(I nomi non sono quelli reali. Sono stati modificati per rispetto alle persone coinvolte.)
Ventisei agosto del 2010.
Ci troviamo in un piccolo centro di appena seimila anime nella provincia di Taranto. Perlopiù contadini, gli abitanti del luogo si conoscono tutti. Nulla fa presagire ciò che sta per accadere in questo pacifico paesino contornato dal verde.
Una quindicenne esce di casa per andare al mare... ma sparisce.
Il suo nome è Selene.
Il suo caso attira l'attenzione dei media e la scomparsa viene seguita giornalmente da milioni di telespettatori. Gli abitanti diventano co-protagonisti: nessuno tace, tutti parlano, tanti inventano, altri raccontano addirittura sogni, spingendo le indagini a fare acqua da tutte le parti.
Ma torniamo indietro e ripercorriamo ogni singolo fatto della vicenda.
Nel caldo e torrido orario di punta, le 14:30 circa, la giovanissima ragazza dai capelli biondi e dalla pallida pelle, lascia la sua abitazione e la madre Costanza per andare a casa della cugina Chiara. Con lei e un'amica comune, avrebbe dovuto passare il pomeriggio nelle bellissime acque salentine.
Un'abitudine giornaliera, quella di passare il suo tempo libero con la cugina, che per lei è come una sorella. A casa degli zii, Selene vive felice quei momenti. Il padre e il fratello vivono fuori paese per lavoro e lei sembra patire la loro mancanza, che sopporta grazie alla cugina.
Quando Chiara si accorge che Selene non arriva, inizia a dare l'allarme e le ricerche partono quasi subito.
Dopo la denuncia di scomparsa da parte della madre, è proprio la cugina a essere ospitata dalle principali trasmissioni televisive per lanciare appelli per il ritorno della ragazzina a casa.
Inizialmente, infatti, le indagini dei carabinieri si orientano verso una fuga o un rapimento, finché il ventinove settembre viene ritrovato il cellulare della ragazza. Bruciacchiato perché gettato in un rogo, l'apparecchio viene rinvenuto in un campo non molto lontano proprio dallo zio Mario, il quale si mostra provato e inizia a piangere davanti alle telecamere dei vari TG.
Tra interviste e documentari, la scomparsa di Selene viene trattata da tutte le maggiori emittenti televisive. Durante la puntata del sei ottobre 2010, di un noto programma, la madre apprende la notizia del ritrovamento del corpo in diretta TV. Tra il pianto disperato della cugina dietro le quinte e la costernazione della conduttrice, Costanza viene portata via da casa di Chiara (luogo in cui si stava svolgendo il collegamento) e scopre poco dopo che a far ritrovare la figlia in un pozzo di una contrada vicina è proprio il cognato. Dopo nove ore di interrogatorio, Mario confessa il crimine.
"Sono stato io, il trattore non partiva ed ero arrabbiato", afferma.
Porta gli inquirenti nel campo e indica il pozzo.
Selene è lì dentro.
Poi li conduce nel garage in cui dice di aver commesso il fatto. Fa vedere al PM l'arma del delitto, una sottile corda, e spiega ciò che è accaduto. Ma qualcosa non torna e i carabinieri continuano a nutrire dubbi.
Ha fatto tutto da solo? Qual è il movente?
Lui asserisce che qualcosa gli è scattato dentro: "Non l'avevo mai vista vestita così".
Secondo il suo punto di vista quei pantaloncini gli hanno offuscato la mente e l'impulso sessuale sembra aver preso il sopravvento.
Un movente che viene a mancare nella seconda versione che Mario dà: il quindici ottobre coinvolge la figlia Chiara, affermando che Selene è morta durante un gioco che si è trasformato in litigio.
A questo punto, cosa c'entra in tutto questo lui? Secondo questa nuova versione, ha solo occultato il corpo! Il giorno seguente, dopo un interrogatorio di sei ore, Chiara viene arrestata con l'accusa di concorso in omicidio.
Senza mai desistere, la cugina si dice innocente e non accetta che le si venga imposto il movente della gelosia. Secondo gli investigatori, la figlia di Mario ha ucciso la cugina a causa di un sentimento contrastante sviluppato nei confronti di Ignazio, un amico con cui le due ragazze uscivano la sera.
Il diario segreto di Selene diventa la fonte di tutte le prove. Una relazione tra la cugina e il ragazzo sembra essere al centro dei suoi racconti. Una frase, in particolare, cattura l'attenzione durante le indagini: Ignazio mi coccola, Chiara è arrabbiata.
I primi giorni di agosto, infatti, Chiara e Ignazio avrebbero avuto - come dichiara lui stesso - un rapporto sessuale, al quale il ragazzo non ha voluto dare seguito per evitare che quell'amicizia diventasse qualcosa di più.
Selene avrebbe poi raccontato ad altri questo episodio. Quelle parole sono arrivate all'orecchio dello stesso Ignazio, che a quel punto ha deciso, pochi giorni prima della morte della ragazzina, di troncare definitivamente con Chiara. Secondo l'accusa ciò ha acuito l'astio di quest'ultima nei confronti della cugina.
Ed ecco il vero movente: l'omicidio è maturato probabilmente a seguito di un acceso diverbio tra le ragazze avvenuto la sera del 25 agosto, alla vigilia della scomparsa di Selene, in un pub del paese.
Alcuni testimoni lo confermano.
Il sei novembre 2010 Mario, così, attribuisce l'omicidio solo alla figlia. Cade l'accusa di sequestro di persona, finché non ne viene accusata la moglie, Cettina, il ventisei maggio del 2011.
Come principale prova contro le due donne (Chiara e Cettina) viene usata la testimonianza del fioraio del paese, che dice infatti in un primo momento di avere visto, il 26 agosto 2010, in un orario approssimativamente tra le 14:00 e 14:20, le due donne strattonare Selene e costringerla a salire in macchina.
Poco dopo ritratta tutto: "Era solo un sogno", spiega.
Dopo una vicenda controversa e piena di affermazioni poi ritrattate, Mario accusa il suo legale e la criminologa di averlo costretto a coinvolgere la figlia. Loro lo denunciano per calunnia e diffamazione.
"Sono stato io, ho fatto tutto io".
Di nuovo!
Il ventuno febbraio 2017 la Corte di Cassazione riconosce colpevoli e condanna all'ergastolo Chiara e Cettina, confermando la condanna già inflitta in primo grado e in appello dalla Corte d'assise di Taranto; Mario viene condannato alla pena di otto anni di reclusione per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove.
Ancora oggi le due donne si dichiarano innocenti.
Dal diario di Selene:
"Mi sento sola.
Sto male, nessuno mi risponde ai messaggi.
Ecco perché voglio un fidanzato.
Voglio qualcuno che mi coccoli e mi abbracci,
che mi baci,
che mi tenga per mano".
IN MEMORIA DI *SELENE*
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Nel cuore del male
Mystery / ThrillerUna raccolta di articoli sul mistero, sul crimine, sulle vittime, i colpevoli e gli investigatori. Cosa pensa un serial killer? Cosa è un profiler e quale è il suo lavoro? Quali sono i più famosi casi e quali quelli ancora irrisolti? Entrate con no...