Poteva iniziare meglio

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Pov di Reich

Ero disteso per terra, avevo perso conoscenza.
Mi tiro su con la schiena a fatica, le mie braccia sono piene di tagli e di sangue, mentre la testa pulsa insistentemente.
Mi guardo attorno e rimango attonito: il treno era deragliato ed erano tutti morti, tranne qualcuno di moribondo che cercava di capire dove fosse.
Mi alzo in piedi, le gambe sono doloranti a causa dei colpi che hanno preso quando il vagone si è schiantato.
Inizio a camminare verso qualche cadavere e a frugare tra le loro cose, sono morti e potrebbero servire a me.
Dopo mezz'ora ho raccolto una pistola carica di munizioni, dei vestiti ben messi da una valigia e delle bende con cui mi sono fasciato le braccia.
Non posso fare nulla, i soccorsi arriveranno tra poco e non posso farmi trovare.
Nonostante i crampi alle gambe inizio a correre, è notte, ha iniziato a piovere e in mezz'ora sono arrivato al centro di Berlino.
Ora che faccio? Non lo so, non conosco nessuno se non la mia famiglia.
Prendo la mia decisione, andrò alla mia casa natale.
Riesco a superare tutte le guardie dell'enorme villa e arrivo al portone, iniziando a bussare compulsivamente e molto forte.
Non ci vuole molto che una domestica mi apra: è Hannah, una donna fantastica, si è sempre presa cura di me... ma non ho tempo per questo: ancora prima che mi riconosca la spingo via e vado verso il salotto, confido di trovare mio padre, ma invece non c'è nessuno.
Inizio a guardarmi intorno e, nel completo silenzio, sento delle voci provenire dal piano di sopra.
Per arrivare alle scale attraverso la sala dove tutto è iniziato e... e non lo so, scuoto semplicemente la testa.
Inizio a salire e arrivo alla stanza da dove provengono le due voci: la mia vecchia camera da letto.
Entro e la prima cosa che faccio è puntare la pistola verso i due, per precauzione.
Mio fratello mi guarda e arretra, mentre mio padre rimane immobile.
«Reich... ti ho cercato per così tanto..»
«Come osi provare a parlarmi così, vecchio? Mi hai guardano agonizzante quando due anni fa morivo quasi dissanguato, non ti fai schifo? Se io fossi te aprirei la finestra e mi butterei giù»
«Third... non parlare così a tuo padre, e smettila di puntare quella tua pistola contro di me, sono il capo di stato, potrei farti arrestare solo per essere entrato qui»
«Io potrei accusarti di aver fatto fallire questo Paese, ti rendi conto che la gente muore di fame?! Lo so meglio io di te, anche se ho vissuto via da qui per due anni!»
«So bene in che situazione vivono i cittadini tedeschi...»
«Non provare a parlare della Germania e dei tedeschi con la tua sporca bocca, fratello, o la peste tornerà a causa tua.»
Deutsches Reich intervenne immediatamente.
«Reich, vorrei farti rimanere qua ma... sei cambiato. Dove hai imparato a parlare così alle persone adulte?! Sembri quell'insolente Fascista, hai visto la dittatura che ha instaurato?!»
«L'ho vista, l'ho vissuta e l'ho festeggiata. Ma cosa ne volete capire voi, vivete nel lusso mentre il Popolo cade in miseria... dovete vergognarvi, anche l'Altissimo vi ripudierà..»
All'improvviso vengo afferrato da un soldato che mi trascina via dalla villa: è il tempo di ricominciare da capo, ma come?
Come posso guadagnare soldi... l'unica cosa che so fare è dipingere, amo dipingere.
Ci sono, avrei guadagnato soldi con le mie opere!
Il mio arrivo aveva già avuto due svolte: la catastrofe e la rimonta.
Ce la farò, farò brillare il mio Paese più di qualunque altro nella storia.

presto come avevo promesso

ƬI VӨGᄂIӨ FIПӨ Λ FΛЯƬI IMPΛZZIЯΣ    [𝕱𝖆𝖘𝖈𝖎𝖘𝖙𝕽𝖊𝖎𝖈𝖍]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora