capitolo 1

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Suona la sveglia

6.30

Spalanco gli occhi,

fisso il soffitto bianco sopra il letto e capisco che non stavo sognando.

È tutto vero, sono a Londra;nella mia nuova casa ed oggi è il mio primo giorno di lavoro e se continua a rimanere a letto farò tardi...

Mi alzo dal letto e mi dirigo nel bagno che si trova nella mia stanza, la porta è proprio difronte al letto, queste case inglese è bellissima rispetto a quella italiana dove sono nata e cresciuta.

Apro la porta ed entro.

Mi guardo allo specchio un cesso pensai...

Eccoli!due brufoletti stanno campeggiando sulla mia fronte,a volte penso facciano proprio delle cospirazioni contro di me... devo sbrigarmi non avrò nemmeno il tempo di fare colazione

Apro il rubinetto e fisso l'acqua scorrere.

Mi lavo il viso e copro con il correttore quei due mostriciattoli che dovevano uscire proprio oggi.

Lavo i denti, finisco di truccarmi ; pettino e piastro i capelli ed esco dal bagno.

Rientro in camera e vado verso destra dove si trova l'armadio, posto di fronte alla finestra che invece si trova a sinistra della stanza.

Apro le ante e prendo un jeans azzurro,una camicetta bianca.

Mi vesto e cerco e le mie converse bianche alte che per ora sono riposte nello scatolo dietro il comodino, accanto alla porta del bagno, insieme alle altre scatole di scarpe, un giorno metterò in ordine. ..forse.

Esco dalla stanza percorro il corridoio passando dalla stanza di mio fratello Matt che dorme ancora nonostante la sua sveglia sia suonata insieme alla mia.

C: Matt svegliati o farai tardi il tuo primo giorno. Dissi con un tono di voce normale

M: Chi? Cosa?Si agita e cade dal letto.

Arrivo in cima alle scale e scendo.

Vado verso destra in cucina prendo il cellulare, le chiavi della macchina e la borsa che ieri sera ho poggiato sulla penisola ;mi dirigo verso la porta.

C:"matt io vado" urlari

M:" in bocca al lupo Cris! rispose,la voce proveniva dal piano di sopra.

C: "crepi,anche a te" risposi chiudendo la porta alle mie spalle senza nemmeno sentire la risposta di mio fratello.

Mi dirigo verso la macchina parcheggiata nel garage una fiat 500 nera

Entro in macchina.

Accendo la radio e sintonizzo sulla mia stazione radio preferita

dirigendomi verso la casa discografica.

Dopo 45 minuti 5 semafori e tanta ansia parcheggio fuori dallo studio spengo tutto ;apro lo specchietto sopra di me, do una controllatinaal trucco..brufoli del cazzo!
Calma, sorridi vai la dentro e falli neri!Se come no.. al massimo fanno nera me...pensai.

Presi un respiro e uscii.
Wooow

Un enorme palazzo di vetro si ergeva davanti ai miei occhi, in cima una scritta.
Tomlinson Production.

Strinsi i pugni lungo i finchi e mi accinsi alle porte scorrevoli.

Si aprirono e mi avvicinai al bancone della reseption.

Buongiorno sono Cris Benson ho un appuntamento con signor Tomlinson. Dissi cercando di non sembrare agitata.

X:oh signorina Benson il signor Tomlinson la sta aspettando, prego mi segua, disse; per di qua aggiunse indicandomi l'ascensore.Entrai prima io e poi lei.

Secondo piano Percorremmo un lungo corridoio con le pareti piene di foto di tanti cantanti famosi...era cosi, cosi wooow

Arrivammo all' ultima porta in fondo al corridoio; sulla porta c'era scritto ufficio del capo.

La reseptionist busso,abbassò la maniglia e mi fece strada entrando i questo super ufficio.

Di fronte a me u enorme vetrata una sedia in pelle girta verso di essa, una scrivania di cristallo e due sedie.

X:Sig . Tomlinson la signorina Benson.. disse e uscì chiudendo la porta dietro di se.

Quella sedia non si girò, cosi feci un colpo di tosse.

Improvvisamente la sedia girò e su essa c'era un bellissimo ragazzo con gli occhi azzurri i capelli castani una maglia a righe bianca e blu un patalone rosso e delle vans rosse. Se questo è il signor Tomlinson io... oh Gesù che figo..i miei pensieri furono interrotti dalla sua faccia imbarazzata e preoccupata.

L:oh merda...se mio padre scopre che ero di nuovo nel suo ufficio mi fa fuori.Disse alzandosi andando verso la porta .
Mah che scherzo è? Pensai

La porta si aprì nuovamente alle mie spalle es entrò un signore sulla cinquantina che somigliava a quel ragazzo cosi capii che si trattava di Tomlinson padre.

Sig T: Benvenuta signorina Benson, si accomodi.Disse andando verso la sua postazione.

Mi sedetti sorridendo.

Sig T: Bene, parliamo di affari! Sorrise. Abbiamo ascoltato le sue registrazione, lei ha una voce bellissima.

C:La ringrazio Sig Tomlinson. Arrossii.

Sig T: quindi direi di non perdere altro tempo...benvenuta in questa gabbia di matti signorina Benson oggi lei inizierà a lavorare al suo primo album! Esclamò porgendomi la mano che subito strinsi rispondendo grazie mille.

Sig T : Bene cominciamo domani con le registrazioni ..Congratulazioni, venga l'accompagno.

C:grazie ancora a domani, risposi sorridendo.

Appena la porta si chiuse dietro di me iniziai a improvvisare una danza della felicità finché un applauso mi interruppe.

L: Brava come ballerina! Ma meglio come cantante mi dicono! Mi bloccai che pacco di merda pensai era lo stesso ragazzo di prima

L:oh non ti vergognare è normale avere questo tipo di reazioni..si avvicinò, mi porse la mano.

Scusa per prima .. piacere Louis Tomlinson...il figlio del boss disse.

Cris non feci in tempo a finire che lui aggiunse Benson giusto?

C:esatto sussurrai

L :qui tutti parlano di te e del tuo talento! Disse gesticolando per aria.

Sorrisi imbarazzata.

L:Sei italiana vero? Adoro l'Italia...una volta sono stato im vacanza con i nonni a milano; era piena di piccioni mi ricordo che diedi persino il nome ad uno di loro; lo chiamai Kevin.

C:oh ahhahah che strano dare un nome ad un piccione. Questo è pazzo ma è cosi attraente. Io comunque vengo da Roma ed è la prima volta che vengo a Londra.

L: Perfetto allora perché non vieni con me, ti faccio visitare un po il centro?

C: Si,d'accordo!

L: andiamo!

L'ho appena conosciuto ma mi ispira fiducia , sembra simpatico e poi è un figo pazzesco quando lo dirò alle mie amiche non ci crederanno.

Prendemmo l'ascensore, arrivati di sotto uscimmo e lui mi fece strada verso la sua macchina.

Una decappottabile d'epoca celeste.

Saltammo su e partimmo ...

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