• Capitolo uno.

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Miranda Riddle Hopkins, che avessi quel cognome ci dovevo combattere quasi da sempre. Speravo di poterlo cancellare, ma anche se morto, restava uno dei maghi più potenti e crudeli al mondo, e credo fosse palese agli occhi di tutti che avrebbero fatto riferimento a tutto il male causato in questi anni e a darmi colpe che io non ho.
Un modo per ingannare il tempo, passatemi il termine.

Ogni tanto ci rido su, perché è l’unica cosa che posso fare in questo momento.
Speravo semplicemente di poter finire quest’ultimo anno in santa pace e poi darmi a gambe levate senza neanche aspettare la festa di ringraziamento finale. Mi basterebbe avere il diploma.

Io non capisco perché mia madre non ha potuto farmi continuare nella stessa scuola in cui sono andata da quattro anni a questa parte.
Era una normale scuola, ma dove insegnavano anche la magia e nonostante non fosse efficente come questa, era buona, molto vicina casa mia e semplice per ragazze babbane come me.

Odiavo essere l’ultima arrivata, la nuova, quella strana che si isola perché non conosce nessuno, quella che si veste in modo strano, quella che conosce poco e niente di questo tipo di ‘modo’ di vivere o di fare.

Volevo tornare a casa mia, nella mia piccola e graziosa stanza e uscire come una semplice ragazza con le sue migliore amiche e continuare a vedere il mio ragazzo, Alex.

sbuffo sonoramente picchiettando la mia penna contro il banco, facendo echeggiare il rumore senza che me ne accorgessi in tutta la aula.

“Signorina Hopkins, la sto annoiando per caso?”

alzai di scatto la testa per guardarlo, deglutii per l’imbarazzo

“N-no, mi scusi..”
abbassai subito lo sguardo come un cane bastonato

sentii delle risate in fondo all’aula, scommetto siano quei due stupidi di Pansy e Gregory.

e quando mi voltai, ritrovai i loro volti divertiti, fecero delle mosse con le mani come per farmi capire che sapevano chi fossi o comunque a chi appartenessi.

alzai gli occhi al cielo, sbuffai infastidita e tornai a guardare il vuoto davanti a me mentre il professore Flintch continuava.

voglio uscire da questa stanza, quand’è che termina questa tortura?

strizzai gli occhi per poi riaprirli e fissare l’orologio posto in alto, le lancette scorrevano con una lentezza mai vista

dopo qualche minuto, la campanella suonó e quasi come un lampo presi le mie cose e corsi fuori

sospirai nervosamente

“Riddle, ti va di unirti a noi alla mensa?”

riconobbi le voci, era Pansy, nuovamente.. che diavolo voleva da me oggi?

scrollai le spalle senza neanche degnargli di uno sguardo

"No, grazie rifiuto gentilmente l'offerta"
rispondo categorica

"Hai per caso qualcosa di bello da fare?"
chiese in modo ironico

“A differenza tua, ho una vita sociale al di fuori di queste mura”
risposi scrollando le spalle e varcando la soglia della porta che però non riuscí a farlo del tutto

dato che quasi subito una mano possente, e infine un braccio, probabilmente maschile, prese possesso del mio 'corpo'

era stato Goyle, prima lo guardai irritato per poi stringere i denti per la rabbia che mi ribolliva in quel momento

“Non vorrai mica fuggire da noi? Non siamo malvagi, come tuo padre”
esclamò il ragazzo facendo una risata abbastanza irritante

non ne potevo più, così presi velocemente il suo braccio e mi tolsi dalla sua presa e in un lampo mi voltai verso di lui per guardarlo meglio in viso "Non osare mai più dire una cosa del genere"

BITTER SWEET. @Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora