[fonti: orticaweb, misteripsrlando.intervista, ]
Come sempre si dice, ogni leggenda ha un fondo di verità. Abbiamo visto per ora la parte fisiologica e culturale, ma ora è importante farsi una domanda: ma i vampiri, esistono?
La risposta è sì, questo perché nella storia sono stati registrati casi di esseri umani che uccidevano persone, bevendo il loro sangue per soddisfare un bisogno culturale o assecondare una malattia della psiche piuttosto che l’esigenza di sopravvivere come i vampiri delle leggende.
Il vampiro patologico, in ogni caso, deve essere distinto dal vampiro criminale appena descritto. Infatti il vampirismo come malattia esiste, e deve esse si distinto tal volta dal vampirismo culturale, ovvero quando una persona decide volontariamente di adottare il vampiro come stile di vita.
La psichiatria tende a distinguere i due evidenziando che nel caso di una patologia l’assunzione di sangue è solo uno dei disordini della personalità: parliamo della sindrome di Renfield.
Lo psicologo clinico Richard Noll, di Philadelphia, è autore dell’opera più completa dedicata al vampirismo come malattia, pubblicata nel 1992.
Egli propone di denominare il vampirismo clinico “Sindrome di Renfield”, dal nome del servo di Dracula nel romanzo di Stoker.
Secondo Noll il vampirismo si sviluppa tramite un trauma, in modo più specifico un episodio di sanguinamento dove proprio la visione del sangue provoca eccitazione.
Dall'episodio in poi, vi è un escalation di sintomi: si sviluppa l'autovampirismo, che ovviamente è strettamente collegato all'autolesionismo.
Successivamente si impara come aprire vene e arterie per bere un flusso di sangue caldo più direttamente.
Il sangue diventa un simbolo sessualizzato di vita e di potere, perciò i pazienti con la sindrome di Renfield riferiscono esperienze di benessere e di potenza dopo aver bevuto sangue.La sindrome di Renfield interessa per la maggior parte persone di sesso maschile.
Casi di vampirismo
Abbiamo già visto il caso della contessa Bathory, nella sezione "origini", ma non abbiamo mai analizzato un caso avvenuto in Italia.
l'Italia infatti ha i suoi celebri casi di vampirismo, come per esempio Vincenzo Verzeni, che, in un periodo compreso tra il 1867 e il 1872, aggredì otto donne addentandone il collo, uccidendone due e mangiandone i loro resti.
Inoltre, tra il 2006 e il 2008 a Venezia, durante degli scavi, venne rinvenuto il cadavere di una donna con un grosso sasso in bocca.Secondo le credenze dell'epoca a cui risaliva il cadavere, se si ritrovava una cadavere con la bocca ed il naso sporchi, di sangue, allora si era al cospetto di un vampiro.
Per evitare quindi che questo "vampiro dormiente" potesse un qualsiasi modo contaminare gli altri cadaveri o i viventi, gli veniva incastrata una pietra nella mascella.
Un caso contemporaneo invece è quello di Julia Caples, nota come Lady Dark Rose.
La donna vive tuttora in Pennsylvania, ha cinquant'anni e ha due figlie. Inoltre ella afferma di essere uno dei creatori della comunità di vampiri del suo Stato.Da come è uscito in alcune interviste, la sua passione per il vampirismo è iniziata verso gli anni '90, dove aveva sviluppato una passione per i vampiri e l'occulto. Nonostante tutto racconta che già da piccola aveva una sorta di emofilia, che si concretizzò nelle sue prime relazioni.
Come ha affermato sempre in alcune interviste, tutt'ora svolge le pratiche in maniera consenziente insieme al marito.
"Sintomi" del vampiro
Ovviamente i vampiri non sono solo noti per l'ematofagia, ma anche per il loro colorito o per la loro fotosensibilità.
Anche qui la medicina ci viene incontro, infatti vi è una malattia ematologica chiamata “Porfiria eritropoietica congenita” (o malattia di Gunther).
Essa è una malattia ereditaria che va ad influenzare la biosintesi dell’emoglobina in cui le porfirie, che derivano dagli eritrociti del midollo e dal plasma, vengono depositati sulla cute e causano fotosensibilità della pelle.
I raggi solari quindi provocano eruzioni cutanee nelle aree scoperte, portando come risultato a cicatrici deturpanti.
Inoltre altri sintomi importanti di questa sindrome è sicuramente l'anemia, l'aumento di volume della milza, urine rosse,
I raggi solari provocano eruzioni bollose delle aree scoperte con residue macchie pigmentate e cicatrici deturpanti. Vi è un grave stato anemico con splenomegalia (milza aumentata di volume). Le urine sono di colore rosso e l’irsutismo (peluria eccessiva su tutto il corpo).Il trattamento medico di questa malattia è la trasfusione di sangue, una grande coincidenza pensando alla natura stessa dei vampiri delle leggende.
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Monsters Collection
ParanormalLe Origini, la fisionomia e l'arte attorno alle creature mitologiche e fantastiche.