capitolo 1: genesi

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Mi ero appena svegliato. Ero rincretinito a bestia e non riuscivo ad alzarmi, ma dovevo farlo sé no non riuscivo a pagare l'affitto. Mi alzo e cado a terra, facendomi molto male al naso. vado in bagno strisciando, con al mio fianco Nefertiti, il mio gatto sphinxs che miagolava chiedendomi di nutrirla. Con le poche forze che avevo dissi solo una parola: "gatto ingrato di dò da mangiare dopo." Arrivo al bagno, apro l'acqua della vasca e mi ci butto dentro. Intanto guardo un episodio della mia serie preferita. Finito il bagno prendo lo spazzolino e il dentifricio e inizio a spazzolare. Sputo, sciacquo la bocca e vado in cucina a preparare pancake. Prendo quel preparato in polvere e ci butto dentro un po' d'acqua e l'impasto si gonfia e lo butto in padella  e appena cotto, lo butto nel piatto e lo divorò a morsi. Dopo il pasto, mi alzo e metto il cibo per quella ingrata di Nef. Mentre la micia mangia, io mi vesto come al solito: camicia bianca accompagnata da una cravatta nera , pantaloni di jeans, giacca lunga blu navy, con cappuccio e guanto a sei dita e le immancabili bans el fuego alte. Prendo il bracciale comunicatore e il mio armamentario: con i miei pochi soldi sono riuscito a comprare una Kal1bur4x, una specie di spada a fascio di fotoni assassini, credo che il suo inventore fosse un fan di qualche saga fantascientifica famose nella sua epoca. Insieme alla Kal1bur4x ci sono anche 2 speciali amiche: le valchirie Letia e Brunilde, due pistoloni fighissimi a carica laser. Con un fischio richiamo Nef, attivo il suo collare a ricerca, ed usciamo dal piccolo appartamento. Le luci dei led della bellissima Atlas city, città in cui vivo, riempiono le strade.gli ologrammi pubblicitari risplendono sui palazzi. Io scendo i gradini delle scale, e salgo sulla mia psicocicletta, Nef si siede proprio dietro di me, facendo il pane (Nota: per pane s'intende quella posizione in cui il gatto mette le zampe sotto il corpo, assomigliando a una pagnotta) accendo la moto e partiamo a tutta birra, fortunatamente, c'è il vetro protettivo che m'impedisce alle mosche di schiantarsi sulla mia faccia. Arrivo davanti alla centrale della polizia di atlas city, davanti all'entrata c'erano due agenti miei colleghi: Sanchez e lightning. I due si avvicinarono molesti:"hai fatto qualcosa di stupido Regulus?" Mi disse Sanchez con la sua solita area molesta. Io risposi "no. Perché?" "Perché il capo ci ha detto di accompagnarti nel suo ufficio." rispose lightning. Io fui sorpreso. Forse avevo sbagliato qualcosa? Avevo paura, ma Nef si avvicinò alla mia gamba e si strusciò come per supportarmi. Io gli accarezzai la testa. I due "simpaticoni" mi accompagnarono. Appena entrato vidi tutti i miei colleghi guardarmi da sopra a sotto. Credo che stessero facendo brutto. Effettivamente ero considerato il "cocco del commissario", ero un suo caro amico da molto tempo, motivo per cui mi ha iniziato a dare qualche incarico sostanzioso quando è molto complicato. Ho anche rapporti di amicizia stretta con sua moglie. I due "simpaticoni" rimasero dietro di me, atteggiandosi a superiori. Entrai nell'ufficio del capo e vidi che é sulla sua sedia da ufficio girata verso la finestra. "Ah Regulus è un piacere vederti." Dice con voce solenne e bassa. "Commissario Suarez" dissi. " Puoi tagliare con i convenevoli. Chiamiami Alde" disse girando la sedia e la vidi: aldebaran Suarez,un donnone robusto e con la pelle leggermente abbronzata e i capelli raccolti in uno chignon basso. "È sempre bello vederti mio caro." Aggiunse prendendomi per la testa e passandoci le nocche sopra, lo faceva sempre ed era fastidioso. "Ok Alde basta" dissi, sfilandomi dalla presa della donna. "Perché mi ha chiamato? Ho fatto qualche scemata?" Dissi, visibilmente preoccupato. "Nah, non è per questo. Ho un caso e ho bisogno di te. Inoltre è ben retribuito: 10.000 crediti atlasiani" rispose la donna. Al richiamo del denaro sonante mi girai alquanto interessato. "sentiamo, sono tutto orecchie. Cosa è successo? Omicidio? Suicidio? Oppure è l'ennesima donna di mezza età razzista che se la prende con qualche ragazzino solo perché ha comprato una console di ultima generazione ed non e bianco?" Chiesi curioso. "Abbiamo ricevuto una segnalazione di chiasso e disturbo della quiete pubblica da un appartamento al tredicesimo palazzo di Orion boulevard." Mi spiegò Alde. Io ero stranito e sorpreso. Ho sempre ricevuto casi difficili o impossibili per gli agenti della centrale, e con Sanchez e Lightning, a me arrivavano casi a palate. Ma fui sorpreso da una cosa: 10.000 crediti. Era troppo alto per una cosa del genere, minimo ricevevo 500 ad incarico."come mai mi hai alzato il prezzo dell'incarico? Milly ti ha fatto cambiare idea sui prezzi e ti ha fatto pensare alla tua prodigalità?" Chiesi curioso. "Detective Regulus, ti fai troppe domande. Abbiamo solo un periodo produttivo." Disse indicando la finestra. Dietro vidi tutti gli agenti lavorare in modo instancabile, c'era una ragazza che andava da una parte all'altra dell'ufficio portando caffè in lattina, uno che dormiva sulla scrivania e un gruppetto ad un tavolo che parlavano in modo animato. "É il cinquantesimo caso simile che abbiamo nelle ultime 2 settimane." Disse la donna preoccupata. "Non volevo affidargli un ennesimo caso simile, gli porterei alla disperazione. Così il tenente Altair mi ha consigliato di darti questo caso." Mi spiegò la donna. In quel momento entrò un'altra donna, Era veramente uno schianto. Indossava un completo della polizia con delle medaglie al valore. Aveva dei capelli lunghi e castani e una coda alta. Era il, o meglio LA, tenente Sonya Altair. "Colonnello abbiamo dei problemi con il caso…." Disse la ragazza appena entrata nello studio, si era interrotta poiché ha notato la mia presenza "detective Regulus è un piacere vederla." Disse solenne. " Tenente anche per me lo é." Risposi io. Dopo questo scambio di battute ci stringemmo la mano. "É veramente particolare un uomo con sei dita lo sà?" Disse facendomi notare il mio particolare. Da più piccolo, mi avevano iniziato bullizzare per la mia mano particolare, Ma diventò un motivo di orgoglio. Ma posso passarci sopra, Dopo tutto sono un adulto grande e vaccinato. "Lo so perfettamente." Risposi alla ragazza. Finito di parlare con la donna, la salutai insieme ad Alde, tirai un fischio e Nef iniziò a ronzarmi intorno alla gamba. Corsi fuori dalla caserma e tornai nella psicomoto e mi diressi all'indirizzo datomi da Alde. Mi ritrovai in uno di quei quartieri chic. Entrai nel complesso residenziale dove si trovava l'appartamento. Bussai e niente, bussai di nuovo e non risposi, la cosa si ripetè per una trentina di volte. Finché decisi di utilizzare la Caliburn. Presi l'impugnatura dell'arma e l'accesi: si generò un fascio di luce color rosso intenso. La lama emanava un proprio calore. La puntai alla porta e la infilai con molta calma e i cardini della porta si sciolsero come burro al contatto della lama. E con un calcio ben assestato sfondai la porta, l'appartamento era un putiferio. C'erano macchie di sangue ovunque ma non vidi nessun corpo, inoltre si sentiva un aroma di incenso nell'aria. Entrato nel soggiorno vidi, oltre a una copia della torah bruciata e ad una bibbia sul tavolo e a un simbolo inquietante su un muro: una mano a sei dita con un occhio e un'aureola, vidi anche lui: Ebenezer Almenium, un avvocato di origini ebraiche. Lo vidi il suo corpo coricato sul divano, provai a svegliarlo ma era tutto inutile, era morto, o almeno così sembrava. il suo cuore batteva e respirava con fatica, ma il suo sguardo era vuoto, in stato catatonico. il suo corpo era ricoperto di sangue sulla parte superiore del torso, come ad simulare un qualche danno fisico utilizzando un oggetto tagliente. notai un piccolo oggettino sulla fronte dell'uomo. provai ad toglierlo, ma era tutto inutile, l’oggettino non si staccava dalla fronte dell’uomo. lasciai perdere l’oggetto e continuai la mia esplorazione. Nef notò qualcosa di strano,a miagolare e soffiare verso un sacchetto della spazzatura insanguinato,l’origine di tutto quel sangue. lo aprì…. un minuto dopo vomitai per il disgusto, sia l’odore dell contenuto e il contenuto in sé erano grotteschi e disgustosi. quindi non sarò qui ad scendere nei dettagli. era il gatto dell’uomo, ridotto ad uno spezzatino con occhi,denti e ossa presenti. ritornai ad analizzare il corpo dell’uomo e decisi di friggere il cosino che aveva sulla fronte l’uomo con la Caliburn. mi posizionai e con una precisione millimetrica puntai la spada, e la avvicinai alla testa dell’uomo. dal piccolo apparecchio uscì del fumo, era strano. prima  che me ne accorgesse, gli occhi dell'uomo si riaccesero e si alzò, rintronato si guardò intorno e dopo avermi notato inizio ad urlare ed a nascondersi da  me, io lo notai e lui urlò : L’ANGELO DELLA MORTE! TI PREGO NON FARMI DEL MALE, SONO UN’UOMO BUONO, O DAVID AIUTAMI TU.” inizio a delirare e prima che potessi capirci qualcosa, cadde a terra, in preda un aneurisma violento. chiamai la centrale, alde e i suoi uomini arrivarono e trasportarono l’uomo in centrale. Alde mi disse di andare a cercare indizi e trovare i responsabili dell’accaduto. così iniziarono le ricerche. la prima cosa che feci era tornare a casa e analizzare i dati su tutti gli incidenti possibili. una cosa che notai era che tutte le vittime erano di origini straniere e erano o politici o socialmente dei pezzi grossi, come filantropi o milionari. la situazione era particolare e soprattutto non mi piaceva. Prima che lasciai il posto, feci una foto del simbolo. Uscito dall'appartamento, mi addentrai nel quartiere popolato. Ero entrato nel cuore di Atlas city, ero a Jupiter street.

Thomas regulus in: la mano di dioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora