Era notte fonda, la luna piena sembrava agganciata al cielo e miriadi di stelle scintillavano come lampadine blu e rosse.
La luce del firmamento entrava silenziosa nella mia camera da letto, illuminandomi gli occhi grandi e azzurri.
Ero ancora sveglio e dal letto fissavo la finestra aperta su quello scenario così incantevole, perdendomi nei soliti pensieri.
Mi piaceva sognare di volare lassù, di viaggiare nello spazio e prendere tra le mani le piccole stelle, di scoprire cosa mai ci fosse nei pianeti, nelle galassie, nei mondi misteriosi e ancora mia visitati dagli Xoraxiani.
L'idea che Xorax fosse null'altro che una delle tante sfere vitali esistenti era ormai per me una certezza.
Ero sicuro: di vita, nell'universo, ce n'era eccome!
Ero un ragazzo per molti strano.
La mia genialità veniva fraintesa da molti adulti, che mi ritenevano irrequieto e disobbediente.
Il mio segreto, il mio mistero, era nei geni, in quel DNA tramandato dagli avi che neppure io, a soli 170 anni, ancora conoscevo.
L'unica cosa che sapevo era di voler andare là in alto.
Di volare.
Di conoscere.
Eppure, quella piccola voglia di fragola a forma di stella a cinque punte, posta al centro del palmo della mano destra, era un segno evidente del destino che m'attendeva.
Xorax era il Nulla pieno del Tutto.
Era l'inizio dell'Universo Magico dove spazio e tempo sono una cosa sola.
L'acqua si mescolava all'aria, non c'era il basso e l'alto, la destra e la sinistra, il davanti e il dietro.
Era l'Universo del Tutto, il Mondo magico dove ebbe origine la vita stessa del cosmo.
Vi erano strisce di fiumi rosa, piccole stelle dorate, vortici di luce rosso rubino, tre soli che giravano lentamente scambiandosi gli arcobaleni e cinque lune irradiavano raggi violetti e azzurri.
Li gli abitanti non avevano bisogno della bocca per pronunciare parole.
Gli abitanti usavano la telepatia.
Era come stare sott'acqua, la bocca si apriva, ma non usciva neppure una sola sillaba.
Il corpo era leggerissimo, infatti non si toccava mai il suolo, perché non c'era gravità e si poteva camminare sollevati dal suolo.
Il cielo di Xorax era composto da una massa fluida che sembrava acqua e aria insieme, i colori variavano in continuazione in basa ai raggi pulsanti dei soli e delle lune che giravano attorno al pianeta.
Vi erano innumerevoli distese di fiori variopinti e un prato immenso solo di Misyl, graziosi fiorellini gialli.
Verso il sentiero che portava al lago d'acqua brillante, vi erano sciami di Fustalle, enormi piante con foglie spesse e di color Oloo ( blu ).
All'orizzonte si stagliavano delle piccole colline di Olys (gialle ) e Viroas ( lilla ), Foyat ( rosse ), Noisi ( rosa ) e Bisyof ( verdi )...
Non c'erano né costruzioni, né palazzi né edifici.
Nulla che potesse somigliare a un posto in cui abitare.
Eppure gli abitanti avevano un posto in cui vivevano.
La luce.
Spero vi piaccia.
Sinceramente questo libro è iniziato grazie ai Larry che AMO DA IMPAZZIRE!! poi però ho pensato che non volevo scrivere la solita storiella sui Larry... e mi è venuta questa fantastica idea di far diventare Louis (il protagonista principale) un extraterrestre che incontra un umano (Harry Styles) e... beh leggetelo... non vi rivelo null'altro.