1.2 Vampiri /Biologia e Fisionomia/

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[fonti: yt => thoughtpotato]

Avviso la gentile clientela che sì, ho usato una sola fonte, ma fidatevi che se avessi aggiunto altro sarei diventato scemo. Infatti oltre le nozioni di neurologia che non ho, ho dovuto tradurre un video di trenta minuti e tentare di rendere il tutto il più comprensibile possibile, abbiate pietà quindi.

Per spiegare o teorizzare la biologia e struttura anatomica di un vampiro, si deve partire con un presupposto.

I vampiri esistono. Questa è un ovvia bugia, ma solo partendo da questo pensiero possiamo porci una domanda: "e se sono veri, come sono fatti?" Dandoci quindi una spiegazione coerente con la realtà.

Virus e trasformazione

Data l'abilità del vampiro di infettare gli umani, non si parla di un "vendere l'anima al diavolo" quando si intende l'oscura trasformazione di un vampiro, bensì è molto più probabile che si parli del risultato di un virus trasmesso tramite fluidi corporei, un mononegavirus con proprietà simili a quelle del virus della rabbia, alla parotite e al morbillo.

Il virus, a differenza degli altri, è più insidioso e infetta le sue cellule ospiti tramite l'endocitosi, o il completo assorbimento piuttosto che un'iniezione più aggressiva nella cellula, o una vera e propria distruzione cellulare tramite lisi, non contenta di colpire un singolo tipo di tessuto come fanno gli altri virus, il "Virus Vampirico" (che per comodità chiameremo Virus-V) infetta ogni cellula vivente all'interno il corpo umano, ad eccezione dei globuli rossi.

Questo da solo è spaventoso, ma non finisce qui. Un modo insidioso che consente loro di continuare i normali processi come la rigenerazione delle loro membrane e allo stesso tempo di dirottarle per produrre i propri cloni. In breve, mentre le cellule sono infettate e alterate, non vengono distrutte, un tratto che rende il virus un enorme successo.

A questo successo si aggiunge un ciclo di replicazione unicamente rapido.

L'infezione della ghiandola tiroidea inizialmente aumenta la velocità del ciclo di replicazione ed i processi metabolici in tutto il corpo. Il periodo di incubazione del virus dura dalle 6 alle 12 ore, ed una volta che l'incubazione è completa le vittime del Virus V iniziano a manifestare una serie di strumenti utili non distinguibili da un influenza comune: mal di testa, febbre, brividi.

Dopo queste dodici ore, iniziano gli effetti del suddetto aumento metabolico, che provoca un aumento della frequenza cardiaca, una sete grave ed una sudorazione eccessiva. Questi sintomi durano anch'essi tra le 6 e le 12 ore.

Passate interamente le 12-24 ore, la vittima scivolerà in quello che può essere definito un coma empirico ed è questo stato di incoscienza attiva che inizia la vera trasformazione.
Se la vittima sopravvive straordinariamente a questo processo faticoso, si risveglierà come una creatura completamente diversa.

Il coma "vampirico" dura in genere circa un giorno, e la vittima si sveglia universalmente la notte. Il coma in sé non è certamente un sonno pacifico e con i suddetti sintomi la vittima sembrerà essere in una sorta di agonia inconscia.
Non c'è da meravigliarsi del perché il corpo subisce numerosi cambiamenti anatomici e fisiologici in un brevissimo lasso di tempo.

Il polso e la respirazione diventano irregolari, le pupille si dilatano, la pelle suda abbondantemente e si perde peso.
Verso la fine del coma la vittima sembra essere calma e potrebbe essere scambiata per morta.

 Verso la fine del coma la vittima sembra essere calma e potrebbe essere scambiata per morta

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