Prendo i pantaloncini corti del pigiama e la maglietta oversize, poi piano piano mi tolgo la tuta rimanendo in intimo di pizzo nero, un classico.
"Quando li hai fatti?" chiede indicando i tatuaggi che ho sulla pelle.
Sorrido felice che li abbia notati e mi volto a guardarlo intensamente.
"Dopo che ci siamo lasciati" sussurro delicata come un bicchiere di cristallo.
Lui annuisce e mi porge una mano.
"Vieni qui" afferma deciso mettendo via il cellulare.
Il suo non era un ordine, era una richiesta.
Faccio come dice, prendendo la sua mano e mettendomi davanti a lui.
Mi stava venerando, ero la sua dea e i suoi occhi si muovevano lungo il mio corpo in modo frenetico.
Le sue mani si posano sulle mie cosce.
"Raccontami di ogni tatuaggio, dove lo hai fatto, perché, con chi, voglio sapere ogni dettaglio, come se io fossi stato lì con te" mi chiede.
Sorrido ancora e scavalcando le sue gambe mi siedo dall'altro lato del letto.
Porto tutti i capelli da un lato e lo guardo negli occhi con un grosso sorriso.
"Sono quattro" inizio.
"Questo è il primo" dico girandomi di schiena e permettendogli di vedere il numero 19 e il cuore blu tatuati dietro il mio collo.
"Anthoine" sussurra posando la sua mano in modo delicato sulla parte di pelle ricoperta di inchiostro colorato.
"Già, il mio primo tatuaggio non poteva non essere dedicato a lui" alzo le spalle tornando a guardarlo in faccia.
"L'ho fatto in Francia, insieme a Pierre" continuo.
Lui annuisce e mi indica il tatuaggio sul costato.
"Quello ha l'idea di aver fatto tanto tanto male" dice con una smorfia.
"Hai presente il dolore che provi quando sbatti il mignolo del piede contro il mobile?" chiedo, lui spalanca gli occhi "Ecco ora immaginati quel dolore triplicato, costante, per circa 6 ore di fila, la morte" ammetto.
Aveva fatto davvero tanto male, ma ne era valsa la pena.
"L'ho fatto qui a Monza, non so bene il motivo per cui io lo abbia fatto, ma quando lo guardo mi dona tranquillità, speranza; le due mani mi danno senso di sensualità" affermo convinta delle mie idee.
Il ragazzo mi ascolta attentamente mentre le sue mani ripassano i contorni dei dipinti presenti sul mio corpo.
"Tu sei sensuale" sussurra posando le sue labbra sul mio collo.
Sospiro sperando che non vada avanti a torturarmi, potrei non resistere al suo tocco.
"Poi ho tatuato il nome del mio cavallino di quando ero piccola" sorrido.
Mi metto in ginocchio e abbasso leggermente il bordo della mutandina.
"Fendy Flower II" dico guardando la piccola scritta.
Poi le mie viscere tremano.
"Arriva al punto" dice sorridendo.
Lo aveva già notato, allora perché mi aveva fatto una domanda così vaga se il suo scopo era solo rivolto verso la scritta che avevo sulla coscia sinistra.
"you're my jump into the void"
"È il più importante, ma credo non abbia bisogno di spiegazioni" dico semplicemente mentre tengo gli occhi fissi sulla coscia nuda.
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Rush To Love
General Fiction(sequel di "Love On The Run") Grace era andata avanti. Lando aveva superato la cosa e aveva Luisa a dargli il bacio della fortuna prima di ogni gara. Gli ex innamorati non si odiavano, solo faticavano a guardarsi. Nel paddock, la gente percepiva la...