuramente pensando a qualcosa, lo capii perché col tempo ho imparato a capire le persone solamente guardandole. Mi sedetti vicino a lui e iniziai a guardare la finestra dove scorrevano le gocce di pioggia sul vetro. Lui si girò a guardarmi e disse: "Ti posso fare una domanda?"
"No."
"Perché sei così stronza con me? Non ti ho fatto nulla"
"Se fossi veramente così stronza, adesso saresti morto, se non fosse stato per me adesso probabilmente non saresti qui sano e salvo."
"Posso rimanere qui? I miei tornano domani da un viaggio di lavoro e ieri mi sono dimenticato le chiavi a casa."
"Ti devo ancora sopportare? No non ce la farò mai." buttai la testa all'indietro, lui disse: "Allora perché mi hai salvato se mi odi così tanto? posso sempre andarmene se vuoi, chiedo a Logan se posso restare con lui per quest-"
"No! Ehm.. volevo dire, rimani pure se vuoi, io prima scherzavo... comunque tornando al discorso di ieri sera.. non sapevo fossi tu, l'ho scoperto solo dopo che ti ho aiutato e mandato via quei coglioni." lui annuì e poi rispose: "Se ti faccio una domanda personale ti arrabbi?"
"Dipende quale."
"Non so, una personale."
"Forse ti risponderò."
"Perché forse?"
"Perché devi imparare a farti i cazzi tuoi principino." gli risposi con totale verità, lui annuì e poi disse: "Perché ti sei trasferita?"
"Non l'ho deciso io, mio padre ha avuto un'offerta di lavoro molto importante e ha deciso di accettare, per questo motivo ci siamo trasferiti, perché queste domanda?"
"È solo per curiosità, sono una persona curiosa."
"Si, l'ho notato." mormorai, lui si girò di scatto a guardarmi leggermente male, poi disse: "Come scusa?" e io ridendo risposi: "Niente."
Successivamente accesi la TV e iniziai a guardare Law&Order SVU, ero ossessionata da quella serie, era una banda di detective specializzati che indagavano su crimini sessuali, e io adoravo vedere come mettevano in carcere i bastardi che hanno rovinato la società e la vita delle povere ragazze, uomini come loro ad oggi non rendono le strade sicure, dobbiamo camminare veloci e stare attente, altrimenti siamo sempre a rischio, che schifo di mondo. Lui mi guardò e disse: "Da grande vorresti fare la detective?"
"Si."
"Su i reati sessuali come loro?"
"Anche ma non solo, vorrei anche indagare sugli omicidi o traffico di esseri umani, per punire le persone che se lo meritano."
"Bello." stavolta lui non disse nulla di più, di solito diceva anche la sua opinione senza che nessuno gliela chiedesse, ma stavolta non so cosa mi sia preso e diventai curiosa iniziando a fare domando, dissi: "Tu che lavoro vuoi fare?"
"Dottore." rispose semplicemente, poi chiesi: "Perché?"
"Perché voglio salvare la vita delle persone e aiutarle. Perché queste domande? Non te ne frega un cazzo di me, giusto?"
"Si, giusto."
"Questa mi è nuova." e poi iniziò a ridere, poi chiese: "Perché vuoi diventare una detective?"
"Per punire le persone che meritano di essere punite."
"E basta?"
"Si."
"Non c'è un altro motivo?" Mi chiese, mi girai di scatto, non poteva chiedermi una cosa simile.
"Cosa intendi?"
"È solo questo o c'è altro per cui vuoi diventare una detective." non poteva chiedermi se lo facevo per... no, non poteva chiedermi chi ho perso per fare ciò, era questa la domanda personale a cui si riferiva prima. Lo guardai seria come mai prima d'ora e dissi: "È a questo a cui ti riferivi prima per "domanda personale"?"
"Si."
"Beh sappi che adesso ti prenderei a pugni molto volentieri"
"Beh perché non lo fai? Ne hai il diritto, nessuno ti ferma dal farlo." disse facendo spallucce.
"Perché dici così?"
"Perché stavolta hai ragione me lo sono meritato... mene rendo conto." disse, io risposi: "Non ti difenderesti?"
"Piuttosto mi faccio uccidere, non metterei mai le mani addosso a una donna, nemmeno alla più stronza di questo mondo. Ogni donna merita rispetto, e io non sono nessuno per metterle le mani addosso, anzi nessun uomo dovrebbe mettere le mani addosso ad una donna, però purtroppo c'è chi lo fa."
