E la vedo lì, davanti alle macchinette del caffè.
Ha qualcosa di diverso, forse dovuto al nuovo colore dei capelli, o al taglio di quest'ultimo.
Ma per quanti cambiamenti potesse fare, ai miei occhi è e rimarrà bellissima.
Non si accorge di me. Forse per via delle cuffie che le sparano musica nelle orecchie, e per un breve istante, un singolo secondo, me la immagino che salta sul suo letto, danzando e cantando a squarciagola quella melodia che tanto ama.
Ma non si accorge di me. Come se non riuscisse a vedermi, come se fossi invisibile.
Mi avvicino da dietro, fissandole il viso concentrato sulla musica, mentre la macchinetta sta preparando il suo caffè, ma io non le parlo.
Mi limito a guardarle la nuca scoperta, sognando di baciarla e stringerla a me, ma invano. E mentre lei va via, io la seguo con lo sguardo, mentre la testa e il petto si riempiono di cordoglio, di dolore e di rabbia.
Non fraintendetemi quando cito la rabbia. Non parlo di sentimenti di rancori contro di lei, bensì contro me stesso.
Io parlo di sofferenza, perché lei mi manca. Da morire.
Mi mancano i suoi abbracci che ti fanno sentire a casa, i suoi sorrisi che mi scaldano il petto, le sue sue tempeste nella mente che mi fanno venire voglia di proteggerla.
Mi manca tutto di lei.
Ma la lascio andare e con lei, mi tengo i ricordi, le foto e il dolore di una vita.
- Mori
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Raccolta di poesie di Mori (Alias Alistar07)
PoetryQuando mi deprimo, scrivo poesie. Quando scrivo poesie, mi deprimo. È un circolo vizioso che almeno crea qualcosa di bello, o romantico.