capitolo 2: l'angelo della morte

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Ero finito ad Jupiter street, una delle più belle vie della città. Era illuminata dai tanti led che ricoprivano le pareti. Non solo umani, ma anche androidi e robot giravano per la via. Nella società dei nostri tempi, i robot erano diventati parte della società. C'erano bancarelle di tutti i tipi che vendevano di tutto. Era ora di pranzo, avevo fame, così mi fermai ad un baracchino per mangiarmi del buon ramen. Avvicinatomi al baracchino, il cuoco, ovvero un Robot a più braccia. Il robot avvicinò il suo braccio robotico a me facendomi cenno di pagare. "10 crediti per una porzione" disse con voce meccanica il robot. Io tirai fuori una schedina e la passai al robot. Dopo avermela gentilmente strappata, il robot mi passò un'invitante ciotola di ramen. Mentre mangiavo, decisi analizzare la foto, che ora che la guardavo mi sembrava stranamente familiare. Ad un certo punto, Nef mi piantò gli artigli nel collo. Io sobbalzai dallo spavento. Arrabbiato presi per la collottola il gatto e lei girò la testa. Vidi un figuro con il simbolo sulla giacca. La cosa puzzava. Così presi il ramen in un recipiente datomi dal robot e iniziai a correre dietro al tipo che dopo avermi notato, iniziò a scappare. L'adrenalina era salita alle stelle."HEY…FERMATI…NON…VOGLIO…FARTI DEL…MALE…VOGLIO…SOLO…FARTI…DELLE DOMANDE."ogni parola era divisa da momento per riprendere fiato. Riuscì a raggiungere il tizio, ma, prima che me ne accorgessi, fuo circondato da dei loschi figuri armati. Il tizio riuscì a fuggire, grazie ad un paio di scarpe anti gravitazionali, che gli hanno dato la possibilità di camminare sui muri. I figuri si avvicinano i minacciosi. Avevano un mantello nero che copriva l'intero corpo, nascondendolo tra delle ombre nere come la notte, nel quale spiccavano delle maschere bianche dalla forma di un becco da uccello e delle lenti che coprivano gli occhi. Uno dei figuri mi scagliò un pugno addosso, ma riuscì a fermarlo con il palmo della mano. Gli feci uno sgambetto furtivo, e il colosso fino con la pancia all'aria. Gli altri si spaventarono, non per il fatto che avessi atterrato un colosso di due metri, ma per la mia mano a sei dita. "L'ANGELO DELLA MORTE!" e scapparono urlando a squarciagola, tutti tranne uno, che a quanto pare, volesse fare l'eroe, sparandomi. Eravamo a mezzo metro di distanza, eppure non riuscì ad prendermi. Era confuso, ma lo atterrai e gli puntò Letia sulla guancia. Chiamai Alde, raggiunsi la centrale con un'auto degli agenti che mi seguiva dietro, con dentro il tizio di prima. Arrivati in centrale mentre i poliziotti interrogavano il tizio, andai nella stanza in cui era tenuto ebenezer, l'avvocato che avevo trovato in stato catatonico, entrai e trovai l'avvocato ad leggere il giornale, seduto su una poltroncina. Sembrava tornato normale, non era più spaventato da me. Molto strano. "Posso offrirle una tazza di tè, signor detective?" Mi chiese cortesemente "con molto piacere." risposi io. Mi sedetti su un'altra poltroncina ed ebenezer mi. Servi una tazza di tè ed iniziò a parlare. "Era mattina, mi svegliai come al solito, ho dato da mangiare al gatto, mi sono fatto un caffè e presi il giornale. Ma ad un certo punto, entrarono un Trentina di uomini con mantelli neri e maschere da uccello. Ad un certo punto tra di loro uscì un uomo dal mantello rosso e con simbolo religiosi sopra. Iniziò a parlarmi, dicendomi che ero un disertore del cammino di dio e che io avrei intralciato la via del paradiso. Inoltre hanno detto che l'angelo della morte sarebbe arrivato da me." Ero stupito "da quel momento in poi non ricordo nulla." Concluse l'uomo. "Capisco…" dissi io "ah! e un'altra cosa: avevano detto che l'angelo della morte aveva un dito in più rispetto ai mortali." Disse. Io… ero…scioccato. Come era possibile? Sapevano già di me e soprattutto perché? Forse la risposta era nella sala delle interrogazioni. Appena entrai nella sala. Notai che il tenente Altair stava puntando una pistola sulla tempia del tizio. "MA CHE DIAVOLO? SONYA FERMATI!" Dissi io spostando la pistola dalla tempia. "É inutile, il bastardo non vuole dirci niente." Disse stressata la donna. "Ammazzarlo non servirà a niente." Dissi io "non ci hai pensato Sonya?" Rimproverai la donna, e nel farlo portai il dito alla tempia. A quel punto il tizio noto la mano, e commentò dicendo: "quindi tu sei l'angelo? Non sei così tanto diverso da come ti immaginavo." "chi siete VOI? E perché state uccidendo tutte quelle persone? E a quale scopo?" risposi. Allora l'uomo si alzo dalla sua sedia e iniziò a raccontare "noi siamo coloro che porteranno l'umanità verso il paradiso il giorno del giudizio, terminando quei peccatori bastardi, noi siamo coloro che Dio identifica come i suoi angeli, i suoi più umili servitori, e tu.. Tu amico sei ciò che la nostra gente ci cercava da generazioni." io ero confuso e, sfilando Letia dal cappotto e puntandola al collo dell'uomo." RISPONDI CANE!" urlai "CHI SEI? CHI È IL TUO POPOLO?" lui sfilò dalla manica una pallina e sentenza "l'unica cosa che devi fare è seguire la mano angelica."  