"Che belle parole." lui si girò di scatto a guardarmi: "Davvero?" Mi chiese, e io risposi: "Certo, non è da tutti i ragazzi dire queste cose e, tu sei uno dei pochissimi ad averlo detto. Un giorno un uomo mi disse: "Moon, se un uomo tratta una donna come un principessa, vuol dire che è stato educato da una regina." e infatti aveva ragione."
"Chi te l'ha detta questa frase così saggia?" me l'aveva detta mio nonno... io risposi: "Me la disse mio nonno."
"Wow, è saggissimo."
"Si, lui era sempre stato saggio."
"Era?" Chiese lui.
"Si, era. È morto quando avevo 14 anni"
"Per-" si bloccò, io mi girai a guardalo e poi dissi: "Cosa?"
"Niente."
"No, ora me lo dici."
"No, ti arrabbieresti e poi mi devo fare i cazzi miei." aveva capito, forse l'unico che riusciva a capire tutto in fretta, poi dissi: "Senti non mi arrabbio te lo prometto, io poi mantengo sempre le promesse." lui mi guardò e poi disse: "Volevo chiederti perché è morto ma poi ho pensato che sarebbe stato inopportuno e quindi non volevo più chiedertelo." lo guardai e con calma e tranquillità dissi: "È morto di infarto, e comunque è bello che tu abbia pensato se era opportuno o meno prima di chiedere, non tutti i ragazzi stanno attenti a queste cose."
"Ho sentito che hai avuto una perdita importante, è quella di tuo fratello??"
Mi pietrificai a quella domanda, ma non mi arrabbiai non era la prima volta che me lo chiedevano, lui capì subito e si agitò dicendo: "Scusami, scusami scusami, sono un idiota lo so non volevo, non era mia intenzione farti star male, era solo per cu-" si bloccò quando gli presi il viso tra le mani costringendolo a guardarmi e poi dissi: "Samuel, vedi di darti una calmata, non è la prima volta che mi fanno questa domanda quindi sta tranquillo." mi allontanai da lui e poi dissi: "È una storia lunga." lui spalancò gli occhi e io continuai dicendo: "Non ho molta voglia di parlarne." lui poggiò una mano sulla mia e poi disse: "Come si chiamava tuo fratello? Se posso sapere."
"Si chiamava Isaiah."
"Bellissimo come nome, è particolare."
"Si, grazie." ritrassi la mano dopo e continuai a guardare la serie TV tutto il giorno.
Ore 22:30.
Avevamo passato la giornata a guardare la mia serie TV e a parlare di tutto e di più, commentando il programma, arrivò il momento di andare a dormire e lui disse: "Ti prego vai a dormire, dormirò per terra, però tu hai bisogno di dormire più di me, quindi ti prego vai a letto." io annuii, non capivo perché gli importasse così tanto di me e che io stessi bene.
Andai a letto e dissi: "Senti... il mio è un letto matrimoniale, è enorme, puoi dormirci anche tu basta che stai dalla tua parte di letto e poi per il resto è ok."
"Ah ok, va bene grazie." e si sdraiò accanto a me, con la distanza giusta ovviamente, in seguitoci addormentammo, io stranamente prima di lui, però mi salì in testa la situazione della notte precedente.Flashback della scorsa notte.
Samuel si alzò e disse: "Sai che sei carina quando non fai la stronza."
"Samuel dormi."
"E se non volessi."
"Ti tiro un calcio nelle palle così vai a letto in questo modo, ti piace come idea!?" Ero urtata e questo stupido non voleva dormire.
Lui si alzò e si mise seduto sul letto, poi guardandomi disse: "Grazie per stasera comunque, sei stata gentile e dolce con me." si alzò dal letto andando verso la porta di camera mia, non capendo cosa volesse fare, gli chiesi: "Dove vai?"
"Ti sto antipatico, quindi tolgo il disturbo." iniziò a barcollare e andai a fermarlo dicendo: "Non sei nelle condizioni di andare via, torna a dormire." lui non rispose così lo presi per un braccio e lo portai nuovamente nel letto. Lui mi baciò la testa e disse: "Grazie Scintilla." e poi andò a dormire. E io feci finta di vomitare e la faccia schifata per quel gesto ma era colpa dell'alcol, nonostante ciò... mi piaceva il modo in cui mi aveva chiamata.Fine flashback.
Spazio Autrice
Ciao ragazze spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Cercherò di tornare il più presto possibile con i nuovi capitoli. Detto questo vi saluto. CiaooLa Curiosona ♥️
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Bad Girl & Good Boy
ChickLitQuesta non è la classica storia fra Bad Boy e Good Girl, ma fra Bad Girl e Good Boy. O più precisamente fra Samuel e Moon, due diciassettenni uno l'opposto dell'altro. I due si incontrano spesso fra scuola, e vivono entrambi in un palazzo di lusso...