...ad Archeologi

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Ren, giorno 520 nel centro di disintossicazione 
Tra qualche mese mi dimettono, dovrei esserne felice, tuttavia, non riuscirei ad abbandonare le belle amicizie che si sono create in questo anno e mezzo. 
Tyler, un bel ragazzo dai capelli corti e rossi, gli occhi verdi e il viso cosparso da eleganti lentiggini chiare. Ci parliamo soprattutto in giardino quando facciamo gli esercizi insieme, pesi, trazioni, piegamenti.. Si trova in questo istituto da quasi due anni, se non mi sbaglio lo libereranno un paio di mesi dopo la mia uscita, ci siamo promessi di farci sentire e tenerci sempre in contatto.
Allison, una diciottenne entrata nell'ospedale qualche mese fa, ha lunghissimi capelli biondo slavato e gli occhi azzurri come l'oceano. Sono andata a parlarle perché i primi giorni era sempre da sola e mi faceva tenerezza.
Logan, un ragazzo sulla ventina, i capelli corvini gli ricadono delicatamente sulle spalle e gli occhi, più scuri della notte, sono come un pozzo senza fondo, ci finisci all'interno e non ne esci più. è il primo ragazzo a cui ho parlato, il più bello, quello per cui darei tutta me stessa. Non era una relazione la nostra, può definirsi un amore non corrisposto da parte di due adolescenti rovinati dalla droga e dall'alcool.

Ren, ultimo giorno nel centro di disintossicazione
Oggi mi dimettono, non aspettavo altro. Per tutti questi 600 giorni ho dovuto quotidianamente riempirmi di farmaci, sono stata privata della mia libertà e non ho ricevuto nemmeno una visita.
Avevo preparato in una borsa vecchia le poche cose che custodivo con cura nell'ospedale, le foto, i diari, collane e braccialetti, vestiti, numeri civici e di telefono.
Mi diressi a passo lento verso la hall dell'istituto, osservavo i muri, le finestre e le persone che non avrei mai più visto in tutta la mia vita.
All'ingresso mi aspettavano tutti i miei amici, Allison piangeva sulla spalla di Tyler, quest'ultimo, le accarezzava la testa dolcemente. "Sono fiero di te, Ren" mi disse Tyler sorridendomi. Cercavo di trattenere le lacrime, gli occhi mi bruciavano, strinsi il pugno sinistro e lanciai la borsa sul pavimento pulito fiondandomi tra le braccia del mio amico "Verrò a trovarvi ragazzi, ve lo prometto" dissi inzuppandogli la maglietta bianca. Mi avvicinai a Allison e feci scontrare le nostre due fronti, le nostre mani si unirono in una stretta calda e ci abbracciammo piangendo anche l'acqua del battesimo "Ce la farai Ally, credo in te piccola mia" dissi stringendo di più la stretta dell'abbraccio. Logan. Dovevo salutare anche lui. Non era un tipo di abbracci, quindi, gli strinsi la mano sorridendogli, avrei voluto fiondarmi tra le sue braccia e sentire il suo profumo, non me lo avrebbe mai permesso. "Quindi, è un addio?" gli chiesi stringendogli la sua grande mano tra le mie "Ti troverò, in qualsiasi modo" mi promise, annuii e una lacrima calda mi percorse l'intero viso depositandosi tra le nostre mani giunte. Lo guardai e sprofondai nell'abisso scuro dei suoi occhi, lui ricambiò lo sguardo e sprofondammo insieme, per dei secondi che sembravano interminabili. Con mio grande stupore, mi cinse la vita con le sue possenti braccia e mi abbracciò, i nostri corpi si fusero in una cosa sola e sorrisi, sorrisi come non avevo mai fatto prima, mi sentivo libera, protetta dalla stretta delle sue braccia. 
I medici mi accompagnarono all'uscita, ma, prima che potessi entrare nel taxi qualcuno mi afferrò il braccio, era Logan, si avventò impaziente sulle mie labbra e mi baciò, andavamo di fretta, non avevamo molto tempo "Finitela con questo teatrino, dobbiamo andare" ci avvertì il dottore che stava cominciando a depositare i bagagli nella piccola automobile.
"Ti amo Ren" mi ricordò Logan accarezzandomi la guancia "appena esco da questo posto di merda ti vengo a trovare" mi ripetè e annuii di nuovo baciandolo velocemente, dopodiché salii nella macchina. Sora, sto tornando.


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Stavo cucinando la cena tranquillamente, fino a quando qualcuno, fuori da casa mia e della mia ragazza, mi sorprese. 
Una ragazza che non vedevo da un anno e mezzo, una mia cara amica che non sono mai andato a cercare, mi sono concentrato solo sugli studi e non l'ho neanche calcolata.
Sono un archeologo da circa un anno, ho studiato in casa da autodidatta e il mio sogno era quello di trovare reperti storici insieme a Ren, la mia amica.
Era già sera, la luce dei lampioni illuminava la strada buia e deserta, la cena era quasi pronta e l'acqua della pasta bolliva gorgogliando leggermente nella pentola. Il campanello risuonò nella stanza e qualcuno bussò insistentemente alla porta "Jessica! Controlla la pasta io vado ad aprire la porta!" urlai in modo che potesse sentirmi "Va bene amore, arrivo subito" esclamò dall'altra stanza. Mi diressi verso l'entrata e guardai dall'occhiello chi fosse a quell'ora della sera, indietreggiai e mi sistemai leggermente i vestiti e i capelli, cercando di essere più presentabile.
Spalancai la porta e sorrisi leggermente, non fui ricambiato "Ciao, Ren" dissi grattandomi la testa "Un archeologo" disse guardandosi intorno "Che intendi?" chiesi confuso "Sora, un archeologo alla ricerca di un tempio pagano in Egitto" lesse schiaffandomi in faccia un giornale ingiallito "non sei neanche venuto a trovarmi, un anno e mezzo senza contatti col mondo e mezzo" mi disse disgustata "Dovevo finire gli studi, il lavoro, non ne ho avuto il tempo" mi giustificai sapendo che non mi avrebbe mai creduto. Senza rivolgermi parola mi scostò di lato ed entrò in casa non smettendo di osservare l'ambiente circostante "In tempo per la cena" affermò e si diresse verso quella che in passato era la sua camera. "Amore chi è quella?" mi chiese Jessica che nel mentre stava impiattando i noodles nelle apposite ciotole "Ren, è tornata" dissi guardando il pavimento. Era cambiata, aveva preso peso, gli occhi a mandorla sembravano più allegri di prima e i capelli biondi erano corti, tanto corti. "Sai, Sora, anche io in questo anno e mezzo ho studiato" disse dall'altra camera "Ah sì? Che cosa?" le chiesi con le mani che tremavano "Archeologia, era il tuo sogno diventare archeologi e fare scoperte insieme" disse ridendo, se lo ricordava. "Pensavi me ne fossi dimenticata?" questa ragazza legge il pensiero "Non ho mai dubitato di te, Ren" dissi sedendomi a tavola. Jessica si sedette accanto a me, Ren mi si mise davanti e la squadrai interamente notando molti cambiamenti rispetto a quando l'avevo portata nel centro di disintossicazione. La massa muscolare non le mancava, per essere una ragazza era parecchio robusta, un tatuaggio le scuriva il bicipite destro e, come ho già detto, i capelli non le arrivavano neanche alle spalle, aveva un comportamento diseducato e parecchio strafottente, mentre, in passato, quando ancora rinunciava alle sostanze stupefacenti e agli ipnotici, era una persona dolce e estroversa.
Cosa è successo alla mia migliore amica?




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