Il primo giorno di lavoro andò bene ma fu davvero molto stancante, infatti feci una doccia e corsi alla mensa. Mangiai al tavolo con alcuni degli altri dipendenti tra cui Kelvin e Kya con cui commentai la giornata.
-Ormai il peggio è passato, stasera vieni in spiaggia con noi vero?- chiese Kelvin mentre sparecchiavamo i nostri rispettivi piatti.
-Sisi, ci sono- dissi tenendo fede alla promessa fatta il giorno prima a Kya.
-Ottimo, abbiamo preso gli alcolici per festeggiare l'inizio della stagione- disse Kya posando il vassoio sporco insieme agli altri.
-Tu bevi?- mi chiese Kelvin passando a un tono serio improvvisamente come se mi avesse chiesto se fosti nazista.
-Si, certo- risposi ridacchiando della serietà con cui pose quella domanda.
-Allora sei sana- proferì e rise. Kya fece un'espressione che tradiva il suo dissenso ma rise. Ci diedimo appuntamento alle nove di quella sera perciò ebbi il tempo di fare una doccia, mettere a lavare la maglietta da animatrice che mi diedero quella mattina e stenderla fuori dalla finestra. Mi sciolsi i capelli e feci due treccine nei ciuffetti che contornavano il mio viso. Indossai i pantaloncini in jeans e misi una maglietta nera del hard rock cafè di New York e uscì in fretta poiché rischiavo di essere in ritardo. Incontrai gli altri e insieme uscimmo del resort.
-Gli altri sono già in spiaggia - disse Kya senza un preciso interlocutore.
Annuì.
Arrivammo in spiaggia e riconobbi subito il gruppo seduto in cerchio alle spalle di un piccolo fuoco acceso con della legna ammassata. Ci fecero segno e li raggiunsimo. Ci sedemmo nel cerchio e continuarono la conversazione già intrapresa riguardo qualche conoscenza che avevano in comune, probabilmente dalle scorse estati. Capì che anche altri due ragazzi erano nuovi dalle espressioni confuse sentendo le varie persone nominate.
-Hunter e Lara non vengono?- chiese una ragazza bionda che capì si chiamasse Alexandra.
-Sono col padre, arriveranno più tardi- disse Kelvin.
Capì che Lara fosse la sorella di Hunter dalla successiva conversazione e che, in quell'isola, c'era anche la loro famiglia che veniva ogni estate poiché il padre era l'amministratore di una catena di ristoranti dell'isola o qualcosa del genere.
-Parker- urlò un ragazzo dalla carnagione scura e dalla statura decisamente superiore alla media mentre correva verso Kelvin dandogli una pacca rumorosa sulla schiena.
"Kelvin Parker" mi salvai mentalmente il nome intero del mio nuovo amico.
-E tu sei?- si rivolse a me il ragazzo amichevolmente.
-Nerissa- risposi battendogli il pugno che mi aveva posto.
-Il mio nome lo puoi leggere sulla maglietta- disse con troppo entusiasmo allontanandosi in modo che potessi leggere il nome.
"Travis" lessi sulla maglietta con la faccia del rapper omonimo stampata sul petto.
-Ecco i fratelli Hale- evidenziò un ragazzo magrolino e silenzioso di cui non ricordo il nome facendo cenno col capo in direzione del ragazzo e della ragazza che si stavano avvicinando a noi.
Hunter lanciò il pallone che teneva sotto il braccio in direzione di Kelvin che prontamente lo bloccò.
-Ti mancavo così tanto, Parker?- gli chiese ridacchiando e prese posto tra Kelvin e Travis. Anche Lara fece lo stesso andandosi a posizionare, però, tra me ed Alexandra che salutò con un bacio sulla guancia.
-Hale passa la palla a Kelvin che la prende al balzo e.... la folla esulta- commentarono la presa di Kelvin come se fossero commentatori di una partita. Passò mezz'oretta e arrivò un'altra ragazza che, dopo aver farfugliato qualcosa nell'orecchio a Lara, si alzò in piedi e mise dei bicchieri al centro del cerchio.
-Diamo inizio ai giochi - disse brandendo una bottiglia di vodka liscia.
-Senso orario, una sorta di obbligo o verità soft: se non vuoi rispondere o fare l'obbligo, bevi un sorso, se ti annoi bevi tutto- disse ridacchiando e iniziò a riempire a metà i vari bicchieri.
-Inizio io- disse Travis.
-Obbligo- aggiunse poi.
Lara lo obbligò ad entrare in acqua fino a metà busto e lui lo fece.
Un altro ragazzo venne obbligato a mandare una foto a sua madre con la bottiglia di vodka ma sbiancò e bevve per rifiutare l'obbligo. Alexandra scelse verità e ammise di aver avuto una storia con James, un ragazzo che faceva il barman l'anno scorso.
-Quello con la barba?- chiese apparentemente scioccata Lara e Alexandra annuì arrossendo. Fui felice dell'atmosfera creata, non era un obbligo o veritá liceale che si limitava a "bacia X, chi ti faresti?" anche se Lara dovette dare un veloce bacio sulle labbra ad Alexandra.
-Nerissa, obbligo o verità?- mi chiese Kelvin.
-Obbligo- dissi poiché la maggior parte avevano scelto obbligo.
-Mhh vediamo- ci pensò su. -Scambia la maglietta con un Travis fino al prossimo turno- disse alludendo alla maglietta di cui Travis si era vantato tutta la sera con su stampato Travis Scott. Accettai e Travis anche. Si sfilò la maglietta, me la passò e flexò il bicipite allenato con un coro in sottofondo. Risi e, coprendomi il più possibile il reggiseno con la maglietta, tolsi la mia maglietta e gliela passai. Mi sentì in imbarazzo per un attimo quando sentì degli sguardi indugiare sul mio seno e misi subito l'altra maglietta. "Alla fine è come se fosse un costume" pensai. Travis indossò la mia maglietta che gli stava come se fosse un top mentre la sua mi arrivava a metà coscia e ci fecimo scattare una foto tra le risate. Travis aveva già finito il suo bicchiere perciò non riuscì a trattenere una risata sguaiata alla vista della foto in cui aveva metà pancia visibile come se avesse indossato un croptop.
-Hunter, obbligo o verità?-
chiese Travis al ragazzo che nel frattempo si era acceso una sigaretta. -Dai così ti obbligo a passarmene una- aggiunse poi.
-Veritá- disse Hunter dopo quest'affermazione e tutti risero.
-È vero che ...- iniziò Travis ma indugiò poiché non aveva idee.
-Che palle, fate voi - disse poi Travis barcollando e sedendosi nuovamente nel cerchio.
-Qual è la cosa più importante secondo te in una relazione?- chiese Lara a suo fratello. Il ragazzo ci pensò su un attimo ma dopodiché, rispose senza alcuna incertezza:
-La sincerità - disse semplicemente e fu seguito da un vociare di consenso.
Seguirono altri due turni quando notai che alcuni erano visibilmente brilli: Travis non riusciva più a formulare frasi di senso compiuto dando vita a delle frasi che fecero ridere tutti. Posai il bicchiere ormai vuoto e ,poiché mi imposi di non esagerare , non lo riempì una seconda volta. Già mi sentivo brilla ma ancora ad un livello molto lieve quindi fermarsi sarebbe l'ideale.
-Travis, obbligo o verità?- chiese Lara dopo aver dovuto mordere la spalla ad Alexandra.
-Bacia una ragazza a tua scelta- disse questa dopo aver farfugliato qualcosa nell'orecchio di Alexandra che, per come ho capito, ha una cotta per Travis. Alexandra finse di guardare altrove ma alzò improvvisamente lo sguardo quando Travis si alzò barcollando e si posizionò davanti a me. Nonono.
-Posso rifiutarmi?- chiesi e tutti risero. La mia non era una battuta, pensai.
-A stampo in caso- disse Kelvin, seduto accanto a me, notando la mia espressione e il fatto che mi sono leggermente allontanata da Travis arrivandogli addosso.
-Ok, ma a stampo- sottolineai e mi avvicinai leggermente a Travis che si era seduto davanti alle mie ginocchia. Gli scoccai un veloce bacio sulle labbra e feci per allontanarmi quando sentì una sensazione di bagnato sulle labbra provocata dalla sua lingua.
Tutti scoppiarono a ridere e risi anche io.
-No dai, un altro bacino - disse lui sbiascicando ma qualcuno lo prese dalle spalle e lo allontanò. Era Hunter che a differenza degli altri era serio, probabilmente è preoccupato per il suo amico. Comunque gli fui grata per averlo allontanato e con lui, tutti gli sguardi del gruppo. Tutti tranne quello di Alexandra che incrociai e subito distolsi poiché aveva gli occhi lucidi. Improvvisamente ricordai la sua cotta per Travis e sbiancai, fossi stata sobria ci avrei pensato prima e non lo avrei fatto. Probabilmente ci è rimasta male . Arrivò il turno di Alexandra che nel frattempo si era riempita un altro bicchiere dimezzandolo subito. Scelse verità. -Qual è la cosa che vuoi fare più di tutte in questo momento?- le chiesero.
Sembrò presa alla sprovvista.
-Andarmene- disse e si alzò con fatica. Prese il suo zaino e uscì dal cerchio seguita da Lara.
-Ma cosa le è preso?- chiese Kelvin e una ragazza riccia, di cui non ricordavo il nome, scrollò le spalle. Mi sentì in colpa anche se pensai che, non fu l'innocuo bacio, bensì la scelta di Travis a scaturire quella reazione in lei.
Il gioco si interruppe e pian piano tutti iniziarono ad andarsene. Raccolsi le mie cose e mi feci strada insieme a molti verso il resort. Arrivammo ed entrammo silenziosamente fino al piano dei dipendenti dati che erano le quattro di mattina.
Kelvin portò Travis sottobraccio fino alla sua stanza, salutammo Kya mentre entrava nella sua stanza e mi diressi verso la mia, seguita da Hunter la cui camera era vicino alla mia.
Infilai una mano in tasca e tirai fuori la chiavi, aprì la porta e feci un cenno di saluto al mio vicino di camera ma quest'ultimo era impegnato a frugarsi nelle tasche e imprecò poiché sembrava non trovare le chiavi.
-Tutto ok?- chiesi poiché la mia mente, ancora annebbiata dall'alcol e ormai anche dal sonno, non trovò altro da dire.
-Non trovo le chiavi da nessuna parte, credo di averle lasciate in camera- disse continuando a cercare nelle tasche della felpa.
-E ora come fai a rientrare?- chiesi.
-Ci sono delle chiavi di riserva nella reception ma credo sia chiusa- disse sbuffando.
-Se vuoi, puoi stare da me fino a domani, almeno dormi un po' - dissi ma senza filtrare minimamente quel pensiero. In sé, era una proposta che avrei tranquillamente fatto a chiunque in difficoltà ma una volta che le parole mi sono uscite dalla bocca sentì ambiguità nella proposta ma ormai non c'era più molto da fare.
-Ho un piccolo divano nella camera- aggiunsi per evitare di sembrare una che se lo sta cercando di portare in camera per chissà quale losco motivo. Anche se, quel pensiero mi provocò un fremito dello stomaco.
-Mi salvaresti, sto morendo di sonno- disse lui e mi venne incontro. Aprì del tutto la porta della camera ed entrai seguita da Hunter. Tolsi dal divanetto la valigia che avevo posato lì dopo averla disfatta e la posai a terra. Guardai il divano, era un piccolo divanetto a due posti ma penso che potesse andare bene.
Mi sentì gli occhi di Hunter addosso infatti, quando alzai lo sguardo verso di lui, spostò frettolosamente lo sguardo volgendolo al divano.
-Non sembra molto comodo - dissi smorzando il silenzio.
-Penso che con il sonno che ho al momento mi addormentarei pure a terra- disse sbadigliando.
-A meno che il tuo non fosse un invito nel tuo letto- disse posando gli occhi ammiccanti su di me.
Per un attimo mi sentì le guance ribollire e sperai solo non fossero diventate visibilmente rosse.
-Se dici che ti addormenteresti anche sul pavimento non penso che il divano ti dispiaccia- dissi scrollando le spalle e ricambiando il suo sguardo con una lieve sfida e lui sorrise colpito dalla risposta.
-Tu usi le mie parole contro di me, non vale- disse ridendo e si sedette sul divano.
-Vado a cambiarmi- dissi afferrando una maglietta, dei pantaloncini e l'intimo pulito dall'armadio. Generalmente dormivo solo con una maglietta ma, non essendo sola, evitai.
Non mi ero resa conto di stare ancora indossando la maglietta di Travis, scambiata durante il gioco perciò la tolsi e la misi nel cesto dei vestiti da lavare per poi restituirgliela.
Mi lavai velocemente, indossai i pantaloncini e la maglietta oversize, mi lavai i denti, legai i capelli in una coda alta e uscì.
Hunter era ancora seduto sul divano e quando uscì, alzò lo sguardo su di me dal basso.
-Ti serve qualcosa da indossare?- chiesi vedendolo con i jeans.
-Non credo tu abbia qualcosa che mi vada bene- disse semplicemente.
-Sai, non mi ci vedo bene con dei leggings e un top- disse scherzando. Sorrisi.
-Macche, secondo me ti starebbero benissimo - andai verso l'armadio in cui presi una maglietta larga che sarebbe potuta entrargli e dei pantaloni di una tuta.
-Se vuoi, puoi provare questi - dissi e glieli passai.
-Oh grazie - disse come se non si aspettasse un gesto gentile e andò in bagno. Mi misi a letto e mi misi accanto un lenzuolo nel caso mi fosse venuto freddo durante la notte e gliene lanciai uno sul divano.
Sentì la porta del bagno aprirsi.
-Non dire nulla- disse uscendo con la maglietta bianca con su stampato il simbolo di grifondoro.
-Dai, non ti stanno male- dissi onestamente. Era molto alto perciò i vestiti gli stavano leggermente più corti e stretti ma essendo delle taglie più grandi non gli andavano male.
-Si ma c'è un grandissimo problema - disse. Lo guardai con aria interrogativa.
-Io sono tassorosso.- disse e risi.
-Ho avuto paura dicessi serpeverde, quindi tassorosso è accettabile- dissi ridendo.
-È questo che non è accettabile - disse indicando il simbolo di grifondoro.
Lo guardai con aria sfinita.
-Buonanotte- dissi ridendo e spegnendo la luce con il pulsante accanto al letto.
-ehii, ok buonanotte- aggiunse e si mise sul divano. Mi rigirai su un fianco e mi addormentai subito.

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RomanceNerissa. Dalla mitologia greca "ninfa marina". Appena diciottenne e soffocata dall'inverno passato in città, Nerissa decide di lasciarsi quel posto caotico alle spalle e partire per un'isola tropicale, importante meta turistica, dove riesce a trovar...