Chloe è una semplice studentessa, troppo sensibile per imporsi agli obblighi del fratello e troppo ingenua per vedere il lato oscuro delle persone che la circondando.
Dopo la morte dei suoi genitori gli era rimasto solo il suo fratellastro, non pot...
Sgattaiolai via dal suo letto in silenzio. Era ancora addormentato e girato verso di me, ignaro di quello che l'avrebbe aspettato al suo risveglio.
La sua bocca era ancora gonfia dei miei baci, la stanza profumava ancora di noi ed io stavo scappando. Letteralmente. Mi rivestii in fretta e sul mio cuscino, ancora caldo, lasciai il foglio che avevo avuto premura di scrivere il giorno prima.
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Non mi avrebbe mai perdonato tutto questo, ma non potevo fare altro. Sapevo di non avere il coraggio di dirglielo in faccia quindi lo misi per iscritto e come una codarda me ne andai.
Ti amo più della mia stessa felicità, capiscimi.
Lasciai il mio cuore incastrato tra le sue braccia e la mia anima incollata alle sue labbra.
Sembrava un angelo mentre dormiva ed io mi sentivo così in colpa per averlo fatto entrare nel mio dannatissimo inferno.
È stata anche una sua scelta alla fine...ma non mi conosceva fino in fondo.
Mi chiusi delicatamente la porta alla spalle e mi lasciai andare un sospiro triste. Avrei voluto che le cose non fossero sempre così difficili per me. Avrei voluto trascorrere il resto della mia vita con lui eppure... Mi strinsi ancora un po' la borsa sulla spalla e iniziai a scendere, trascinandomi scalino dopo scalino.
Arrivata in fondo alle scale diedi un ultima occhiata dietro di me, sentivo che questo sarebbe stato l'addio più difficile di sempre. L'unico che non avrei mai voluto pronunciare. Infatti non avevo nessuna di intenzione di farlo.
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«Volevi andartene senza neanche salutarmi?» disse con la sua voce più rauca del solito data dal sonno interrotto.
Sobbalzai appena, avevo sperato che non mi sentisse, ma lui viveva in vigile attesa. Avevo sperato di non dover sentire la delusione sgocciolare dal suo tono di voce. Sarei voluta andare via senza dover sentire tutto il suo dolore attraverso le sue parole. Ma non sempre tutto va secondo i piani, io ne sono l'esempio lampante.
Ero arrivata alla fine, stavo per scappare, ce l'avevo quasi fatta.
Non mi girai e questo lo insospettì o lo fece infuriare ancora di più, non lo capii subito. «Ieri eri strana, sono parecchi giorni che sei strana in realtà, che cosa vorrebbe dire tutto questo?» sentivo il rumore della carta mentre la sventolava anche dandogli le spalle. Aveva trovato il foglio che avevo lasciato, aveva letto il foglio che avevo lasciato.