dopo aver detto questo, l'uomo lanciò la pallina a terra, che generò un esplosione: era una bomba fumogena. Il bastardo era riuscito a scappare e a farla franca e probabilmente, informerà la sua gente che ora la polizia è al corrente della loro esistenza. Ma una cosa è sicura: da ora inizia la mia guerra personale e ricerca di questa organizzazione losca.  Dovevo iniziare la ricerca e sapevo dove andare: dall' mio informatore di fiducia.  Così uscì dalla centrale, chiamai Nef, accesi la moto e partì verso la casa del mio informatore. Durante la corsa, oltre alla mia moto, anche i miei pensieri correvano ad alta velocità. Che collegamento avevo io con questa ipotetica setta? Magari hanno influito il mio passato? Forse hanno…. No non è possibile. Mentre correvo sulla superstrada, il sole stava tramontando e il cielo azzurro e blu che lasciava il posto a colori caldi e romantici. Nef si stava strusciando sulla mia schiena, per tranquillizzarmi. Arriviamo ad una collinetta, e solo dopo averla risalita, si vede una villetta ed è lì che vive il mio informatore. Entro nel giardino della villa, provo a bussare alla porta ma noto che è già aperta. Entro in una villa con tutte le luci spente, l'unica fonte di luce è una porta che taglia un fascio di luci colorate. Entro in quella stanza e.. trovai una figura seduta su una sedia da gaming, con un casco e davanti ad un monitor. All'inizio non lo riconoscevo ma capì che era lui: Il solo e l'unico: Mark kronium. Cercai di levargli quel casco dalla sua testa ma qualcosa mi fermò: era la sua mano. "Dovevi essere qui tre minuti e trentaquattro secondi fa da ora" disse l'uomo con aria saccente. "Dov'eri?" "c'era traffico" risposi. "Mi dispiace che ti abbia accolto in questo modo" " tranquillo."risposi. L'uomo si alzò dalla sedia. Era una figura magra ma muscolosa e con una pelle color caffè. aveva dei capelli corti e una barbette intrecciata. L'uomo accese una luce rivelando le stanze: Era un arredamento molto minimal ma affascinante e alla moda. "Posso offrirti qualcosa?" Mi chiese Markus avvicinandosi al frigo "nah tranquillo sto bene così grazie." Risposi "però credo che questo micino abbia fame." Disse riferendosi a Nef "vieni qui." Sentenziò invitando Nef ad una ciotola di cibo per gatti dall'aria succulenta. Il gatto si fiondò su esso. "Ma adesso parliamo d'affari: vuoi sapere che cos'è quel simbolo e quei loschi figuri incappucciati. Vero Tommy? Disse Markus. "Si. hai trovato qualcosa?" Chiesi. "É stato molto difficile non te lo nascondo, ho dovuto fare ricerche nel dark web. Ma le ho trovate" disse l'uomo sventolando un fascicolo " ecco." Disse dandomi i fogli. lessi il titolo "archivio della polizia di Atlas city: caso angeli caduti. Data: 16/12/xx 69."  Era… un fascicolo di 30 anni fa'." Iniziai a leggere: la mano destra di Dio è una organizzazione terroristica religiosa nata secondo fonti non certe durante l'anno xx22. Il loro compito è "purgare il mondo da tutti i mali" come loro stessi dicono. E per "purgare" s'intende uccidere nel modo più violento e crudo tutti coloro che non sono bianchi e di origini cattoliche. Inoltre sono invischiati in faccende omertose come il riciclaggio di denaro, corruzione di politici e membri della polizia. Sono personaggi pericolosi e vanno subito fermate. Firmato commissario A.Suarez" ero scioccato, non dalle informazioni che erano già ovvie, ma che alde non mi avesse detto niente. Ero furibondo, ma mi ricomposi per continuare a parlare con Mark senza perdere la calma. "Ho altre informazioni…ho scoperto alcune informazioni sul tuo passato ed il perché noi eravamo in quel orfanotrofio." Disse Mark. io avevo la curiosità a mille, ero curioso. ma qualcosa o meglio qualcuno voleva impedirmi di sapere.







Thomas regulus in: la mano di dioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora