«stai a anna' a Frascati o a Sanremo?»Il rumore della sedia di Jacopo che sbattè sulla porta aperta, lo costrinse a distogliere lo sguardo dalla sua figura allo specchio per puntarlo su di lui. Erano più di 40 minuti che continuava a cambiare vestiario in cerca di quello perfetto e più sfilava ed infilava vestiti, più si avvicinava il momento in cui Manuel sarebbe arrivato sotto casa sua all'orario concordato.
Sbuffò passando le mani sui jeans neri ed osservò l'espressione divertita del fratello che non sembrava comprendere per niente la sua preoccupazione.«che mi dovrei mettere?» Jacopo non rispose subito, lasciò scorrere gli occhi dalla camicia bianca ai piedi scalzi, per poi riportarli sul suo viso.
«va bene pure così se te voi fa bello, ma sbottonate i primi bottoni della camicia che me pari 'n cameriere» Probabilmente in un altra situazione Simone avrebbe riso e gli avrebbe risposto a tono, ma in quel momento si limitò ad annuire e sbottonare i primi due bottoni guardandosi allo specchio. «pure er terzo»
«Ja' così sembro un coglione»
«Simo'» il tono di Jacopo era serio e lui lo guardò attraverso lo specchio. «te sei 'n cojone»Jacopo riuscì a spostare la testa in tempo per non beccarsi il cuscino in faccia, che finì lungo il corridoio, si ritrovò a ridere mentre Simone lo appellava con epiteti poco carini. Stava per riprendere il dibattito quando il rumore di una moto in cortile lo costrinse a guardare fuori dalla portafinestra, inquadrando subito Manuel che bloccava il cavalletto davanti alla loro porta d'ingresso. Lo vide guardarsi un po' intorno finché, osservando la casa, i suoi occhi non si posarono su di lui che accennò subito un sorriso timido.
Fu costretto a compiere qualche passo per arrivare fuori al balcone e Manuel gli sorrise con i ricci schiacciati dal casco e le mani ancora ferme sul manubrio.
«ciao»
«ciao» rispose e sperò che lo avesse sentito nonostante il tono di voce basso. «metto le scarpe e arrivo» comunicò, rientrando in camera poco dopo. Jacopo aveva un'espressione perplessa stampata sul volto mentre lo vide afferrare velocemente le scarpe da ginnastica vicino al letto.
«manco je chiedi de entra'?»
«che glielo chiedo a fare? Sto scendendo»
«se fa per cortesia Simo', che te lo devo insegna' io?» fu a quel punto che, con una scarpa in mano, si avvicinò di nuovo al parapetto trovandolo in piedi di fianco alla moto.«Manu» disse, vide subito la testa dell'altro scattare verso l'altro e si schiarì la voce, maledicendosi per essersi preso quella libertà con una persona appena conosciuta. «el» aggiunse facendolo ridere, non gli diede tempo di replicare che continuò a parlare. «vuoi entrare?»
«ci metti tanto?»
«no, no devo solo mettere le scarpe»
«allora aspetto qui» rispose tranquillamente, senza mai smettere di sorridere. Simone annuì e rientrò rapidamente in camera, saltellando su un piede per poter infilare la scarpa il più velocemente possibile.Ignorò l'espressione divertita di Jacopo che lo guardava ormai da fuori la porta, si affrettò ad afferrare il portafoglio, il cellulare e le chiavi di casa per poi sorpassarlo velocemente e correre giù dalle scale.
«famme sape' se torni stanotte!»
«vaffanculo Ja'»Quelle furono le ultime parole che si scambiarono prima che Simone si chiudesse alle spalle la porta di casa con un sorriso luminoso sul volto. Manuel si scostò dalla moto a cui si era poggiato prima di muovere un mezzo passo verso di lui. Non appena lo raggiunse una mano del maggiore si andò ad ancorare al suo fianco e si sporse per lasciargli un bacio leggero sulla guancia che fece arrossire Simone all'istante.
«ciao di nuovo» gli disse scostandosi, si girò per afferrare un secondo casco e porgerglielo.
«ciao di nuovo» riecheggiò lui.
«me dici te dove anda'?» Simone annuì allacciandosi il casco, dopodiché salì dietro di lui sulla moto, poggiando la mani sui suoi fianchi. «comunque va bene eh»
«che?»
«che me chiami Manu, anzi» vide Simone sorridere dallo specchietto retrovisore ed automaticamente sorrise anche lui prima di riprendere parola. «se me chiami col nome intero me pari 'n borghesino»
«non sono un borghesino!»
«no infatti, co sta camicia e quella casa pari più 'n principe» disse con naturalezza.
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Love gun. |Simuel.
FanfictionOs in tre parti. «tiè ma', guarda er fio tuo preferito che t'ha vinto» «e te?» «e lui lascialo sta, manco ha dovuto impegnasse pe vincerlo quello»