Chloe è una semplice studentessa, troppo sensibile per imporsi agli obblighi del fratello e troppo ingenua per vedere il lato oscuro delle persone che la circondando.
Dopo la morte dei suoi genitori gli era rimasto solo il suo fratellastro, non pot...
Andava tutto bene, andava tutto dannatamente bene prima che lui scoprisse ogni cosa.
Avevo il sospetto che lei avesse capito il mio bluff e invece no. Non era lei ad aver scoperto il mio vero lavoro ma lui, in qualche strano modo, era venuto a sapere di noi. E aveva rovinato tutto. Lui scopriva sempre tutto ed io me lo sarei dovuto aspettare. Dannazione, ci lavoravo insieme!
Era impossibile che il suo fratellastro nonché mio capo non venisse a sapere di noi. Ci avevo sperato fino all'ultimo.
Forse invece era stata solo colpa mia, colpa del mio egoismo e della mia facciata da stronzo imperturbabile. Me lo sarei dovuto aspettare fin dall'inizio e non sarei dovuto entrare nella sua vita. Per nessuna ragione al mondo. Non mi sarei dovuto innamorare di lei ed attenermi al piano, avrei dovuto fare solo quello.
Ma quando l'avevo vista sola e indifesa non avevo resistito. Era così bella...e così dannatamente fuori dei miei limiti. La vita me l'ha solo ricordato.
Lei era diventata il mio fottuto universo ed io non sapevo più vivere senza. Era diventata il centro di ogni mio pensiero, la causa di ogni mio sorriso e l'unica felicità che volevo. L'unico futuro che desideravo.
La sua vita era una fottuta gabbia d'oro e li non c'era mai stato spazio per me. Non c'era e non c'è ne sarà mai. Questa convinzione però non mi avrebbe impedito di provarci con tutti i metodi che avevo a disposizione.
Mi ero innamorato di lei, a prescindere da tutto il resto. Da chi ero io e da chi erano loro. Non me la sarai lasciata scappare così facilmente.
Tirai un pugno al muro prima di appoggiarmici e cadere in ginocchio. Lei era la mia piccola ape e l'avevo persa. Ma non sarebbe stato per sempre. Me la sarei ripresa, ad ogni costo.
La mia bee.
Se penso a quando le avevo dato questo nomignolo così stupido il mio cuore si incrina. Aveva paura di quei piccoli insetti così importanti per l'ecosistema. Paura di un minuscolo insetto che vola da fiore in fiore. E lei era proprio così, la mia ape; piccola e fragile ma così importante che senza di lei il mondo non esisterebbe. Il mio non esisterebbe.
La mia bee.
Tirai fuori per la centesima volta il mio cellulare e come sempre nessuna notifica importante. Dovevo reprimere la voglia di scagliarlo contro il muro opposto a me. Avrei voluto frantumarlo in mille pezzi; come lei aveva fatto con il mio cuore solo con quel pezzo di carta che aveva lasciato sul mio cuscino.
Aspettavo sempre che quel telefono iniziasse a squillare, speravo di leggere il suo nome sullo schermo. Ma non succedeva mai. Non lo faceva mai. Speravo che l'amore che provava per me sarebbe stato più forte di qualsiasi ultimatum le avesse dato, ma mi resi conto che non era così.
L'ho vista vacillare sotto i miei occhi l'altra mattina eppure non era tornata suoi passi, nemmeno per un momento e a me questa cosa non andava bene.
Volevo andare a casa sua e distruggere tutto quel lusso, mattone dopo mattone; ridurre tutto a piccoli brandelli ma non potevo e lui lo sapeva benissimo.
Non potevo uscire allo scoperto e spiattellarle la verità in faccia perché non era tutta la verità. Già solo una parte di questa l'avrebbe distrutta e indotta ad odiarmi cosa che non potevo assolutamente permettermi. Ma metterla al corrente del mio intero piano non solo l'avrebbe ancor più sconvolta ma l'avrebbe messa in pericolo ed io quello non l'avrei mai fatto succedere.
Non potevo mettere a rischio l'intera operazione solo perché mi ero innamorato. Dannazione.
Dovevo trovare tutte le prove di cui avevo bisogno e poi avrei dovuto convincerla ad ascoltarmi, nonostante le avessi mentito dall'inizio, su molte cose...
Su tutto, in realtà.
L'amore mi aveva fottuto il cervello e per la prima volta diedi ragione a mio padre. Le sue parole rimbombavano nella mia mente facendomi pentire di tutte le scelte sbagliate prese fin ora: "L'amore è una gabbia che sembra bellissima vista da fuori, ma resta una prigione anche se laccata d'oro" E Dio se aveva ragione. Ero un fottuto prigioniero e non sarei riuscito mai più a liberarmi perché la mia Bee era l'unica chiave ed insieme le catene che mi tenevano ancorato al suolo, che inglobavano il mio cuore e non lo lasciavano respirare.
Con lei mi sentivo più vivo che mai eppure questo sentimento così forte mi faceva sentire debole. Non ero debole ma lei era la mia unica debolezza e niente sarebbe cambiato.
Non avevo idea di cosa potesse avere in mente quel dannato figlio di puttana, ma se avesse osato anche solo torcerle un capello avrebbe segnato la sua condanna a morte. Questo è certo.
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Mi ritrovai quasi senza farci caso a leggere le sue parole un'altra volta. Dovevo capire cosa le avesse detto ma non aveva lasciato trapelare niente, niente di niente.
Caro Cameron, Questo è l'unico addio che non avrei mai voluto pronunciare quindi eccomi qui, a scriverti. Quello che c'è stato tra noi è stato bello ma non può andare avanti, noi non possiamo andare avanti. Mi dispiace di averti dato false speranze ma sono quasi certa di non provare gli stessi sentimenti che tu provi per me; quindi è meglio troncarla ora piuttosto che continuare ad illuderti. In me non è scattata quella scintilla che speravo, mi dispiace tanto.
Sono stata bene con te e non rimpiango nulla di tutto quello che abbiamo fatto ma rimarranno solo ricordi, bellissimi certo, ma solo ricordi. Ti chiedo quindi non cercarmi e di restare fuori dalla mia vita, per sempre.
Grazie per quello che hai fatto per me, per tutto quello che mi hai lasciato e per la persona meravigliosa che sei. Non cambiare mai, ti prego.
Non posso far altro per prendermi cura di te se non lasciarti andare.
Non voglio dilungarmi troppo perché sai come sono fatta, quindi addio Cameron. Sentiti libero di volare via dalla gabbia dorata in cui ti avevo rinchiuso.
Con affetto, la tua bee.
Più la leggevo e più mi convincevo che tutto ciò che aveva scritto era una grande stronzata. C'ero anche io con lei, ero presente e so benissimo che mi ha amato e che mi ama ancora come io amo lei.
Avevo visto i suoi occhi e non sarebbe potuto essere solo il riflesso del mio amore quello.
Quindi lui aveva toccato dei tasti ben precisi per riuscire a scatenare in lei una reazione del genere e credo di essere arrivato alla soluzione dell'enigma.
"Non posso far altro per prendermi cura di te" È qui che aveva lasciato un indizio ben preciso.
La paura più grande di Chloe è di veder morire le persone a cui tiene di più, quindi lui ha minacciato di uccidermi. Lei aveva messo la mia sicurezza prima del suo stesso amore.
Lei mi ama più di qualsiasi altra persona sulla terra e se dovesse essere anche l'ultima cosa che faccio non lascerò andare, mai.
Me la riprenderò, presto o tardi tornerà ad essere mia.